Lavaggi nasali neonato e bambino: quando iniziare, come farli e perché sono indispensabili

Alberta Mascherpa A cura di Alberta Mascherpa Pubblicato il 20/04/2023 Aggiornato il 20/04/2023

Lavaggi nasali: perché serve farli, quando iniziare, con che frequenza e come procedere nel modo corretto nel neonato e nel bambino

I lavaggi nasali sono molti utili per tenere pulite le prime vie respiratoria del neonato e del bambino. Ecco come eseguirli in modo corretto e quali prodotti usare

I lavaggi nasali per il neonato e il bambino sono una pratica di igiene utile per tenere libero il naso dal muco che, ristagnando, può ostacolare la respirazione, creare fastidio e favorire l’insorgere di infezioni.

 Consistono nell’introduzione nel naso di una soluzione acquosa, in genere soluzione fisiologica composta da acqua e sale, che passando da una narice all’altra elimina i ristagni di muco e le impurità decongestionando il naso. Sono efficaci sempre e in modo particolare nei neonati e nei bambini piccoli che non sanno ancora soffiarsi il naso, soprattutto in caso di raffreddore e altre malattie dell’apparato respiratorio. Vediamo insieme perché i lavaggi nasali possono essere utili, quando è bene iniziare e come farli in maniera corretta.

Perché fare i lavaggi nasali

Lavaggi sì o lavaggi no? I genitori sono spesso assaliti da dubbi e preoccupazioni sul tema. È utile perciò tenere presenti alcuni motivi che giustificano l’uso di questa pratica. Il primo? Un neonato respira praticamente solo con il naso fino a sei mesi. I lavaggi nasali  sono utili proprio per far in modo che il nasino si mantenga libero e pulito così che il bebè possa respirare, di giorno e di notte. In ogni caso anche dopo i sei mesi, nel neonato così come nel bambino, i lavaggi nasali restano efficaci per fare in modo che le vie nasali non vengano ostruite da muco, crosticine e altre impurità che possono rendere difficoltosa la respirazione. Non essendo in grado di soffiarsi il naso da soli, infatti, sia i neonati come i bambini più piccoli, non hanno la possibilità di disostruire in autonomia le narici. Soprattutto in presenza di raffreddore,  il naso può essere congestionato dal muco e questo provoca una difficoltà respiratoria che a sua volta si traduce in irrequietezza, difficoltà a dormire e a mangiare. Una condizione di disagio molto fastidiosa, di giorno e ancor più di notte visto che la posizione sdraiata favorisce la “chiusura” del nasino. È importante, quindi, che i genitori mettano in atto opportune misure di prevenzione e risoluzione del problema. Una di queste può essere rappresentata proprio dai lavaggi nasali che aiutano a drenare il muco e altre sostanze che si depositano nel naso e che in più mantengono idratata la mucosa evitando il fastidio del naso “secco”. Va tenuto presente poi che un nasino non ben pulito può aprire la strada ad altri disturbi. Il ristagno di muco nelle narici, infatti, facilita il diffondersi di infezioni in tutto l’apparato respiratorio. Questo perché il muco rappresenta un ambiente favorevole alla proliferazione dei microrganismi dannosi. E dal momento che naso, gola e bronchi comunicano tra loro, virus e batteri possono passare dal naso alle altre parti creando infiammazioni e infezioni.

Lavaggi nasali neonato: quando iniziare?

I lavaggi nasali non presentano particolari controindicazioni e non producono effetti negativi neppure nei più piccoli. È la ragione per cui è possibile iniziare con i lavaggi nasali già nel primo mese di vita. Per altro se mantenere pulito il naso è utile per tutti i bambini, lo è ancora di più nel neonato e fino all’anno di età. Innanzitutto, perché come abbiamo visto il 70/80% del flusso d’aria è assicurato proprio da questo organo che se non è libero ostacola l’apporto di aria e ossigeno ai polmoni. Nei piccolissimi, inoltre, le tube di Eustachio (i canalini che collegano il naso alle orecchie) sono più corte e orizzontali rispetto ai bimbi più grandi e agli adulti. Questo favorisce il transito dei germi facilitando la comparsa di infiammazioni: ecco spiegato perché spesso i bebè soffrono di otite.

Lavaggi nasali con che frequenza vanno fatti?

Proprio perché sicuri e privi di controindicazioni i lavaggi nasali possono essere fatti con regolarità, anche quotidianamente se necessario e persino più volte al giorno nelle situazioni in cui si presenta la necessità di liberare il nasino dei piccoli. In ogni caso il buon senso suggerisce di farne uso quando serve, senza timori ma anche senza esagerazioni. I lavaggi nasali, infatti, sia nei neonati come nei bambini, si rivelano particolarmente utili in determinate condizioni:

  • prima delle poppate: nei neonati mantenere le narici libere rende più facile l’allattamento proprio perché la respirazione avviene pressoché del tutto tramite il naso.
  • prima di dormire: eliminare il muco dalle narici permette al bambino di respirare meglio e quindi di avere un sonno più tranquillo.
    prima di eseguire l’aerosol: il lavaggio nasale migliora il respiro e permette quindi alla terapia di essere inalata meglio e di avere maggiore efficacia.

Lavaggi nasali cosa usare

Per la pulizia delle cavità nasali del neonato e del bambino si usa in genere la soluzione fisiologica, composta da cloruro di sodio (sale) e acqua sterile, in una concentrazione analoga a quella dei principali liquidi corporei.

  • La soluzione fisiologica è disponibile in flaconi (da usare con la siringa), flaconcini predosati e anche in versione spray. In quest’ultimo caso è bene accertarsi che il getto sia delicato in modo che pur riuscendo a liberare il naso non irriti le mucose. È’ importante poi che il beccuccio da inserire nel nasino sia delle giuste dimensioni.
  • Le soluzioni per il lavaggio nasale possono anche derivare da acque marine purificate o termali: il prodotto finale è arricchito così da sali minerali che vengono in aiuto nel decongestionare e disinfiammare il naso. L’eventuale aggiunta di acido ialuronico può essere utile per contrastare la secchezza delle mucose.
  • Accanto alla soluzione fisiologica (che si definisce ipotonica perché contiene una bassa percentuale di sodio, lo 0,9%) si possono usare per i lavaggi nasali anche soluzioni ipertoniche che hanno invece una concentrazione di sodio cloruro più elevata e quella di uso più frequente è la soluzione al 3%. Le soluzioni ipertoniche sono utilizzate quando il bambino ha un muco più denso, in caso di congestione nasale, raffreddore, rinofaringite, otite e altre infezioni delle vie aeree superiori. A differenza delle soluzioni isotoniche si possono considerare alla stregua di un farmaco e il loro utilizzo va consigliato sempre dal pediatra in base alle condizioni del piccolo.

Lavaggi nasali neonato e bambino: istruzioni semplici su come farli

Il fatto che si debba introdurre del liquido nel nasino e che per alcuni secondi si abbia la percezione che il piccolo non respiri può suscitare apprensione nei genitori. In realtà anche se la soluzione usata per i lavaggi arriva in gola non crea problemi dal momento che l’organismo, anche quello dei piccoli, è in grado di liberare le vie aeree in maniera automatica. Quello che conta è procedere sempre con delicatezza e nel caso si abbiano dubbi confrontarsi sempre con il pediatra. Esistono diversi strumenti per eseguire il lavaggio nasale.

  • Nei bambini sotto i due anni di età è consigliato l’utilizzo di una siringa (senza ago) da 2,5 ml o 5 ml che permette di inserire la soluzione fisiologica nelle narici con una discreta pressione, utile a liberare le prime vie aeree.
  • In alcuni casi come, ad esempio, quando si è fuori casa si possono usare i flaconcini monouso (da 2,5 o 5 ml) tenendo conto che sono meno efficaci per via della pressione ridotta con la quale la soluzione fisiologica viene introdotta nel naso.
  • Per i bambini più grandi si possono utilizzare semplici apparecchi che vengono collegati alla pompa dell’aerosol: sono dotati di un beccuccio che viene appoggiato alla narice del bambino e producono docce nasali micronizzate. Un’altra possibilità nei bambini più grandi è l’utilizzo di un apparecchio di origine asiatica per lavaggi nasali, il “neti lota”, una piccola brocca con beccuccio.

Lavaggi nasali come procedere con la siringa

È innegabile che le prime volte in cui si eseguono i lavaggi nasali i genitori siano preoccupati e i bambini infastiditi da possibili starnuti e sensazioni di bruciore in gola. L’abitudine, come spesso succede con i piccoli, aiuta, soprattutto se i genitori riescono a instaurare un rapporto gioioso con il piccolo così da rendere la procedura il più possibile divertente. In ogni caso eseguire i lavaggi in maniera corretta non solo li rende meno fastidiosi ma è garanzia della loro efficacia. Questi i passaggi da effettuare.

  • Riempire la siringa con la soluzione da utilizzare lasciando l’ago all’interno del flacone.  Soprattutto in inverno può essere utile passare la siringa sotto l’acqua calda in modo che la soluzione fisiologica si intiepidisca e dia meno fastidio quando arriva nelle narici.
  • Mettere il bambino sdraiato sul fianco. Se si tratta di un neonato o di un bambino che ha meno di un anno e mezzo, meglio metterlo a pancia in su (posizione supina) con la testa girata di lato.
  • Inserire il beccuccio della siringa nella narice che si trova più in alto (per esempio se il bambino è sdraiato sul fianco destro, iniziare con la narice sinistra) e inclinare la siringa in modo che punti verso l’orecchio dello stesso lato. Questa posizione permette una migliore fuoriuscita del materiale dal naso del bambino.
  • Iniettare metà della soluzione con un movimento continuo e deciso, mai violento in modo che la soluzione passi da una narice all’altra liberando entrambe dal muco. Un lavaggio nasale efficace, infatti, deve pulire non solo le narici ma anche le fosse nasali, cioè le cavità che si trovano proprio dietro le narici, dove passa l’aria prima di arrivare alla gola e ai polmoni.
  • Asciugare il naso del bambino e tranquillizzarlo; in questa fase si può anche sollevare leggermente la testa del piccolo per dargli un po’ di sollievo.

Quando il bambino è di nuovo tranquillo posizionarlo sdraiato sul fianco opposto e ripetere la procedura con la seconda narice usando l’altra metà della soluzione fisiologica presente nella siringa.
Se si esegue il lavaggio del naso in due, la persona che non inietta la soluzione può occuparsi di tenere il più possibile fermo il piccolo. Nel caso ci si trovi a procedere da soli, soprattutto con un neonato, può essere utile avvolgerlo in un lenzuolino per limitarne i movimenti ed evitare scatti improvvisi.
A operazione terminata, quando il piccolo è tranquillo occorre ricordarsi sempre di rimuovere l’ago dal flacone per evitare che eventuali contaminanti e microrganismi possano raggiungere la soluzione salina inquinandola.

Con i bambini più grandi difficilmente si riesce a fare il lavaggio nasale da sdraiati. Si può procedere allora mettendoli seduti. Si utilizza in questo caso una siringa da 5 ml per iniettare la soluzione fisiologica prima da una narice e poi dall’altra. Meglio mettere un asciugamano attorno al collo e uno sulle ginocchia per evitare che il bambino si bagni. Se è già in grado di soffiarsi il naso da solo, è bene invitare il bimbo a farlo dopo il lavaggio per liberare al meglio il naso.

 

 
 
 

In sintesi

I lavaggi nasali sono un’utile pratica di igiene che permette di tenere libere le narici dal muco consentendo a neonati e bambini di respirare meglio. Non hanno controindicazioni e possono essere effettuati sin dal primo mese di vita, con regolarità anche tutti i giorni e in modo particolare in caso di raffreddore e altre malattie da raffreddamento. I genitori non dovrebbero quindi averne timore ma imparare ad eseguirli nel modo corretto così che possano essere efficaci e creare il minor disagio possibile ai piccoli.

 

Fonti / Bibliografia

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

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