Risvegli notturni dei bambini: quando piangono è meglio calmarli

Roberta Camisasca A cura di Roberta Camisasca Pubblicato il 11/09/2019 Aggiornato il 13/09/2019

Contrordine: è controproducente ignorare i risvegli notturni dei bambini, lasciandoli piangere. Ecco perché

Risvegli notturni dei bambini: quando piangono è meglio calmarli

I risvegli notturni dei bambini non vanno ignorati. E bene, invece, rassicurare i piccoli e calmarli.  È la conclusione cui sono giunti i ricercatori della Pennsylvania State University, secondo cui confortare il bimbo quando piange con il tempo lo aiuta a ridurre la frequenza dei risvegli notturni.

Superati i vecchi modelli

I risultati, precisano i ricercatori, contraddicono il famoso approccio “cry it out”, che prevede di lasciare che i bambini piangano per un periodo specifico di tempo, ovvero fino a quando non si riaddormentano, senza l’aiuto dei genitori. Molti libri raccomandano questo metodo per promuovere lo sviluppo del sonno indipendente, partendo dal presupposto che una risposta pronta da parte dei genitori potrebbe incoraggiare i neonati a continuare a svegliarsi. Ipotesi smentita da questo studio.

Fondamentali i primi tre mesi di vita

Contrariamente a quanto pensato finora, ovvero di lasciar piangere un bambino nella speranza che si riaddormenti autonomamente, confortare un neonato sotto i tre mesi di vita che ha risvegli notturni può ridurre questo fenomeno: oltre i tre mesi, invece, gli interventi dei genitori potrebbero avere un impatto minimo su questa abitudine. In base alle loro osservazioni, il team ha scoperto che rispondere risvegli notturni dei bambini prima dei tre mesi di vita è servito a far perdere loro più rapidamente questa abitudine. Mentre per i bambini che avevano già compiuto i tre mesi, la velocità con cui imparavano a dormire più a lungo era indipendente dal fatto che i genitori fossero intervenuti o meno al momento dei risvegli notturni.

Tre regole per sogni d’oro

Secondo il progetto della Sicupp (Società italiana cure primarie pediatriche) intitolato “Dormire bene per crescere bene”, le tre regole d’oro per il sonno sereno dei bambini nel primo anno di vita sono: far dormire il piccolo sempre nella stessa stanza, evitando di farlo addormentare in ambienti diversi, rispettare l’orario in cui va a nanna e dai 3-4 mesi di vita (da quando compare la fase di addormentamento), dissociare la fase dell’alimentazione da quella del sonno, che vuol dire staccarlo dal seno o dal biberon quando si sta per addormentare e metterlo nel lettino.

 
 
 

Da sapere!

Se il bambino si sveglia di notte non è necessario prenderlo in braccio: è sufficiente fargli sentire il contatto dei genitori con una carezza e parlandogli piano.

 

 

Fonti / Bibliografia

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Controlla le curve di crescita per il tuo bambino

Ricette per lo svezzamento

Vaccini per bambini

Elenco frasi auguri nascita

Elenco frasi auguri battesimo

Le domande della settimana

Puntura di zanzara che lascia il segno più del solito

01/09/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Leo Venturelli

Ci sono zanzare la cui puntura causa una risposta maggiore, in più verso la fine dell'estate la pelle dei bambini può reagire in maniera più importante all'attacco degli insetti.  »

Rischio di parto pretermine: può servire il pessario?

01/09/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Il pessario può evitare che il collo dell'utero si raccorci ulteriormente, un'alternativa più radicale è il cerchiaggio che consiste in una cucitura della cervice che ne impedisce l'apertura fino al parto.   »

Aborto spontaneo: dopo quanto si può cercare un’altra gravidanza?

18/08/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Augusto Enrico Semprini

L'ovulazione si verifica 30 giorni dopo un aborto spontaneo ed è possibile concepire anche in questa circostanza senza che vi siano rischi di un qualsiasi tipo.  »

Fai la tua domanda agli specialisti