Dermatite atopica nel bambino: che cos’è e come si cura

Lorenzo Marsili A cura di Lorenzo Marsili Pubblicato il 27/02/2023 Aggiornato il 27/02/2023

La dermatite atopica è una malattia della pelle che può manifestarsi fin dal primo anno di vita e che porta con sé come sintomo principale un prurito intenso e costante. Scopriamo cos’è e come curarla

La dermatite atopica compare in genere nel primo anno di vita del bambin

Malattia cronica della pelle, ma benigna e non infettiva o contagiosa, la dermatite atopica interessa il 20-30% dei bambini nel primo anno di vita, portando con sé rossore della cute e un fastidioso prurito costante e intenso. Non è una patologia grave e, solitamente, regredisce con l’età. Nonostante questo, però, curarla e trattarla al meglio è fondamentale per evitare complicanze e donare sollievo ai piccoli. Scopriamo come.

Che cos’è la dermatite atopica

Più frequente nei piccoli con familiarità con patologie allergiche come l’eczema, la dermatite atopica nei bambini può essere causata da numerosi fattori differenti, ma è curabile e, solitamente, completa il suo decorso con una guarigione spontanea, che nella grande maggioranza dei casi si concretizza con l’arrivo della pubertà.

Da cosa è causata questa malattia della pelle

Oltre alla predisposizione genetica, la dermatite atopica può essere scatenata da diversi fattori. Tra le cause ci sono, infatti, tutti quei fattori che alterano la naturale barriera della cute, come la secchezza e uno scarso apporto di liquidi. Oltre a ciò, entrano in gioco, l’inquinamento atmosferico e le intolleranze o allergie alimentari.

Come si manifesta la dermatite atopica

La sintomatologia dietro la dermatite atopica non è costante, ma varia a seconda dell’età, con lesioni cutanee di differente conformazione che possono, comunque, manifestarsi in contemporanea nello stesso paziente: le lesioni possono essere essudanti (umide), eritematose (rosse) o xerotiche (secche).

La localizzazione del problema varia a seconda dell’età. Solitamente, si manifesta in corrispondenza di zone sensibili come pieghe del collo, dei gomiti e delle ginocchia, ma non di rado interessa l’intera superficie cutanea. Come detto, il sintomo principale è il prurito, intenso e costante, che ne casi più acuti può compromettere la qualità del sonno e della vita dei bambini, arrivando anche a portare con sé complicanze come l’infezione batterica.

Come si diagnostica la dermatite atopica

Data la sua manifestazione alquanto evidente, diagnosticare una dermatite atopica risulta solitamente molto semplice. Per confermarla è sufficiente l’analisi di un piccolo campione di pelle del bambino, ma come sottolineato dagli esperti del nosocomio capitolino è importante ricorrere anche a indagini più approfondite così da escludere altre malattie simili.

Allo stesso modo, è consigliato sottoporre il bambino a esami specifici in caso di forme gravi e non rispondenti alle terapie, o che manifestino sintomi che possono far presagire allergie di natura alimentare, come stipsi, vomito o diarrea.

Come si cura la dermatite atopica

La dermatite atopica non si cura, ma si “gestisce”, per alleviarne i sintomi e scongiurare eventuali complicanze. I medici dell’ospedale Niguarda di Milano sottolineano come risulti fondamentale la detersione e l’applicazione quotidiana di emollienti topici, come creme idratanti e oli da bagno specifici. Grazie all’azione di questi prodotti, infatti, viene ricostruito il naturale film idrolipidico di protezione della cute del bambino.

In caso di patologia eccessivamente aggressiva e nelle fasi più acute, è necessario ricorrere a una cura con applicazione di una crema a base cortisonica. Solo con complicazioni infettive, si avvia un percorso di cura antibiotica, mentre nelle fasi intermedie, può essere utile ricorrere a terapie alternative, come fototerapia o il laser a eccimeri. In caso di lesioni, è necessario seguire le direttive del medico.

 

 

 
 
 

In sintesi

Con dermatite atopica si può fare il bagnetto?

Sì, il bagnetto restituisce sollievo e mitica l’irritazione. Va fatto con acqua tiepida, massimo 36° C, e non oltre i cinque minuti, utilizzando prodotti specifici. Una volta fuori dall’acqua, è fondamentale tamponare delicatamente la cute e, una volta asciutta, applicare i prodotti su tutto il corpo del piccolo, massaggiando con cura.

I bambini con dermatite atopica possono prendere il sole?

Sì, il sole si rivela un buon alleato. Ovviamente, è necessario prendere le dovute precauzioni e applicare con cura la protezione solare, rispettando sempre gli orari consigliati di esposizione in base all’età e alla pigmentazione della cute del bambino. Al mare, attenzione al sale e alla sabbia, oltre che al sudore: tutti fattori che possono irritare la pelle.

 

Fonti / Bibliografia

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Controlla le curve di crescita per il tuo bambino

Ricette per lo svezzamento

Vaccini per bambini

Elenco frasi auguri nascita

Elenco frasi auguri battesimo

Gli Specialisti rispondono
Le domande della settimana

Si può dare l’acqua ai piccolissimi?

22/04/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Leo Venturelli

Ad allattamento ben avviato, quindi più o meno dopo le prime settimane di vita, se ragionevolmente si ritiene che il bebè possa avere sete (o se si notano segni di disidratazione, come il pannolino asciutto per molte ore) gli si possono offrire piccole quantità d'acqua. Se fa numerose poppate nell'arco...  »

Coppia con bisnonni in comune: ci sono rischi per i figli?

22/04/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Faustina Lalatta

Il grado di parentela dovuto a bisnonni in comune non aumenta la probabilità di concepire figli con malattie ereditarie. A meno che vi siano persone malate o disabili tra i consanguinei in comune,   »

Dopo 4 maschietti arriverà la bambina?

16/04/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Faustina Lalatta

Non è assolutamente detto che dopo quattro figli maschi il quinto sarà una femminuccia perchè a ogni gravidanza si ripresentano le stesse probabilità di aver concepito un maschio o una bambina.   »

Placenta bassa in 16^ settimana: si può prendere l’aereo?

08/04/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Una sospetta inserzione bassa della placenta va confermata con l’ecografia transvaginale a partire dalla 20^ settimana, quindi circa un mese prima di questa data è prematuro diagnosticarla: proprio per questo un viaggio in aereo si può affrontare senza rischi.   »

Dopo tre cesarei si può partorire naturalmente?

08/04/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Al travaglio di prova dopo un parto cesareo, noto con l'acronimo TOLAC dall'inglese trial of labour after cesarean, possono essere ammesse solo le mamme che abbiano già affrontato l'intervento solo una, massimo due volte.   »

Manovre effettuate durante l’ecografia: possono causare danno al feto?

04/04/2024 Gli Specialisti Rispondono di Professor Giovanni Battista Nardelli

Nessuna delle manovre manuali esterne effettuate dal medico per poter svolgere l'ecografia nel migliore dei modi può esporre il feto a rischi.   »

Bimbo di 4 anni con una tosse che non passa nonostante l’antibiotico

02/04/2024 Gli Specialisti Rispondono di Professor Giorgio Longo

È un'eventualità frequente che i bambini della scuola materna passino più tempo a tossire che il contrario. Posto questo, l’antibiotico andrebbe usato quanto la tosse con catarro persiste per più di un mese senza tendenza alla remissione.  »

Fai la tua domanda agli specialisti