Fossetta sacrale del neonato: cos’è e quando preoccuparsi

Roberta Raviolo A cura di Roberta Raviolo, con la consulenza di Alessandro Lacchini - Avvocato Pubblicato il 12/06/2025 Aggiornato il 13/06/2025

E' una caratteristica che spesso si risolve spontaneamente, ma che in qualche caso richiede un intervento. Ne parliamo con Andrea Conforti, chirurgo neonatale del Bambino Gesù di Roma.

Fossetta sacrale del neonato: cos’è e quando preoccuparsi

La fossetta sacrale del neonato è un piccolo avvallamento che si trova nella zona del sacro, al di sopra delle natiche. Residuo dello sviluppo fetale, è quasi sempre una caratteristica che non porta con sé problemi e spesso si risolve spontaneamente.

Spesso però i genitori sono preoccupati per la presenza della fossetta sacrale del neonato. Vediamo dunque nel dettaglio di che cosa si tratta, con il dottor Andrea Conforti, responsabile della Chirurgia Neonatale e Pediatrica del Bambino Gesù di Roma.

Quando si chiude la fossetta sacrale del neonato

A volte scompare con la crescita del bambino, ma non sempre è così. La fossetta sacrale del neonato può infatti permanere anche per tutta la vita e non richiede particolari interventi, a meno che non si accompagni a condizioni di salute anomale del piccolo, che sono comunque piuttosto rare.

In ogni caso, nei primi giorni di vita e ai successivi controlli periodici, la fossetta sacrale viene monitorata dal pediatra. E’ importante però che venga eseguita una corretta diagnosi differenziale con il seno dermico sacro-coccigeo, perché quest’ultimo potrebbe essere la spia di un problema chirurgico più importante, la spina bifida.

Quando preoccuparsi 

Nella maggior parte dei casi questa caratteristica del neonato è tipica, ossia non supera i 5 millimetri di dimensioni. Inoltre ha un aspetto normale, consentendo la visualizzazione completa della cute sana sul suo fondo. Non desta dunque preoccupazione e non richiede interventi.

In altri casi, invece, è opportuno approfondire con accertamenti. Questo si verifica quando la fossetta è atipica, o presenta irregolarità della cute lungo la colonna vertebrale. Queste irregolarità possono essere rappresentate da:

  • angiomi (noduli arrossati o cute con colorazione tendente al rosso)
  • aree di pelle eccessivamente chiara o eccessivamente scura, alterazioni tipo “bruciature di sigaretta”
  • presenza di ciuffi di peli o secrezioni di pus

“Anche le alterazioni della piega interglutea, vale a dire il solco che separa le natiche, che si può presentare con un aspetto a Y o con una curvatura che allontana il solco dalla linea di mezzo, devono far sospettare la presenza di un disrafismo spinale” aggiunge lo specialista. “Inoltre, la fossetta può destare preoccupazione quando si accompagna al cosiddetto “seno dermico”. Si tratta di una formazione simile a un canale molto stretto, che unisce la superficie della cute con zone profonde, fino al midollo spinale”.

In questi casi è opportuno indagare la fossetta e capire se ci siano problemi collegati. Si possono eseguire esami come un’ecografia oppure, se questa non permette di giungere a una diagnosi precisa, ricorrere alla risonanza magnetica.

Fossetta sacrale e spina bifida

In alcuni casi, la presenza di fossetta sacrale può accompagnarsi a malformazioni più serie del sistema nervoso centrale, come la spina bifida. Si tratta della mancata chiusura del tubo neurale, la struttura fetale dalla quale si formano la colonna vertebrale e l’encefalo. Esistono diversi tipi di spina bifida, con diversi gradi di gravità clinica, dalla spina bifida occulta (generalmente più lieve come sintomatologia) al più serio mielomeningocele. Oggi questa malformazione tende a presentarsi in modo meno frequente rispetto a una volta, perché alla donna in età fertile si raccomanda l’assunzione di acido folico, una sostanza che previene la formazione dei difetti del tubo neurale.

Un’altra malformazione che si può nascondere dietro la fossetta sacrale del neonato è la sindrome del midollo spinale ancorato, in cui il midollo spinale presenta aderenze di tessuti che impediscono il corretto movimento del midollo spinale stesso. Da entrambe queste condizioni possono nascere problemi neurologici e, di conseguenza, è necessaria una attenta valutazione con il neurochirurgo pediatrico. Se necessario, si procede con un intervento chirurgico.

Perché si forma la fossetta sacrale

Non sono ancora ben accertate le cause che portano alla formazione della fossetta sacrale. Questa piccola depressione ha origine nella fase di sviluppo fetale, quando si forma uno strato chiamato tegumento (costituito dalla cute, dal tessuto sottocutaneo e dagli altri organi annessi), che svolge l’essenziale funzione di proteggere il corpo dagli agenti esterni, regolando la temperatura corporea e percependo gli stimoli sensoriali. In alcuni casi, per difetti di formazione o per pressioni locali, il tegumento può non svilupparsi correttamente, dando origine alla fossetta sacrale.

Al contrario, nei casi in cui siano presenti malformazioni del sistema nervoso centrale (generalmente conosciute come spina bifida) il difetto è legato all’alterazione dello sviluppo della colonna vertebrale e del midollo spinale durante la vita embrionale. Tutto questo provoca un’incompleta chiusura della colonna vertebrale a cui si possono accompagnare alterazioni del tegumento della regione sacro-coccigea.

Questo avviene perché durante le prime fasi dello sviluppo fetale, il midollo spinale e il sistema nervoso centrale prendono origine dallo stesso tessuto dal quale si forma la cute, ossia l’ectoderma. In seguito a un processo conosciuto come disgiunzione, a partire dalla terza settimana di sviluppo embrionale, le cellule dell’ectoderma si differenziano per dare luogo da una parte al sistema nervoso e al midollo spinale, e dall’altro alla cute. Per tale motivo, in alcuni casi, alterazioni cutanee sacro-coccigee possono indicare la presenza di una “spina bifida” o, più correttamente, ai cosiddetti “disrafismi spinali occulti”.

“La maggior parte dei casi di spina bifida viene oggi sospettata prima della nascita, durante un’ecografia del secondo trimestre. Nei casi sospetti, questa può essere confermata mediante una risonanza magnetica fetale” spiega il dottor Conforti. “La diagnosi dopo la nascita si basa anzitutto su un’attenta raccolta della storia del bambino e su una visita altrettanto accurata”.

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In breve

La fossetta sacrale del neonato non richiede cure particolari perché è un ricordo della vita embrionale e spesso si risolve da sola. Solo se è ampia, infiammata, con pus, peli o altre anomalie va indagata dagli specialisti ed eventualmente risolta con un intervento chirurgico.

 

Fonti / Bibliografia

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