Il neonato mangia troppo: cosa fare e quando preoccuparsi

Silvia Finazzi A cura di Silvia Finazzi, con la consulenza di Claudio Migliori - Dottore specialista in Pediatria Pubblicato il 10/11/2025 Aggiornato il 10/11/2025

Se il bebè è allattato al seno, in genere, sa autoregolarsi. Con il latte artificiale i rischi di sovralimentazione sono leggermente più alti.

neonato mangia troppo

Nei primi mesi di vita può succedere che i genitori si chiedano se il neonato mangia troppo. “In realtà, nella maggior parte dei casi il bambino sa autoregolarsi, soprattutto se è allattato al seno. Infatti, è molto più intuitivo di noi adulti” spiega Claudio Migliori, medico specializzato in pediatria, responsabile dell’unità operativa di neonatologia dell’Ospedale San Giuseppe Multimedica di Milano.

Tuttavia, è importante imparare a osservare i segnali lanciati dal piccolo e rivolgersi al pediatra se compaiono rigurgiti abbondanti, irritabilità, vomito e/o aumento di peso eccessivo. Con qualche accorgimento e un po’ di pazienza l’alimentazione del neonato troverà presto il suo equilibrio naturale.

Quanto deve mangiare un neonato e come regolarsi

Nei bambini appena nati la grandezza dello stomaco è molto ridotta, per cui bastano piccole quantità di latte per raggiungere la sazietà. Il volume dell’organo però aumenta progressivamente, fino a raggiungere all’incirca le dimensioni di un uovo attorno al mese di età.

Parallelamente, quindi, aumentano anche le dosi di latte necessarie alla crescita. Oltre che in relazione all’età del bebè, le necessità nutrizionali del piccolo variano anche in base ad altri fattori come:

  • peso alla nascita
  • tipo di alimentazione (seno o formula)
  • ritmo individuale di crescita
  • condizioni generali di salute.

Quando si tratta di poppate dei lattanti, dunque, non esistono regole assolute. Il suggerimento è di nutrirli “a richiesta”, cioè seguendo i loro segnali di fame e sazietà. Questo vale anche con l’allattamento artificiale: è vero che di solito vengono fornite ai genitori indicazioni su quanti millilitri di latte al giorno dare, ma il bebè dovrebbe essere libero di scegliere se finire o meno tutto il biberon e quante poppate fare. Tuttavia, conoscere alcune quantità indicative può comunque aiutare mamma e papà a orientarsi.

“In linea di massima, a partire dai 15 giorni di età circa, si consiglia di offrire almeno 150 ml di latte per chilo di peso al giorno, da distribuire nelle poppate durante le 24 ore. Per esempio, un neonato di 3 kg necessiterà di circa 450 ml di latte al dì” chiarisce l’esperto. “È importante, però, non essere rigidi: questa è solo un’indicazione generale e la quantità effettiva può variare a seconda dell’appetito del bambino e della sua crescita. È importante assecondare il piccolo senza aderire rigidamente a un calcolo numerico”.

Occorre sapere che l’iperalimentazione è quasi sempre il risultato di una scorretta interpretazione dei segnali lanciati dal bebè. Se il piccolo dorme solo per brevi periodi, piange, appare irrequieto, non fa spesso la cacca, i genitori potrebbero pensare che non mangi abbastanza e quindi aumentare le quantità di latte. In realtà, dietro a certi comportamenti possono esserci altre cause che possono non dipendere affatto da patologie o indisposizioni.

Allattamento al seno o con latte artificiale

È molto raro che un neonato sano allattato al seno mangi troppo. Infatti, tende a regolare spontaneamente la quantità di latte assunta, smettendo di succhiare quando è sazio.  “In questo caso, il rischio maggiore di iperalimentazione si ha in estate, quando la sete, sensazione non frequente nel neonato ma comunque possibile e ampiamente descritta, può essere scambiata per fame, per cui la mamma può offrire più latte di quello effettivamente necessario invece dell’acqua” avverte il dottor Migliori.

Diverso è il caso dell’allattamento artificiale, dove la poppata può essere più abbondante e rapida: in questo caso le probabilità di sovralimentazione possono essere leggermente più alte.

Allattamento al seno

In genere, un bambino allattato al seno è in grado di autoregolarsi, assumendo la quantità di latte di cui necessita, perché segue i propri segnali naturali di fame e sazietà. Quando ha fame cerca il seno, quando è sazio si stacca spontaneamente.

Il seno materno, a sua volta, si adatta alle richieste del piccolo: più lui succhia, più latte viene prodotto. Inoltre, il latte cambia composizione durante la poppata (è più acquoso all’inizio, più ricco e nutriente alla fine) aiutando il lattante a sentirsi sazio al momento giusto.

In questo modo si crea un equilibrio tra le necessità del bebè e la risposta del corpo della madre. Non è, quindi, assolutamente necessario misurare le dosi di latte: non esiste una regola che stabilisca quanti millilitri di latte materno al giorno un neonato debba mangiare. Se il piccolo può poppare spesso e fin quando lo desidera, con tutta probabilità assumerà la quantità di latte indispensabile alla sua crescita.

Allattamento con formula

Con il latte artificiale il rischio di assumere più latte del necessario è maggiore perché vengono meno i meccanismi naturali di autoregolazione che si instaurano con l’allattamento al seno. Innanzitutto, con il biberon il flusso del latte è costante e il neonato fa meno fatica a succhiare, quindi tende a bere più velocemente e a ingerire più latte prima che il cervello percepisca la sazietà. Inoltre, la formula non cambia composizione durante la poppata, quindi non aiuta il neonato a percepire in modo naturale quando è sazio. Senza dimenticare che è l’adulto a decidere la quantità da offrire e che spesso, per paura che il piccolo non mangi a sufficienza, cerca di far finire il biberon anche se il bebè è già soddisfatto.

Tabella grammi latte neonato primi giorni

Come detto, non esistono regole rigide in merito alle quantità di latte da offrire ai neonati. La cosa migliore è affidarsi alle indicazioni del pediatra e soprattutto all’istinto del bebè.

Presso la Neonatologia dell’ospedale San Giuseppe-Multimedica di Milano è in uso la seguente tabella indicativa, che viene fornita ai genitori dei neonati alimentati con latte formulato. Riporta le possibili quantità medie di latte artificiale per poppata.

Giorni di vita 6 pasti/die7 pasti/die8 pasti/die
Primi 3 giorni20 – 4020 – 3010 – 20
3 – 5 giorni40 – 6035 – 5030 – 50
5 – 7 giorni60 – 8040 – 6050 – 70
8 – 12 giorni80 – 10060 – 80 


L’importanza delle curve di crescita

Per capire se il neonato è ingordo e mangia effettivamente troppo, oltre a monitorarne il peso, è utile considerare le tabelle dei percentili o curve di crescita, ossia dei grafici che consentono proprio di valutare la crescita dei bambini e che vengono compilate dal pediatra a ogni controllo. Infatti, in queste tabelle, il numero percentile rappresenta il posto che il bambino occupa rispetto ad altri cento bambini della stessa età e dello stesso sesso.

Per esempio, se il piccolo si colloca al 60° percentile nella tabella del peso, significa che ci sono 59 bambini che pesano meno di lui di lui e 40 che hanno un peso maggiore. “Se, con la crescita, il bambino rimane sempre all’interno del suo percentile in genere non c’è nulla di cui preoccuparsi. Il salto di percentili, invece, richiede una valutazione un po’ più approfondita da parte del pediatra, così da stabilirne le cause e gli eventuali rimedi” afferma il dottor Claudio Migliori.

Calcolatore curve di crescita


Come sapere se il neonato è sazio

Qui di seguito una serie di “indizi” che possono aiutare a comprendere quando il lattante ha mangiato a sufficienza:

  • Si stacca dal seno o dal biberon
  • Si gira dall’altra parte
  • Smette di poppare
  • Non mostra più interesse verso la fonte di nutrimento
  • Espelle il seno o il biberon
  • Si rilassa, dorme o tende ad addormentarsi

Quando preoccuparsi 

Nella maggior parte dei casi, un neonato che sembra “mangiare troppo”, in realtà cresce bene e non ha alcun problema. Tuttavia, è bene consultare il pediatra se compaiono i seguenti segnali:

  • rigurgiti molto frequenti o abbondanti
  • episodi di vomito
  • aumento di peso eccessivamente rapido rispetto alle curve di crescita
  • difficoltà respiratorie o tosse durante o dopo la poppata
  • sonnolenza, irritabilità, pianto o malessere dopo il pasto
  • pancia gonfia e dura.

Il pediatra valuterà la situazione e, se necessario, modificherà le quantità o la frequenza delle poppate.

 

Foto di copertina di StockSnap Pixabay

 
 
 

In breve

Capire se il neonato mangia troppo, troppo poco o in maniera equilibrata non è sempre semplice. In realtà, va detto che i bebè sono molto intuitivi e nella maggior parte dei casi sanno autoregolarsi, specie se sono allattati al seno. Tuttavia, se il bimbo manifesta rigurgiti frequenti, pianti dopo la poppata, irritabilità o un aumento di peso molto rapido, è consigliabile confrontarsi con il pediatra.

 

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

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