Il pianto del neonato imita la lingua della mamma

Miriam Cesta A cura di Miriam Cesta Pubblicato il 07/01/2020 Aggiornato il 07/01/2020

A influenzare il pianto del neonato sono il ritmo e la melodia della voce della mamma ascoltati già nel pancione

Il pianto del neonato imita la lingua della mamma

Si dice che il pianto del neonato sia universale, perché attraverso lacrime e vagiti i piccolissimi comunicano al mondo esterno le proprie esigenze: fame, sete, sonno, dolore. Eppure il pianto del neonato nel mondo varia moltissimo: si potrebbe dire, parafrasando un detto popolare, “Paese che vai, pianto del neonato che trovi”. In particolare, spiega Kathleen Wermke del Centro per i disturbi che precedono il linguaggio e legati allo sviluppo della Würzburg University , sarebbe la lingua materna a influenzare i vagiti dei più piccoli.

Lingue tonali e non tonali

In sostanza, spiega la studiosa che a questo argomento ha dedicato molti anni di studi e ha pubblicato svariati articoli su riviste scientifiche, allo stesso modo di come nel mondo si parlano lingue differenti, anche i neonati piangono producendo suoni diversi. E così i bimbi nati da una mamma di lingua camerunense o cinese, entrambe lingue tonali, producono melodie di pianto più complesse rispetto ai piccoli nati da donne che parlano tedesco, che è una lingua non tonale.

Mezzo milione di registrazioni

Oggi il laboratorio della studiosa tedesca ospita un archivio di circa mezzo milione di registrazioni di pianti di bambini provenienti da tutto il mondo. Esaminando e mettendo a confronto le tipologie di pianto di neonati francesi e tedeschi, gli studiosi hanno rilevato come producano melodie nettamente diverse, riflettendo le lingue che hanno sentito in utero: e così imitando l’intonazione della lingua madre i neonati tedeschi tendono a variare rapidamente il tono da uno più alto a uno più basso, mentre i piccoli francesi tendono a piangere intonando il lamento verso l’alto.

Udito e imitazione

Gli esperti spiegano che l’udito e l’imitazione sono fondamentali per lo sviluppo del linguaggio: nel pancione il feto può sentire il ritmo e la melodia della voce di sua madre, nota come “prosodia” e, poiché le singole parole nell’utero vengono ascoltate ovattate, per il feto la prosodia diventa la caratteristica distintiva del linguaggio. E sebbene dopo la nascita i bambini imparino a imitare suoni diversi, la prosodia che hanno sentito nell’utero rimane una guida utile per interpretare i suoni che provengono dalle persone che li circondano.

Da sapere!

I bambini che crescono in famiglie bilingui usano la prosodia per distinguere i due linguaggi.

Fonti / Bibliografia

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Controlla le curve di crescita per il tuo bambino

Ricette per lo svezzamento

Vaccini per bambini

Elenco frasi auguri nascita

Elenco frasi auguri battesimo

Gli Specialisti rispondono
Le domande della settimana

Passaggio dal nido alla scuola materna un po’ prima del tempo: sì o no?

15/01/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Luisa Vaselli

L'opportunità di anticipare il passaggio dal nido alla scuola materna va valutata tenendo conto di numerose variabili, tra cui il temperamento del bambino e la sua capacità di adattamento.   »

Problemi al fegato in età adulta: può dipendere dal fatto di essere figli di cugini di primo grado?

13/01/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Faustina Lalatta

Chi nasce sano e diventa grande senza mai manifestare i sintomi di una malattia ereditaria, può escludere con un certo margine di sicurezza che la comparsa di disturbi a carico del fegato dipendano dal fatto di essere figlio di consanguinei.   »

“Piaghetta” del collo dell’utero: può impedire il concepimento?

07/01/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Augusto Enrico Semprini

Il termine "piaghetta" è improprio perché allude non già a una lesione del collo dell'utero ma alla presenza su di esso del tessuto che abitualmente lo tappezza. Non è di ostacolo al concepimento ma se sanguina diventa opportuno intervenire.   »

Dilatazione di un uretere del feto: cosa si deve fare?

06/01/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elsa Viora

In caso di dilatazione delle vie urinarie (uretere, pelvi renale) individuata nel feto con l'ecografia, i protocolli suggeriscono di eseguire alcune indagini, tra cui una valutazione accurata di tutta l'anatomia fetale.   »

Bimba di 3 anni e mezzo che preferisce giocare da sola: si deve indagare?

06/01/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Angela Raimo

Una bambina che preferisce giocare da sola può agire secondo il proprio temperamento riservato e riflessivo e non necessariamente perché interessata da un disturbo. L'opportunità di una visita del neuropsichiatra infantile va comunque valutata con l'aiuto del pediatra curante.   »

Fai la tua domanda agli specialisti