Boom di dermatite atopica tra i bambini: i consigli dei pediatri

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 05/04/2013 Aggiornato il 05/04/2013

Sotto i 5 anni un bambino su due è colpito da dermatite atopica. Le cause? Fattori famigliari innanzitutto, ma anche inquinamento e alimentazione 

Boom di dermatite atopica tra i bambini: i consigli dei pediatri

È la malattia della pelle a oggi più diffusa nei bambini. I casi di dermatite atopica, infatti, sono più che raddoppiati negli ultimi 30 anni e addirittura triplicati nelle zone ad alto tasso di industrializzazione. Impossibile non pensare allo smog come elemento scatenante. Ma si è scoperto che anche la dieta ha il suo ruolo. Le ultime novità sulla dermatite atopica sono emerse nel corso del convegno internazionale “L’eccellenza incontra l’eccellenza” organizzato dalla Fimp, Federazione italiana medici pediatri.

Famigliarità alla base

La dermatite atopica “è provocata soprattutto da fattori genetici – spiega Giuseppe Mele, presidente Fimp -. Questo significa che se un genitore ha una manifestazione atopica, nel 60% dei casi potrà esserne affetto anche il figlio, percentuale che aumenta fino all’80% se entrambi i genitori hanno la patologia. In una famiglia non atopica la probabilità che ne venga colpito il bambino è, invece, di circa il 20%”.

Responsabile anche lo smog

L’inquinamento fa male a tutti ma in particolare ai bambini, soprattutto fino ai 5 anni. Questo dipende dal metabolismo ancora immaturo dei piccoli, che è meno in grado di detossificare ed espellere le sostanze chimiche negative, ma anche dal fatto che subiscono una maggiore esposizione ai danni ambientali per unità di peso corporeo (i bambini in proporzione bevono più acqua, utilizzano più alimenti degli adulti e hanno una frequenza respiratoria maggiore con un più elevato scambio di gas).

Attenzione alle cure

I genitori non possono cambiare l’ambiente dove vive il proprio bimbo, questo è ovvio, ma possono agire su tutto il resto. Innanzitutto seguendo attentamente le cure date dai pediatri o dai dermatologi, il che significa applicare al bimbo sempre, senza mai dimenticarsi, le creme emollienti per contrastare la secchezza cutanea che preannuncia la dermatite atopica e i prodotti antinfiammatori nella fase acuta della malattia.

Si previene a tavola

L’alimentazione è fondamentale per combattere la dermatite atopica. E questo è un fattore troppo spesso sottovalutato. Secondo gli esperti, invece, l’ideale è “un’alimentazione ricca di frutta e verdure (per assumere vitamine e minerali), pesce, grassi di origine vegetale, fibre e cereali, arricchita da un buon apporto di acqua e da un limitato consumo di bevande zuccherate e cibi troppo raffinati: questa dieta diventa particolarmente importante in inverno, quando la pelle è privata dei benefici del sole e la dieta è più ricca di carboidrati e grassi. 

In breve

UN TEST PER TROVARE LA DIETA GIUSTA

Un nuovo test è a disposizione del pediatra per aiutare le famiglie a trovare la giusta alimentazione per i piccoli, anche in vista della prevenzione della dermatite atopica. Si tratta di “NutricheQ”, nato da un progetto della scuola U-TRE (acronimo di uno-tre anni) e composto da una serie di domande per i genitori per capire i possibili errori nell’alimentazione quotidiana.

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Controlla le curve di crescita per il tuo bambino

Ricette per lo svezzamento

Vaccini per bambini

Elenco frasi auguri nascita

Elenco frasi auguri battesimo

Le domande della settimana

Mutazione MTHFR: bisogna assumere eparina e cardioaspirina quando inizia una gravidanza?

04/11/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Augusto Enrico Semprini

La mutazione MTHFR non influisce in modo negativo sulla gravidanza e non richiede cure particolari a salvaguardia della gestazione.   »

Test di Coombs negativo dopo l’immunoprofilassi: perché?

03/11/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Dopo l'immunoprofilassa il test di Coombs deve risultare positivo, a conferma che l'iniezione ha determinato l'effetto voluto. Se risulta negativo è opportuno appurarne la ragione.   »

Benzodiazepine in 34^ settimana di gravidanza: ci sono rischi?

03/11/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

È di gran lunga preferibile sospendere l'assunzione del Lorazepam prima del parto, in quanto il nascituro potrebbe andare incontro a crisi di astinenza della durata di circa 48 ore, proprio come accade per gli adulti. Ma l'alternativa c'è: è rappresentata dalla Quetiapina sicura in gravidanza e anche...  »

Broncospasmo in un bimbo di 3 anni: conviene fare il vaccino antiinfluenzale?

27/10/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Giorgio Longo

La vaccinazione antiinfluenzale non è responsabile di broncospasmi. Le “bronchiti asmatiformi” ricorrenti sono tipiche dell’età prescolare, dell’età della socializzazione, quando i bambini inevitabilmente si passano uno con l’altro i virus di stagione (fondamentali per far maturare il bagaglio di difese...  »

Fai la tua domanda agli specialisti