Pronto soccorso non a misura di bambino

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 22/04/2016 Aggiornato il 22/04/2016

Una ricerca evidenzia le carenze dei pronto soccorso italiani nell'accoglienza dei bambini. Mancano i pediatri

Pronto soccorso non a misura di bambino

I pronto soccorso italiani non sono adatte all’accoglienza del bambino. È l’allarmante conclusione di un’indagine effettuata dalla SIMEUP, la Società Italiana di Medicina di Emergenza e Urgenza Pediatrica. Solo poco più della metà degli ospedali, infatti, ha a disposizione una guardia pediatrica 24 ore su 24. Ciò significa che i bambini che ricorrono ai pronto soccorso in molti casi non sono assistiti da medici specialisti. Lo scopo della ricerca era proprio quello di verificare l’organizzazione dell’assistenza in emergenza-urgenza al paziente pediatrico.

Pochi i pediatri

Il gruppo di studio Obi/Pronto soccorso della Società Italiana di Medicina di Emergenza e Urgenza Pediatrica ha analizzato un campione di 188 ospedali italiani dotati di una Unità Operativa Complessa di Pediatria. “Oggi ci sono troppi pochi medici di urgenza pediatri per affrontare il numero di codici gialli e rossi che si presentano in molte strutture. Allo stesso tempo, se guardiamo alle visite annue pediatriche nei pronto soccorso – afferma Riccardo Lubrano, presidente nazionale della SIMEUP – deve essere osservato che oltre il 40% delle strutture effettua meno di 5.000 visite annue pediatriche di emergenza. Questo dato – osserva – ci impone una riflessione e forse una necessità di approfondimenti sul numero effettivo di visite che giustificano il mantenimento di una struttura di emergenza pediatrica”.

Dati allarmanti

L’analisi SIMEUP ha evidenziato che l’assistenza in pronto soccorso ai codici gialli e rossi avviene da parte di un medico di urgenza del pronto soccorso generale, rispettivamente nel 51% e nel 74% dei casi, e solo in seconda battuta, nel 66% e nel 52% dei casi, da parte di un pediatra. Una guardia pediatrica che svolge attività diretta o indiretta per il pronto soccorso è presente: 24 ore su 24 solo nel 59% delle strutture e 12 ore al giorno solo nel 3% dei casi. Il restante 38% delle strutture non ha nessuna assistenza specifica d’emergenza. Una sala d’attesa pediatrica all’interno del pronto soccorso è presente solo nel 22% delle strutture esaminate.

Migliorare i servizi

La SIMEUP ha, quindi, indicato alcuni punti su cui lavorare. Innanzitutto la centralizzazione delle strutture di pronto soccorso pediatrico e la sostituzione dei piccoli pronto soccorso con strutture di day hospital per acuti, in stretta connessione con i reparti di degenza, dove trasferire, dopo le 12 ore di osservazione diurna, quei bambini che presentino una patologia tale da richiedere assistenza ospedaliera. Poi una maggior collaborazione tra ospedale e territorio, così da trasferire a casa le patologie meno importanti, garantendo comunque un assistenza adeguata e decongestionando contemporaneamente i reparti di degenza. Infine, una formazione specifica all’interno dei servizi 118 per effettuare trasporti sicuri del paziente pediatrico soprattutto tra un ospedale e l’altro, garantendo qualità, tempi e modi di spostamento.

 

 
 
 

In breve

SERVE UN’ASSISTENZA SPECIFICA

Il bambino deve essere costantemente seguito da pediatri e, solo quando ciò non è possibile, si dovrebbe utilizzare la rete dell’adulto, che però deve essere preparata all’assistenza del piccolo.

 

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