Perché i neonati dormono con le braccia alzate?

Alberta Mascherpa A cura di Alberta Mascherpa Pubblicato il 28/07/2025 Aggiornato il 28/07/2025

Non esiste una ragione precisa che spieghi il motivo di questa posizione, tuttavia la posizione supina rimane comunque la più indicata fino all'anno di età per contenere al massimo il rischio di SIDS, la sindrome della morte in culla.

neonato che dorme con braccia alzate

Il sonno è fondamentale per i neonati anche in funzione del loro sviluppo: non a caso fino ai tre mesi di vita i piccoli dormono in media dalle 15 alle 20 ore al giorno.

Non esiste una spiegazione vera e propria del perché i neonati spesso dormano con le braccia alzate: questa posizione, che secondo l’interpretazione classica sarebbe un segnale di benessere, può anche essere legata al riflesso di Moro che sopraggiunge in maniera innata in risposta a uno stimolo.

Sta di fatto che la posizione supina, con o senza le braccia alzate, rimane la migliore, non a caso consigliata dai pediatri, per evitare la SIDS, la sindrome della morte in culla. Proprio per questo è bene sin dalla nascita far addormentare i piccoli sulla schiena e rimetterli in questa posizione qualora, attorno ai 6/7 mesi, comincino a voltarsi nella culla o nel lettino.

Il sonno nei neonati

Negli adulti così come nei bambini, sin dalla nascita, il sonno serve a ridare energia all’organismo e a stimolare le difese immunitarie: nei più piccoli ha anche la funzione basilare di favorire la crescita. Sono queste le ragioni per cui i neonati dormono anche fino a 20 ore al giorno.

Nel corso dei mesi il tempo dedicato alla nanna tende a diminuire, ma rimane comunque un momento prioritario per lo sviluppo. Occorre però tener conto del fatto che il sonno dei neonati è diverso da quello dei grandi: se negli adulti infatti la fase Rem, quella per così dire di sonno più leggero, occupa il 25% dell’intero arco di riposo, nei neonati occupa circa il 50% del sonno complessivo.

Questo spiega perché i neonati si risveglino spesso durante la nanna, magari per riaddormentarsi subito: questo stato di sonno superficiale serve perché il piccolo possa svegliarsi immediatamente in caso di ostruzione delle vie aeree, una sorta di accorgimento innato che va a compensare il fatto che il sistema respiratorio dei neonati non è ancora del tutto sviluppato.

Le posizioni della nanna

I neonati, come visto sopra, non hanno un sonno profondo e tendono quindi ad assumere diverse posizioni durante la nanna, alcune delle quali riproducono le posizioni fetali nel grembo materno: i genitori devono però tenere presente che alcune posizioni possono essere pericolose nel sonno e per questo è bene fare in modo di evitarle con i dovuti aggiustamenti del piccolo nella culla.

Supina con le braccia alzate

È la posizione che spesso i neonati adottano durante il sonno e che non trova una spiegazione precisa della sua ragione d’essere nella letteratura scientifica: potrebbe comunque rispondere, al pari delle prolungate fasi di sonno REM, alla necessità che il piccolo si svegli prontamente in caso di disturbi respiratori. Del resto la posizione della nanna sulla schiena viene consigliata da tutte le società scientifiche come la più indicata per contenere al massimo i rischi di SIDS, la morte in culla .

Le cause di questa sindrome non sono ancora note nonostante studi e ricerche continue sul tema. Quello che si sa con certezza però è che ci sono alcune condizioni ambientali che possono favorire la SIDS e tra queste la prima riguarda proprio il fatto che i neonati dormano a pancia in giù anziché sulla schiena.

Studi condotti in Nuova Zelanda, Australia, Inghilterra, Olanda, Francia, USA hanno dimostrato come, dopo aver consigliato i genitori di far dormire i neonati nella posizione a pancia in su, sia stata registrata una diminuzione molto importante (fino al 50-70%) delle morti per SIDS.

Da ultimo va aggiunto il fatto che alcune volte le braccia alzate del neonato mentre dorme, ma soprattutto durante i brevi risvegli, possono essere la diretta conseguenza del riflesso di Moro, un riflesso innato che fa sì che i neonati, fino attorno ai sei mesi, reagiscano a uno stimolo improvviso esterno estendendo e poi ripiegando braccia e gambe.

Supina con gambe a rana

Anche in questo caso non esistono spiegazioni precise del perché alcuni neonati tendano ad adottare questa posizione. Molte volte la ragione sta nella presenza del pannolino: il neonato apre e piega le gambe a rana per evitare fastidi e riuscire a dormire in maniera più confortevole.

La posizione a rana, con le ginocchia leggermente più alte rispetto al bacino e divaricate, dal punto di vista ergonomico risulterebbe per altro utile per uno sviluppo sano delle anche. Secondo la letteratura scientifica, infine, la posizione a rana viene considerata uno degli indicatori precoci della SMA, l’atrofia muscolare spinale, una rara sindrome neurodegenerativa.

E’ basilare in ogni caso evitare diagnosi fai da te: non si può trarre la conclusione che un neonato sia affetto da questa patologia solo dal fatto che dorma con le gambe a rana. I segnali precoci della SMA, che si presentano sin dalla nascita e che è importante indentificare precocemente per poter intervenire in modo tempestivo, sono diversi: solo la valutazione di un medico può portare a una corretta diagnosi.

Supina con gambe rannicchiate

Difficilmente i neonati dormono a lungo in questa posizione. La assumono in genere per pochi secondi, magari anche più volte durante il sonno, in ricordo della posizione fetale rannicchiata, con le gambe vicino al corpo, in cui spesso si trovano nel grembo materno. In alcuni casi i neonati tendono a sollevare le gambe e portarle verso il petto anche mentre dormono perché percepiscono un fastidio più o meno intenso alla pancia, dovuto spesso alla presenza di aria, disturbo comune nei primi mesi di vita.

Prona

È una posizione che viene sconsigliata, anche durante i brevi pisolini, perché può essere un fattore che favorisce la SIDS. Dormendo a pancia in giù, infatti, il neonato può trovarsi con il viso schiacciato contro il materasso e non riuscire a girare la testa, correndo il rischio di soffocare o di respirare aria appena espirata, ricca quindi di anidride carbonica e non di ossigeno come invece dovrebbe essere.

Prona con il sederino all’insù

I neonati tendono a sollevare il bacino in preparazione a movimenti più complessi come gattonare e stare seduto. E’ bene però che il neonato stia con il sederino all’insù solo nelle fasi di tummy time, fondamentali per il suo sviluppo motorio, ma non mentre dorme: in quel caso è sempre bene riportarlo alla posizione supina, l’unica sicura fino all’anno di età per scongiurare il rischio di SIDS.

Sul fianco

Anche la posizione sul fianco è sconsigliata perché facilmente il neonato può girarsi e ritrovarsi a pancia in giù con tutti i rischi che questo comporta durante il sonno. Si tende a credere per altro che la posizione sul fianco sia la migliore per evitare il rigurgito: in realtà anche in questo caso resta sempre opportuno fare in modo che il piccolo dorma supino.

Cosa fare per favorire una buona nanna

È bene cercare sin dai primi giorni di vita di far addormentare il neonato sulla schiena, anche se questo può risultare per alcuni piccoli più difficoltoso. Fino ai 5/7 mesi il neonato non ha sviluppato ancora la capacità di girarsi correttamente passando dalla posizione prona a supina e viceversa: fino a questa età quindi un piccolo che viene fatto addormentare supino tende a restare nella stessa posizione per tutto il tempo del riposo.

Occorre prestare invece molta attenzione in quella fase intermedia che può andare dai 6 mesi, quando il piccolo sa girarsi ma lo fa con fatica, agli 11-12 mesi quando raggiunge pienamente questa capacità e lo si può quindi lasciar dormire come desidera. Tra i 6 e i 12 mesi è bene sorvegliare il neonato durante il sonno riportandolo nella posizione supina quando si volta prono.

Fare attenzione che nella culla o nel lettino non siano presenti cuscini, giochi o peluche che possano essere d’ostacolo al neonato nel passare dalla posizione prona a quella supina in caso di mancanza di respiro o di rigurgito. In ogni caso fino ai 12 mesi vale la raccomandazione che il neonato dorma supino proprio in funzione di limitare il rischio di SIDS.

 
 
 

In breve

I neonati spesso dormono supini con le braccia alzate. Non se ne conosce la ragione, ma va tenuto presente che la posizione supina è la migliore per contenere al massimo il rischio di morte in culla. Fino ai 12 mesi è bene quindi far dormire i neonati sulla schiena ed eventualmente girarli se dovessero cambiare posizione durante la notte.
 

 

Fonti / Bibliografia

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

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