Quanto è aumentata la sopravvivenza per i bimbi prematuri grazie ai progressi medici?

Roberta Raviolo A cura di Roberta Raviolo Pubblicato il 06/06/2022 Aggiornato il 06/06/2022

Cure intensive, progressi in ambito pediatrico e neonatologico hanno quadruplicato la sopravvivenza per i bimbi prematuri rispetto a dieci anni fa

sopravvivenza per i bimbi prematuri oggi

Aumenta la sopravvivenza per i bimbi prematuri. Se fino a dieci anni fa i piccoli nati alla 22a settimana di gestazione avevano poche possibilità di farcela, oggi le chances sono molte di più, addirittura quadruplicate. Questo avviene grazie alle cure avanzate messe a disposizione dalla neonatologia.

Quanto è oggi la sopravvivenza per i bimbi prematuri?

Il miglioramento delle possibilità di sopravvivenza dei bimbi prematuri è stato oggetto di una ricerca uscita su Jama Pediatrics. Gli esperti del Centro di Medicina dell’Università di Rochester, negli Usa, hanno verificato che attualmente su 100 piccoli nati molto prematuri, alla 22a settimana, 30 tornano a casa con i genitori. Dieci anni fa la percentuale era molto più bassa, circa il 7%. Grazie alle cure avanzate disponibili oggi, oltre la metà dei neonati venuti al mondo anche solo una settimana dopo oggi riesce a farcela. Lo studio ha esaminato gli esiti di 10.877 bambini nati a 22-28 settimane di età gestazionale tra il 2013 e il 2018 in 19 centri medici universitari degli Usa. I ricercatori hanno scoperto che il 78,3% dei bimbi nati prima della 28a settimana di gestazione, quindi in epoca molto precoce, è sopravvissuto fino alla dimissione, in aumento rispetto al 76% della precedente rilevazione effettuata nel periodo 2008-2012.

Quando la prematurità è davvero pericolosa?

Fino a qualche anno fa, la sopravvivenza per i bimbi prematuri nati prima delle 22 settimane era un evento rarissimo. Quando anche un bambino riusciva a tornare a casa, spesso incontrava serie difficoltà nella crescita, anche per i problemi di cuore, apparato respiratorio e disturbi della vista. Oggi l’aumento della sopravvivenza riguarda paradossalmente proprio i più piccoli, che tornano a casa con i genitori nel 30% dei casi nati a 22 settimane contro il 7% del passato. I ricercatori spiegano che questo successo è dovuto a molteplici fattori, incluso il miglioramento dei protocolli di trattamento nei centri medici partecipanti.

Quali sono i rischi per i bambini prematuri?

Nonostante il miglioramento della sopravvivenza, per i bimbi prematuri avere troppa fretta di venire al mondo espone a non pochi problemi. Un follow up a 2 anni ha mostrato che l’8,4% dei bimbi nati tra la 22a e la 26a settimana di gravidanza era soggetto a paralisi cerebrale da moderata a seria, l’1,5% aveva la vista danneggiata in entrambi gli occhi, il 2,5% necessitava di apparecchi acustici o impianti cocleari e il 15,4% aveva bisogno di ausili per muoversi come tutori, plantari, deambulatori o sedie a rotelle. Quasi la metà 49,9% era stato costretto a ricoveri ospedalieri. Il 48,7% non presentava una compromissione dello sviluppo neurologico o era soggetto a un problema lieve, ma nel 29,3% lo sviluppo neurologico era leggermente compromesso e nel 21,2% dei casi la compromissione era seria.

Quando un bambino prematuro è fuori pericolo?

Prima della 32a settimana l’apparato respiratorio è ancora molto immaturo e occorre che il piccolo stia per qualche tempo nell’incubatrice che sostituisce le funzioni che i polmoni non sono ancora in grado di compiere. Attraverso l’incubatrice, inoltre, al neonato viene somministrato l’ossigeno e il surfattante di cui l’organismo ha bisogno per uno sviluppo completo. I trattamenti in incubatrice hanno lo scopo di permettere un risparmio di energie che devono invece essere impiegate per la completa maturazione di tutto il fisico. In incubatrice, al bimbo vengono somministrate (per bocca o per endovena) le sostanze nutritive, il ferro e le vitamine di cui ha bisogno, fino a quando raggiunge un peso e una maturazione fisica tali da poter vivere al di fuori dell’incubatrice mantenendo costanti le proprie condizioni fisiche. Una volta che il bimbo ha raggiunto un peso di 2,2-2,5 kg solitamente viene dimesso.

 

 

 

 
 
 

In sintesi

Cosa succede se un bambino nasce a 7 mesi?

A questa età gestazionale i polmoni sono ancora immaturi e devono ancora svilupparsi. Inoltre il riflesso della suzione non è ancora sufficiente per consentire al bambino di nutrirsi al seno o al biberon. Il piccolo viene quindi alimentato con una sonda fino a quando il suo organismo non raggiunge una più completa maturazione.

A quale settimana di gravidanza si può partorire senza rischi?

La durata ottimale della gravidanza è di 40 settimane, quindi il bambino dovrebbe venire al mondo in questa fase per essere realmente pronto ad affrontare la vita al di fuori dell’utero. Prima di questa settimana, ma dopo la 37a, il feto è solo un po’ più piccolo o leggero rispetto ai piccoli nati a termine, ma gli organi sono ormai sviluppati. Si considerano prematuri i neonati venuti al mondo prima di 37 settimane.

 

Fonti / Bibliografia

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