Bambini prematuri: il latte materno fa bene al cuore

Roberta Raviolo A cura di Roberta Raviolo Pubblicato il 15/11/2021 Aggiornato il 15/11/2021

È importante cercare di nutrire i neonati al seno sempre - anche e soprattutto nel caso di bambini prematuri - perché il latte materno fa bene

Bambini prematuri: il latte materno fa bene al cuore

Era noto da tempo che il latte materno facesse bene e che è il miglior alimento per il neonato e per il bambino fino all’anno di vita e oltre, se possibile. Infatti, contiene nutrienti importanti e favorisce lo sviluppo del sistema di difese naturali. Recenti studi hanno dimostrato che costituisce una protezione in più nei confronti del Covid-19. C’è però un’altra buona notizia: il latte materno fa bene anche al sistema cardiovascolare dei neonati più bisognosi di tutti: i bambini prematuri.

Più problemi di cuore

Gli effetti positivi del latte materno sul cuore sono stati dimostrati da uno studio svolto dagli esperti della Rcsi University of Medicine and Health Sciences. L’indagine ha rivelato che gli 80 bimbi arruolati nello studio, prematuri ma nutriti con latte della mamma, avevano un’attività cardiaca migliore all’età di un anno, simile a quella dei neonati sani a termine.
I piccoli, infatti, presentavano una migliore struttura e funzione del cuore, pressioni polmonari più basse e migliore risposta della parte cardiaca destra allo stress a un anno di età, grazie all’assunzione di latte materno. Normalmente, i prematuri – sia da bambini sia una volta adulti – corrono un maggior rischio di disturbi cardiovascolari e hanno più probabilità di decesso per una causa legata alla funzionalità del cuore.
I cuori dei bambini prematuri, inoltre, presentano a volte caratteristiche come volume biventricolare ridotto, lunghezza inferiore, la funzione sistolica e diastolica minore e aumento della massa muscolare. Tali disfunzioni persistono per tutto il periodo dell’adolescenza.

Dal colostro al vero latte

Quest’ultima scoperta si aggiunge al lungo elenco di qualità che può vantare il latte materno. Fa bene al neonato, poiché contiene tutte le sostanze che gli occorrono per crescere bene, a cominciare dal colostro, il primissimo latte che viene prodotto poche ore dopo la nascita del bambino. Giallastro, più denso rispetto al latte vero e proprio, è ricchissimo di zuccheri, che danno energia al bimbo, ma povero in grassi. Il colostro aiuta anche l’intestino del bebè a liberarsi in fretta del meconio, una sostanza scura e viscosa, piena di sostanze di scarto dell’organismo, che costituisce le prime feci del bambino. Alcuni giorni dopo il parto inizia la produzione di latte vero e proprio, più ricco di proteine e grassi. Fino ai cinque-sei mesi di vita può essere l’unico nutrimento per un bambino.

Anche con il biberon

I bambini prematuri sono più deboli rispetto a quelli nati a termine, quindi spesso non hanno la forza sufficiente per succhiare direttamente dal seno. Le mamme che lo desiderano, possono quindi estrarre il latte con il tiralatte e offrirlo al bimbo con il biberon. In questo modo, la produzione di latte non si ferma e quando il piccolo sarà più robusto, potrà iniziare ad allattarsi al seno. P

In caso di dubbi, presso i Punti nascita è possibile avere tutto il supporto necessario per nutrire con il latte materno il proprio bebè nato prematuro.

 

 

 
 
 

Lo sapevi che?

Anche una volta iniziato lo svezzamento, se lo si desidera è possibile continuare a offrire il seno al bambino, nella piena certezza di fargli del bene. I pediatri europei e americano consigliano di allattare i propri figli al seno fino a un anno di età, mentre l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) di recente ha stabilito che lo si può fare senza problemi fino a due anni.

 

 

Fonti / Bibliografia

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