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L’incubatrice neonatale ricrea le condizioni di sterilità, calore e umidità dell’ambiente uterino, indispensabili perché un neonato venuto alla luce prima del termine o sottopeso possa proseguire nel suo normale sviluppo fino a diventare completamente autonomo nelle funzioni essenziali alla vita.
E’ un presidio ospedaliero basilare nel quale il neonato viene alloggiato temporaneamente finchè raggiunge la capacità di mantenere autonomamente la temperatura corporea e un peso adeguato: il lasso di tempo che il piccolo deve trascorrere all’interno dell’incubatrice varia quindi in base alle sue condizioni fisiologiche e al quadro clinico. Anche se il neonato è in incubatrice, comunque, il contatto con i genitori viene favorito come strumento prezioso per la crescita.
Quanto deve pesare un neonato per non andare in incubatrice
L’incubatrice permette di mantenere il neonato in un ambiente controllato dove si possa intervenire in caso di necessità. La scelta di ricorrere all’incubatrice è legata sia a fattori come l’età gestazionale ed il peso del neonato ma anche all’osservazione attenta delle condizioni cliniche del neonato: come respira, il suo colorito, il mantenere un’adeguata temperatura.
Anche neonati a termine e di peso adeguato possono necessitare di un’osservazione in incubatrice. Come spiega la dottoressa Antonella Poloniato, pediatra neonatologa e coordinatrice dell’Area Neonatologia dell’IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano, i bambini prima delle 35 settimane di gestazione spesso necessitano di un’osservazione in incubatrice come pure i neonati con peso inferiore ai 2000 grammi.
Il tempo in cui il neonato rimane in incubatrice è tanto maggiore tanto più è bassa la sua età gestazionale e il suo peso. Infatti in questi casi è possibile ricreare l’ambiente intrauterino all’interno della incubatrice sostenendo tutti gli organi, in particolare il polmone e l’intestino. L’obiettivo, soprattutto per i neonati con basse età gestazionali (prima delle 32 settimane) e peso inferiore ai 1500 grammi è imitare la crescita all’interno dell’utero materno; pertanto, la termoculla o incubatrice in questi casi permette di offrire aiuto ai polmoni immaturi, mantenere stabile la temperatura corporea e osservare il neonato.
I neonati che nascono oltre la 35 settimana di gestazione per lo più non necessitano di cure intensive e possono mantenere un’adeguata regolazione della temperatura corporea rimanendo a pelle-pelle con la madre dopo il parto e in rooming-in. L’obiettivo è infatti quello di evitare il più possibile, se le condizioni di salute della madre e del neonato lo permettono, la loro separazione.
La termoculla è quindi un’apparecchiatura estremamente utile per mantenere temperatura ed umidità ambientali adeguate soprattutto per i neonati gravemente pretermine, con peso basso alla nascita e con patologie. Uscire dalla termoculla è un grande passo e per i genitori è un grande giorno: per chi era molto piccolo questo giorno viene stabilito caso per caso in base al livello di autonomia raggiunto dal punto di vista respiratorio e di termoregolazione.
Di solito si stima che raggiunto il peso di 1.8-2 kg il piccolo sia capace di mantenere da solo un’adeguata termoregolazione. In genere, il bimbo viene tolto dalla incubatrice quando è capace di mantenere in autonomia la temperatura corporea (36.5-37°) con un peso intorno ai 1800-200 grammi se nato gravemente pretermine. Va tenuto sempre presente però che questo passo viene deciso sulla base di attente valutazioni tenendo presente una serie di parametri che vengono fatte dai neonatologi caso per caso.
Come è fatta l’incubatrice neonatale
L’incubatrice neonatale è un’apparecchiatura munita di un lettino con diverse possibilità di inclinazione, estraibile e dotato di un materassino antidecubito su cui viene disteso il neonato.
Ha una calotta rigida trasparente, in grado di garantire coibentazione termica e isolamento acustico, provvista ai lati e sul fondo di aperture circolari tramite cui il personale medico può far passare le mani per la cura del neonato, oppure possono essere usati dai genitori per interagire con il piccolo. Va sempre tenuto presente infatti che il contatto con i genitori viene favorito anche qualora il piccolo sia tenuto in incubatrice dal momento che rappresenta un fattore basilare per lo sviluppo non solo fisico ma anche affettivo e relazionale del bambino.
La calotta è dotata inoltre di aperture/accessi adatti al passaggio di tubi e cavi per il monitoraggio ed il supporto vitale del neonato. L’aria presente nella calotta è resa sterile con adeguati microfiltri ed è ossigenata tramite un tubo. Un sistema elettronico consente di monitorare i parametri vitali del neonato (battito cardiaco, respirazione) e di determinarne peso e temperatura, oltre a indicare il livello di ossigenazione e calore dell’incubatrice.
Incubatrice per bambini: come funziona
Stare in incubatrice per il neonato non è né doloroso né pericoloso: al contrario la permanenza in incubatrice è preziosa perché il neonato possa raggiungere le condizioni fisiologiche che gli consentono di vivere autonomamente, senza rischi.
- Aiuta il piccolo a respirare Un tubo apporta ossigeno umidificato all’interno dell’incubatrice, dove il livello di umidità dell’aria deve aggirarsi intorno all’80-90 per cento per evitare che l’organismo del bambino si disidrati (perda, cioè, un’eccessiva quantità di liquidi). In caso di difficoltà respiratorie del bambino si utilizzano apposite apparecchiature, in genere un sondino per far inalare direttamente al bambino l’ossigeno.
- Gli fornisce nutrimento Un altro sondino collega il naso con lo stomaco del bebè, al fine sia di eliminare l’aria in eccesso e l’eventuale liquido amniotico ingurgitato nell’utero sia di farvi giungere minime quantità di latte (preferibilmente materno) e abituare gradualmente il neonato a nutrirsi da solo. Le altre sostanze nutritive sono iniettate direttamente in vena (per fleboclisi).
- Controlla le sue condizioni di salute Sul torace del piccolo due elettrodi collegati a un monitor controllano il battito cardiaco, la circolazione sanguigna e l’attività dei polmoni. Un sensore rileva poi la temperatura corporea che nel bimbo con un peso inferiore ai 2500 grammi non raggiunge i 37 gradi. Il suo corpo tende, infatti, a disperdere calore poiché la superficie cutanea è molto estesa rispetto al peso e manca lo strato di grasso utile come riserva di energia e come isolante termico. Un altro sensore controlla il livello di ossigenazione del sangue.
In breve
Quando un neonato nasce prima del tempo o con un peso ridotto rispetto al normale viene posto in incubatrice per il tempo necessario a sviluppare tutte le funzioni indispensabili alla vita autonoma.