Prematurità resta una malattia grave

Miriam Cesta A cura di Miriam Cesta Pubblicato il 14/01/2019 Aggiornato il 14/01/2019

La sopravvivenza dei bimbi con prematurità purtroppo non sempre è la norma. A spiegarlo è Fabio Mosca, presidente della Società italiana di neonatologia, a seguito dei neonati deceduti all’ospedale di Brescia

Prematurità resta una malattia grave

La prematurità deve essere considerata a tutti gli effetti una malattia grave: sebbene oggi molti bambini nati in anticipo superino con successo le problematiche legate a questa condizione, la sopravvivenza dei bimbi pretermine, purtroppo, non sempre è la norma. “La sopravvivenza di ogni bambino nato prematuro è un successo che non si deve dare per scontato e le tragiche complicazioni sono possibili anche quando le cose sembrano migliorare, come è accaduto nel caso del piccolo Marco a Brescia”. Con queste parole il presidente della Società italiana di neonatologia, Fabio Mosca, si è espresso sul caso dei neonati deceduti nei giorni scorsi agli Spedali Civili di Brescia a causa di sepsi ed enterocolite necrotizzante, due tra le patologie più temibili per i neonati prematuri.

Più suscettibili alle infezioni

I neonati prematuri sono biologicamente suscettibili alle infezioni perché l’immaturità del loro sistema immunitario dovuta alla precoce interruzione della gravidanza li rende vulnerabili all’attacco di batteri e virus, anche di quelli considerati innocui per gli adulti. Inoltre il neonato pretermine, in molti casi, ha la necessità di essere sottoposto a procedure invasive – cateteri intravascolari, ventilazione meccanica, drenaggi – indispensabili per poter sopperire all’immaturità delle sue funzioni vitali che ne garantiscono la sopravvivenza, prime fra tutte quella gastrointestinale e quella respiratoria, ma che costituiscono ulteriori inevitabili fattori di rischio per le infezioni. E più la prematurità è grave, con età gestazionale ridotta e basso peso alla nascita, maggiore è il rischio che il neonato contragga infezioni.

La situazione in Italia

Nel nostro Paese il tasso di mortalità dei bambini che nascono con peso molto basso, ovvero inferiore ai 1.500 grammi, è tra i più bassi al mondo: gli ultimi dati disponibili evidenziano una mortalità dell’11,3% rispetto al 14,3% delle più importanti terapie intensive neonatali (Tin) del mondo. “Tuttavia – conclude Mosca – la fragilità di questi neonati e le tante variabili che, sin dalla gravidanza, ne possono condizionare la prognosi, identificano la prematurità come una malattia grave. I nati pretermine, in particolare se estremamente prematuri, rischiano la vita ogni minuto”.

 

 

 
 
 

Lo sapevi che?

Nel mondo le complicazioni legate alla prematurità sono la principale causa di morte dei bambini di età inferiore ai 5 anni e il 40% dei circa tre milioni di decessi all’anno in epoca neonatale è dovuto ad infezioni.

 

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Controlla le curve di crescita per il tuo bambino

Ricette per lo svezzamento

Vaccini per bambini

Elenco frasi auguri nascita

Elenco frasi auguri battesimo

Le domande della settimana

IgG e IgM in relazione alla toxoplasmosi: cosa esprimono?

07/07/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Fabrizio Pregliasco

Gli anticorpi IgG positivi segnalano che in passato ci si è ammalate di toxoplasmosi (quindi si è immunizzate), mentre gli anticorpi IgM positivi indicano che tale infezione è in corso (o comunque è stata sviluppata di recente). Se entrambi i tipi risultano negativi vuol dire che non si è immuni.   »

Battito lento nell’embrione: proseguirà la gravidanza?

30/06/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Claudio Ivan Brambilla

Il cuoricino dell'embrione può battere lentamente senza che questo sia per forza un brutto segno. Comunque sia, per sapere se la gravidanza evolverà si deve attendere il trascorrere dei giorni.   »

Sanguinamento per tutto il primo trimestre di gravidanza

30/06/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

In caso di perdite ematiche che si protraggono per settimane, a giudizio del ginecologo curante può essere opportuno anche effettuare un tampone vaginale per escludere la presenza di microbi. Inoltre, può servire un'integrazione di magnesio, mentre non occorre stare a riposo assoluto.   »

Fai la tua domanda agli specialisti