Diabete di tipo 1: si potrà prevenire?

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 02/01/2014 Aggiornato il 02/01/2014

Secondo un recente studio, in futuro potrebbe essere possibile identificare precocemente i neonati a rischio di sviluppare il diabete di tipo 1

Diabete di tipo 1: si potrà prevenire?

Contro il diabete di tipo 1 non esistono cure definitive né efficaci forme di prevenzione. Ma nuove speranze arrivano da un nuovo studio, condotto da un gruppo di ricercatori italiani dell’azienda ospedaliera universitaria Meyer di Firenze, pubblicato sulla rivista scientifica Nature Nutrition and Diabetes.

Poco frequente ma in aumento

Il diabete di tipo 1, noto anche come diabete giovanile o diabete insulino – dipendente, rappresenta circa il 10% dei casi ed esordisce con maggiore frequenza durante l’infanzia, l’adolescenza o comunque nei primi vent’anni di vita. Si parla di diabete di tipo 1 quando il pancreas non riesce più a fornire una quantità sufficiente di insulina, a causa della distruzione totale o parziale delle ß-cellule, gli organi responsabili della sua produzione.

Importanti i test di screening

Gli studiosi hanno esaminato le informazioni ottenute grazie allo screening allargato che il Meyer, per conto della Regione Toscana, garantisce a tutti i nuovi nati toscani e umbri. Infatti, tutti i neonati delle due regioni, a poche ore dal parto, vengono sottoposti a dei test per la ricerca delle malattie metaboliche e genetiche che possono essere rintracciate nelle prime settimane di vita. In particolare, gli autori hanno analizzato i dati di 50 bambini che hanno sviluppato il diabete nei primi sei anni di vita. Quindi, li hanno confrontati con quelli di 200 bimbi che non sono andati incontro a questa malattia.

Il ruolo della carnitina

Dall’analisi dei dati è emerso che nei neonati che poi hanno sviluppato il diabete i livelli delle carnitine erano più bassi rispetto a quelli dei bebè sani. Le carnitine sono aminoacidi che il corpo utilizza per convertire i grassi in energia. Non solo. Lo studio ha permesso di scoprire che i bassi livelli di carnitina impediscono che i linfociti T autoreattivi siano distrutti dal timo, come invece accade normalmente. Il risultato? La permanenza dei linfociti T a livello del timo, nel tempo, innesca la reazione autoimmune che distrugge le beta-cellule del pancreas. Gli esperti hanno spiegato che serviranno nuovi studi per chiarire queste scoperte. Tuttavia, se dovessero arrivare nuove conferme si potrebbe pensare di mettere a punto un trattamento precocissimo se non addirittura preventivo del diabete di tipo 1.  

In breve

ATTENZIONE A QUESTI SEGNALI

Il diabete di tipo 1 è una malattia autoimmune: è dovuta cioè a un’anomalia del sistema immunitario, il naturale sistema di difesa dell’organismo. Nella maggior parte dei casi causa sintomi marcati fin dalle prime fasi, come sete intensa, aumentata quantità di urine, incremento dell’appetito, sensazione di stanchezza, perdita di peso, pelle secca, elevato numero di infezioni. 

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Controlla le curve di crescita per il tuo bambino

Ricette per lo svezzamento

Vaccini per bambini

Elenco frasi auguri nascita

Elenco frasi auguri battesimo

Le domande della settimana

Antibiotico e antistaminico si possono prendere insieme?

05/05/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Leo Venturelli

Antibiotico e antistaminico si possono somministrare nell'arco dello stesso giorno, a patto di non farli assumere nello stesso momento.   »

Sesto figlio che non arriva: colpa dell’età?

05/05/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

A 42 anni una donna che ha già avuto cinque figli è quasi di certo ancora sufficientemente fertile da poter rimanere incinta ancora una volta in modo naturale.   »

Bimba di 4 mesi e mezzo che non sorride mai: può trattarsi di autismo?

30/04/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Angela Raimo

In effetti a 4 mesi e mezzo di vita i bambini, se tutto va bene, sorridono. Tuttavia per stabilire se la mancanza di questo segnale "sociale" può essere espressione di un disturbo dello spettro autistivo è necessario valutare anche altri comportamenti.   »

Si può rimanere incinta dopo un unico rapporto?

22/04/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Claudio Ivan Brambilla

In linea teorica, è certamente possibile avviare la gravidanza dopo un unico tentativo, tuttavia va messo in conto che ci voglia più tempo visto che, secondo le statistiche, le probabilità di concepire per ciclo mestruale non sono moltissime.   »

Fai la tua domanda agli specialisti