La displasia dell’anca: cos’è, come si scopre e in che modo si cura

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 27/01/2012 Aggiornato il 27/01/2012

La displasia dell’anca è un problema che può presentarsi nel neonato: è importante diagnosticarla appena possibile, perché se curata precocemente non lascia conseguenze

La displasia dell'anca: cos’è, come si scopre e in che modo si cura

La displasia dell’anca, detta anche lussazione congenita dell’anca (articolazione tra testa del femore e corrispondente cavità del bacino, denominata acetabolo), è l’anomalia scheletrica più frequente alla nascita. Può essere riconosciuta con estrema precocità e, con i dovuti provvedimenti, risolta senza alcuna conseguenza per il bambino: più che in una malformazione vera e propria, infatti, la displasia dell’anca consiste in un ritardo dello sviluppo dell’articolazione nel corso della vita intrauterina. Spetta unicamente al neonatologo o al pediatra diagnosticarla attraverso la manovra di Ortolani

 

e poi un’ecografia delle anche da effettuare entro il terzo mese di vita. D’altra parte, se la displasia dell’anca viene trascurata si possono avere serie conseguenze sulla deambulazione del bambino.

Più frequente in alcune regioni

La diffusione della displasia dell’anca varia. In Emilia Romagna, Valle d’Aosta e Puglia, per esempio, risultano colpiti quattro neonati su mille, mentre in Campania, Sicilia e Sardegna l’incidenza è inferiore a uno su mille. Va ricordato che il rapporto tra i sessi è nettamente sfavorevole per le femmine: le neonate con displasia alla nascita presentano infatti una frequenza cinque volte più elevata.

Tre livelli di gravità

Per quanto riguarda la gravità si possono identificare tre livelli:

la cosiddetta prelussazione o displasia semplice (la testa del femore si trova nella cavità articolare ma può fuoriuscirne in maniera forzata);

la sublussazione (la testa del femore è fuori dall’acetabolo ma può esservi ricondotta con particolari manovre);

la lussazione non riducibile (la testa del femore rimane permanentemente al di fuori dell’acetabolo).

I trattamenti possibili

La cura della displasia dell’anca varia in funzione della serietà del problema: in alcuni casi vale la pena di attendere, confidando nella maturazione naturale dell’articolazione. Il principio della cura, in sé, è semplice: divaricare le gambe in maniera che la testa del femore non “prema “, per effetto del tono muscolare, sulla zona superiore (il “tetto”) dell’acetabolo, cioè sulla parte dell’articolazione in ritardo di maturazione: diversamente si andrebbe incontro a una sofferenza della cartilagine, fino alla sua degenerazione (artrosi), con conseguenze devastanti per il bambino al momento della deambulazione. Se il difetto di ossificazione è minimo è sufficiente l’impiego di un cuscino, di un asciugamano o, in alternativa, del doppio pannolino.

Se la situazione è più seria, invece, può rendersi necessario un tutore confezionato su misura, il divaricatore, costituito da una struttura rigida alla quale vengono assicurate, mediante  nastro di velcro, le gambe del piccolo. Il divaricatore può essere rimosso soltanto quando occorre praticare una sistematica detersione. L’apparecchio gessato e l’intervento chirurgico sono invece le soluzioni estreme.

In breve

Che cosa fare in caso di lussazione dell'anca

Questa displasia consiste in un ritardo dello sviluppo dell’articolazione nel corso della vita intrauterina. È il neonatologo a diagnosticarla al momento della nascita con la manovra di Ortolani o un’ecografia al terzo mese di vita del bebè. Le cure variano in base al livello di gravità; in alcuni casi vale la pena di attendere, confidando nella maturazione naturale dell’articolazione.

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Controlla le curve di crescita per il tuo bambino

Ricette per lo svezzamento

Vaccini per bambini

Elenco frasi auguri nascita

Elenco frasi auguri battesimo

Le domande della settimana

Battito lento nell’embrione: proseguirà la gravidanza?

30/06/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Claudio Ivan Brambilla

Il cuoricino dell'embrione può battere lentamente senza che questo sia per forza un brutto segno. Comunque sia, per sapere se la gravidanza evolverà si deve attendere il trascorrere dei giorni.   »

Sanguinamento per tutto il primo trimestre di gravidanza

30/06/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

In caso di perdite ematiche che si protraggono per settimane, a giudizio del ginecologo curante può essere opportuno anche effettuare un tampone vaginale per escludere la presenza di microbi. Inoltre, può servire un'integrazione di magnesio, mentre non occorre stare a riposo assoluto.   »

Contraccezione: si deve usare a 50 anni?

23/06/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professoressa Eleonora Porcu

Dare inizio a una gravidanza in prossimità della menopausa è altamente improbabile, tuttavia in medicina non si può dire "mai" in maniera assoluta, quindi l'uso del profilattico anche a 50 anni (con mestruazioni ancora regolari) è consigliabile.   »

Prosciutto cotto: espone al rischio di toxoplasmosi?

23/06/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Fabrizio Pregliasco

Il prosciutto cotto è un salume consentito in gravidanza perché, appunto, come dice il suo nome, è cotto. Meglio comunque quando si ha il dubbio che un alimento sia pericoloso trovare la risposta prima di assumerlo perché dopo può essere tardi.   »

Fai la tua domanda agli specialisti