L’infezione delle vie urinarie nei bambini è un disturbo molto frequente

Elisa Carcano A cura di Elisa Carcano Pubblicato il 16/04/2019 Aggiornato il 18/04/2019

Si tratta di un disturbo tipico dei piccoli che colpisce in particolar modo le femmine a causa della loro conformazione anatomica. Occorre intervenire soprattutto nei primi due anni di vita per scongiurare danni ai reni

L'infezione delle vie urinarie nei bambini è un disturbo molto frequente

L’infezione delle vie urinarie nei bambini è una malattia molto comune.   L’infezione delle vie urinarie nei bambini è uno dei problemi più frequenti, preceduta solo dai disturbi respiratori,  e se non curata può dar luogo a varie conseguenze anche serie. Interessa soprattutto le femmine, ma non risparmia i maschietti.

Evitare danni ai reni

L’infezione delle vie urinarie nei bambini può essere di due tipi a seconda del tratto di apparato urinario coinvolto. Il disturbo si manifesta e si cura in modo diverso. In ogni caso, riconoscere e trattare tempestivamente un’infezione delle vie urinarie nei bambini è fondamentale soprattutto nei primi due anni di vita per evitare danni ai reni.

Le basse vie urinarie

Nell’80% dei casi il germe responsabile è l’Escherichia coli; seguono per frequenza Proteus, Klebsiella, Streptococco, Pseudomonas e Stafilococco. Nel neonato e nel bambino piccolo i sintomi più comuni sono: febbre non associata ad altri sintomi, scarsa crescita di peso, vomito, diarrea, dolori addominali e sonnolenza. Il bambino più grande, invece, può presentare bruciori urinari, minzioni frequenti, incontinenza diurna (spesso anche notturna). Le infezioni alle basse vie urinarie si curano in genere con un breve ciclo (3-5 giorni) di antibiotici per bocca.

Le alte vie urinarie

In questo caso l’infezione si manifesta di solito con febbre alta (accompagnata talvolta da brividi), dolore addominale o lombare (il bambino potrebbe sentire dolore alla pancia o alla schiena), stimolo frequente, dolore o bruciore a fare la pipì, che può emanare un cattivo odore. Le malattie più frequentemente associate sono le ostruzioni delle vie urinarie e il reflusso vescico-ureterale (cioè la risalita dell’urina dalla vescica negli ureteri, fino a raggiungere i reni). È importante intervenire al più presto: solo se curate subito (entro 48-72 ore dall’esordio dell’infezione), si possono evitare danni ai reni.

Gli esami utili

Il principale strumento per individuare l’infezione delle vie urinarie nei bambini resta l’urinocoltura, un esame di laboratorio eseguito su un campione di urina sterile. La presenza di germi dà luogo alla crescita di colonie batteriche dopo alcuni giorni. Si considera positivo, e quindi indice di infezione, un numero di oltre 10mila batteri per millilitro. In caso di infezioni determinate da malformazioni ostruttive alle vie urinarie, attualmente è anche possibile prevenirne la comparsa, intervenendo precocemente grazie all’utilizzo dell’ecografia prenatale. In ogni caso, non tutti i bambini alla prima infezione urinaria meritano un completo inquadramento diagnostico (ecografia, cistografia, scintigrafìa). I criteri di selezione degli esami devono, infatti, tener conto del tipo di infezione, del numero di episodi pregressi, dell’età, del sesso del paziente e dei sintomi associati.

 
 
 

In breve

SPESSO È COLPA DELL’ESCHERICHIA COLI

Nella stragrande maggioranza dei casi il problema è causato dal germe dell’Escherichia coli e può interessare le basse o le alte vie urinarie. Nel primo caso, i sintomi più comuni sono febbre, perdita di peso, vomito, diarrea e dolori addominali. Nel secondo, la febbre può essere molto alta e accompagnarsi a uno stimolo frequente alla minzione che risulta dolorosa.  

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Controlla le curve di crescita per il tuo bambino

Ricette per lo svezzamento

Vaccini per bambini

Elenco frasi auguri nascita

Elenco frasi auguri battesimo

Le domande della settimana

Come faccio a togliere la poppata notturna a un bimbo di un anno?

18/12/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Leo Venturelli

Per indurre il bambino a rinunciare a bere il latte durante la notte può essere una buona strategia sostituirlo gradualmente con l'acqua.  »

Nausea fortissima che si protrae oltre il 1° trimestre: che fare?

18/12/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Floriana Carbone

Se la nausea si protrae oltre il primo trimestre, interferendo pesantemente sulla qualità della vita, diventa opportuno valutare opzioni terapeutiche che abbiano una maggiore efficacia rispetto ai tradizionali rimedi naturali.   »

Salmone scaduto: dopo quanto possono comparire i sintomi di un’intossicazione?

17/12/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Fabrizio Pregliasco

Il lasso di tempo che intercorre tra l'assunzione di un cibo contaminato e l'eventuale comparsa di sintomi da intossicazione dipende dal tipo di agente infettivo coinvolto.   »

Camera gestazionale più piccola dell’atteso: proseguirà la gravidanza?

15/12/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Augusto Enrico Semprini

Bisogna sempre attendere l'8^ settimana prima di pronunciarsi rispetto al destino di una gravidanza e anche qui con un margine di errore dell'1% sull'esito favorevole dello sviluppo embrio-fetale. L'aspetto importante è che questo processo di selezione sia rispettato e compreso dalla donna.   »

Gravidanza e poca tolleranza nei confronti dell’integrazione di magnesio

15/12/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

La scarsa tolleranza al magnesio potrebbe essere dovuta al fatto che non è ciò di cui si è carenti perché l'organismo, se ha bisogno di qualcosa, di solito ne fa tesoro.  »

Tampone vaginale: può essere pericoloso in gravidanza?

15/12/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Nel caso in cui ci sia il sospetto di una vaginite, anche inn gravidanza è opportuno effettuare il tampone vaginale che da un lato non espone a rischi dall'altro permette di individuare l'origine dei sintomi.   »

Fai la tua domanda agli specialisti