Disturbi del neonato – 10° mese

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 13/01/2015 Aggiornato il 28/01/2015

Può sentirsi un soffio al cuore. Cause, sintomi e rimedi di questo disturbo

Disturbi del neonato – 10° mese

Il soffio al cuore

Il soffio è un rumore (che normalmente non dovrebbe essere presente) che il pediatra rileva auscultando il cuore del piccolo con l’aiuto del fonendoscopio (un particolare strumento utilizzato per ascoltare il battito cardiaco e la respirazione). Occorre precisare, tuttavia, che un soffio può essere determinato da svariati fattori, primo tra tutti il passaggio turbolento del sangue attraverso alcuni tratti della struttura cardiaca, quali le valvole, le cavità interne (in particolare i ventricoli) e i grossi vasi (aorta e arteria polmonare). Le valvole sono quelle strutture che regolano il flusso del sangue e impediscono che esso possa circolare in senso contrario (reflusso). Esse sono situate tra gli atri e i ventricoli (valvole atrioventricolari, di cui la destra è detta anche tricuspide, essendo costituita da tre foglietti, e la sinistra bicuspide o mitrale) e all’imbocco dell’aorta e del-l’arteria polmonare (dette valvole semilunari). È bene, inoltre, ricordare che il cuore del bambino presenta una conformazione del tutto particolare, nel senso che le sue cavità sono relativamente piccole in rapporto a valvole che, in proporzione al cuore adulto, sono nettamente più grandi. Questo favorisce la comparsa di vortici, che a loro volta danno origine a “soffi”. Un ulteriore aspetto da considerare è che la frequenza cardiaca del bambino è decisamente più elevata (in media 120 pulsazioni al minuto nel primo anno di vita contro le 70 dell’adulto) e tende a ridursi progressivamente con la crescita. Anche questo elemento può concorrere dunque alla formazione di turbolenze, che danno origine ai soffi. Solamente in una minoranza di casi, tuttavia, il soffio rilevato dal pediatra durante la visita indica un’anomalia del cuore.

Che cosa fare

Nell’80 per cento dei casi il pediatra rassicura i genitori sul soffio del bambino, che definisce “innocente”. Questo significa che il rumore è presente, ma non costituisce motivo di preoccupazione, in quanto legato a una particolare conformazione anatomica del cuore, di cui non esprime alcuna anomalia di funzionamento. Quando si rendono necessari ulteriori accertamenti, di solito il pediatra, consultatosi con un cardiologo, lo specialista che si occupa del cuore e dei suoi disturbi, prescrive tre esami fondamentali:

  • l’elettrocardiogramma

È il tracciato dell’attività elettrica del cuore e consente la valutazione della funzionalità di quest’ultimo (regolarità del ritmo, coordinamento della contrazione tra atri e ventricoli, eventuale sofferenza o ritardo di attivazione di una sua zona particolare).

  • l’ecocardiogramma

Consente di studiare la quantità e l’andamento del flusso sanguigno all’interno del muscolo cardiaco e delle grandi arterie, e visualizza anche i movimenti dei foglietti (detti lembi) che costituiscono le valvole cardiache.

  • la radiografia del torace

Permette di rilevare, oltre ai polmoni, la forma e il profilo del cuore.

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