Alla nascita, i genitali dei maschietti possono presentare alcune peculiarità che talvolta preoccupano le mamme. Lo scroto (il sacchettino che contiene i testicoli) può apparire teso e gonfio, così dar sembrare i testicoli di dimensioni sproporzionate rispetto al pene. Inoltre, il prepuzio (la porzione di pelle che ricopre la parte alta del pene) può aderire al glande e non scendere, tanto da impedire a volte di vedere il forellino da cui esce l’urina. Entrambi, però, sono fenomeni naturali nei neonati.
I testicoli si “sgonfiano” da soli
L’idrocele (i testicoli grossi) scompare da solo nei neonati entro la fine del quinto mese: il liquido che provoca il rigonfiamento, che dall’addome penetra nei testicoli attraverso i canali inguinali, si riassorbe spontaneamente e non servono cure. Il medico va interpellato solo se lo scroto aumenta ancora di più di volume e il pene diventa duro al tatto, teso e dolente. Da tenere sotto osservazione, invece, quando i testicoli non scendono nello scroto.
Il pene si scopre con il tempo
Il prepuzio invece protegge i genitali dei neonati dalle infezioni. Con il tempo diventa più elastico e la fimosi (il pene che non si scopre) si risolve da sola: è vietato forzare la pelle a scendere. In alcuni bambini il problema si risolve già a sei mesi di vita, mentre per altri serve più tempo. È importante lavare il pisellino dei neonati con acqua corrente, per evitare che i ristagni di pipì o i residui di crema restino tra glande e prepuzio.
In breve
NON SERVE LA CIRCONCISIONE
Per quanto in Italia la circoncisione “rituale” sia quasi scomparsa, questo intervento è ancora molto diffuso. Molti ritengono che la maggior parte di questi interventi potrebbe essere evitata, semplicemente aspettando l’evoluzione naturale dei genitali.
 

 
   
   
   
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