Disturbi del neonato – 6° mese

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 13/01/2015 Aggiornato il 28/01/2015

Ecco i disturbi più comuni che possono interessare il bambino durante il sesto mese di vita. Sintomi, cause e cosa fare in caso di manifestazione

Disturbi del neonato – 6° mese

La febbre

Al sesto mese si dimezzano gli anticorpi (sostanze di difesa) che il bambino ha “ereditato” dalla mamma in utero. Ciò comporta una maggiore vulnerabilità (soprattutto se il piccolo non è allattato al seno) nei confronti dei microrganismi. L’espressione del contatto con un germe nocivo è la febbre, che in genere compare con maggiore frequenza dal sesto mese. Essa spesso genera preoccupazione, ma in realtà è un meccanismo di difesa e, quindi, non va subito stroncata. Sapere, inoltre, il suo decorso (quanto è salita la febbre, se è accompagnata da altri disturbi) è utile al pediatra per cercare le possibili cause. Alla base di un rialzo della temperatura intorno a questo mese può esserci anche l’eruzione dei dentini (di solito, spunta il primo incisivo centrale inferiore).

Che cosa fare

Per alleviare il fastidio, si può utilizzare il paracetamolo o un antinfiammatorio, sulla base dei suggerimenti del proprio pediatra.

I canali lacrimali chiusi

Se gli occhi sono sempre umidi e al mattino, sulle palpebre, si notano crosticine bianco-giallastre, significa che i due condotti lacrimali, che fungono da scarico verso le fosse nasali, sono ancora chiusi. Gli occhi, infatti, sono bagnati dal “film lacrimale”, che ha uno scopo protettivo ma è rinnovato grazie a questo sistema di drenaggio attraverso i condotti lacrimali, il cui punto di inizio è nell’angolo interno dell’occhio, vicino al naso. Nel neonato però questi canali sono più ristretti e offrono maggior resistenza alla discesa delle lacrime. Inoltre, il tessuto che li riveste all’interno è molto sensibile agli stimoli irritativi e basta una minima congestione per produrre un’ostruzione temporanea. Il risultato è che le lacrime tendono a fuoriuscire dal sacco congiuntivale (la struttura che avvolge l’occhio) e, per effetto della stagnazione al suo interno, a diventare più dense. Il disturbo si risolve di solito da sé entro il primo anno.

Che cosa fare

Su consiglio del pediatra praticare lavaggi oculari con soluzione fisiologica (acqua e sale) e applicare una pomata oftalmica sulle palpebre dall’angolo esterno 
a quello interno dell’occhio. Rivolgersi al pediatra se si nota un gonfiore e un arrossamento a palpebre e congiuntive: potrebbe essere in corso un’infezione.

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Controlla le curve di crescita per il tuo bambino

Ricette per lo svezzamento

Vaccini per bambini

Elenco frasi auguri nascita

Elenco frasi auguri battesimo

Gli Specialisti rispondono
Le domande della settimana

Mamma e papà Rh negativo: in gravidanza e dopo il parto si deve fare lo stesso la profilassi?

20/01/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Se entrambi i genitori sono Rh negativo non ha alcun senso che alla donna venga effettuata la profilassi contro il fattore Rh positivo, viso che il figlio sarà con certezza Rh negativo.   »

Autismo: c’è un’indagine che può accertarlo con sicurezza in gravidanza?

20/01/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Giorgio Rossi

Come e più di altre anomalie del neurosviluppo, i disturbi dello spettro autistico sono legati a molteplici "errori" genetici. Alcune ricerche hanno indicato più di 1000 geni potenzialmente coinvolti: la complessità del problema non consente di accertarlo con sicurezza durante la gravidanza.   »

Problemi al fegato in età adulta: può dipendere dal fatto di essere figli di cugini di primo grado?

13/01/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Faustina Lalatta

Chi nasce sano e diventa grande senza mai manifestare i sintomi di una malattia ereditaria, può escludere con un certo margine di sicurezza che la comparsa di disturbi a carico del fegato dipendano dal fatto di essere figlio di consanguinei.   »

Dilatazione di un uretere del feto: cosa si deve fare?

06/01/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elsa Viora

In caso di dilatazione delle vie urinarie (uretere, pelvi renale) individuata nel feto con l'ecografia, i protocolli suggeriscono di eseguire alcune indagini, tra cui una valutazione accurata di tutta l'anatomia fetale.   »

Bimba di 3 anni e mezzo che preferisce giocare da sola: si deve indagare?

06/01/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Angela Raimo

Una bambina che preferisce giocare da sola può agire secondo il proprio temperamento riservato e riflessivo e non necessariamente perché interessata da un disturbo. L'opportunità di una visita del neuropsichiatra infantile va comunque valutata con l'aiuto del pediatra curante.   »

Fai la tua domanda agli specialisti