Coliche neonati: quali sono i bebè più predisposti?

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 09/07/2013 Aggiornato il 09/07/2013

Le coliche nei neonati sono un disturbo abbastanza frequente. Alcuni piccoli sono più predisposti di altri. Ecco quali

Coliche neonati: quali sono i bebè più predisposti?

 

Si calcola che nei primi tre mesi di vita dal 5 al 25% dei neonati soffra delle cosiddette “coliche gassose”. Ma che cosa sono le coliche dei neonati? Si tratta di crisi di pianto improvvise e persistenti per ore, che si ripetono quasi regolarmente ogni sera (il momento più a rischio), in cui il lattante è sofferente, flette le gambe sull’addome e chiude i pugni. Le coliche dei neonati sono caratterizzate dalla presenza di aria nel pancino e da dolore addominale. I genitori, specie se al primo figlio, possono essere spaventati da questi attacchi improvvisi, intensi e apparentemente ingiustificati: in realtà, non bisogna preoccuparsi perché si tratta di disturbi fisiologici tipici delle prime settimane di vita, che tendono a risolversi entro i tre-sei mesi.

Tante le cause possibili

Le cause delle coliche gassose non sono ancora completamente chiare. Ancora oggi non si sa perché alcuni bambini siano più predisposti di altri. Alla base potrebbe esserci un’alterazione della flora batterica intestinale che causa fermentazione, una maggiore sensibilità dell’apparato intestinale o una sua immaturità. Anche un rallentamento del transito dei cibi potrebbe scatenare le crisi dolorose: infatti, porta a un accumulo di aria che provoca gonfiore e tensione.

Potrebbero derivare dai troppi stimoli

Secondo alcune teorie, neonati particolarmente predisposti alle coliche sono quelli con un sistema nervoso non ancora ben sviluppato. Infatti, non riescono a elaborare completamente gli stimoli esterni (rumori, luci, affollamento), per cui a un certo punto “esplodono”.

Quando dipendono dalla dieta della mamma

Nei neonati allattati al seno, un ruolo importante è rivestito dall’alimentazione della mamma. Infatti, alcuni bebè presentano una certa sensibilità a determinati cibi, che dunque andrebbero limitati. Solo pochi bimbi sono più predisposti di altri alle coliche a causa di una vera e propria malattia, per esempio un’allergia alimentare.

Non servono cure

Le coliche gassose non richiedono una cura farmacologica. I genitori possono affrontarle tentando di tranquillizzare il bebè. In che modo? Per esempio, prendendolo in braccio, per cullarlo dolcemente, o portandolo a fare una passeggiata o un giro in auto, per farlo addormentare. Può essere utile anche massaggiargli il pancino, tenerlo a pancia in giù sull’avambraccio oppure stenderlo sulla schiena e piegare le gambine avanti e indietro in modo da favorire il rilassamento dell’addome.

 

In breve

PRENDERSI PICCOLE PAUSE È SALUTARE

Le coliche gassose sono snervanti sia per il piccolo sia per la mamma. I genitori dei neonati predisposti non devono vergognarsi a chiedere aiuto e non devono sentirsi in colpa se, durante le crisi, li lasciano qualche minuto nella loro culla per “prendere un po’ di respiro”.

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Controlla le curve di crescita per il tuo bambino

Ricette per lo svezzamento

Vaccini per bambini

Elenco frasi auguri nascita

Elenco frasi auguri battesimo

Le domande della settimana

Litigi ingestibili tra fratelli: che fare?

23/12/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Serena Mongelli

Sono gli adulti a dover trovare il modo di mediare i conflitti tra fratelli, anche pretendendo con affettuosa fermezza il rispetto di alcune regole base, prima tra tutte il divieto di offendersi con parolacce e insulti vari.   »

Influenza con variante K: può causare (anche) la cistite?

22/12/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Fabrizio Pregliasco

I sintomi causati dal virus influenzale che sta circolando massicciamente non includono la cistite che, nella stragrande maggioranza dei casi, è dovuta a un batterio.   »

Pensieri ossessivi tenuti a bada con gli psicofarmaci: si può cercare una gravidanza?

22/12/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Esistono psicofarmaci in grado di assicurare il benessere psicologico, senza avere come controindicazione la gravidanza. La strategia terapeutica più adatta va però pensata PRIMA del concepimento.   »

Come faccio a togliere la poppata notturna a un bimbo di un anno?

18/12/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Leo Venturelli

Per indurre il bambino a rinunciare a bere il latte durante la notte può essere una buona strategia sostituirlo gradualmente con l'acqua.  »

Nausea fortissima che si protrae oltre il 1° trimestre: che fare?

18/12/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Floriana Carbone

Se la nausea si protrae oltre il primo trimestre, interferendo pesantemente sulla qualità della vita, diventa opportuno valutare opzioni terapeutiche che abbiano una maggiore efficacia rispetto ai tradizionali rimedi naturali.   »

Salmone scaduto: dopo quanto possono comparire i sintomi di un’intossicazione?

17/12/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Fabrizio Pregliasco

Il lasso di tempo che intercorre tra l'assunzione di un cibo contaminato e l'eventuale comparsa di sintomi da intossicazione dipende dal tipo di agente infettivo coinvolto.   »

Camera gestazionale più piccola dell’atteso: proseguirà la gravidanza?

15/12/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Augusto Enrico Semprini

Bisogna sempre attendere l'8^ settimana prima di pronunciarsi rispetto al destino di una gravidanza e anche qui con un margine di errore dell'1% sull'esito favorevole dello sviluppo embrio-fetale. L'aspetto importante è che questo processo di selezione sia rispettato e compreso dalla donna.   »

Gravidanza e poca tolleranza nei confronti dell’integrazione di magnesio

15/12/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

La scarsa tolleranza al magnesio potrebbe essere dovuta al fatto che non è ciò di cui si è carenti perché l'organismo, se ha bisogno di qualcosa, di solito ne fa tesoro.  »

Tampone vaginale: può essere pericoloso in gravidanza?

15/12/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Nel caso in cui ci sia il sospetto di una vaginite, anche inn gravidanza è opportuno effettuare il tampone vaginale che da un lato non espone a rischi dall'altro permette di individuare l'origine dei sintomi.   »

Fai la tua domanda agli specialisti