Come riconoscere la sesta malattia nei bambini?

Paola Risi A cura di Paola Risi Pubblicato il 30/03/2022 Aggiornato il 30/03/2022

La sesta malattia è una delle infezioni della prima infanzia caratterizzate dalla comparsa di un'eruzione cutanea (esantema) proprio come il morbillo, la scarlattina, la rosolia, la quarta e la quinta malattia. Ecco come riconoscere la sesta malattia nei bambini

Come riconoscere la sesta malattia nei bambini?

La sesta malattia è un’infezione tipica dell’infanzia provocata da un virus della famiglia degli Herpes (l’Herpes virus umano tipo 6). Di solito, colpisce i bambini tra i 6 mesi e i 2 anni di età, raggiungendo il suo picco di incidenza in autunno e primavera. Si trasmette per via aerea, tramite le goccioline emesse quando si starnutisce, si tossisce o si parla, e chi si ammala risulta infettivo fino alla comparsa delle macchioline sulla pelle che ne costituiscono il sintomo più tipico. Una volta “fatta” la malattia, si ottiene un’immunità permanente. Ecco come riconoscere la sesta malattia nei bambini con i consigli della dottoressa Silvana Torneo, pediatra.

Come inizia la sesta malattia?

Il sintomo principale di questo disturbo è la febbre alta che, dopo un’incubazione di 5-15 giorni, si evidenzia in modo improvviso arrivando a raggiungere anche i 40° C (misurati per via rettale), associandosi in alcuni casi a convulsioni. Dopo 3-4 giorni, la temperatura cala altrettanto improvvisamente e compare l’esantema costituito da macchioline rosate, del diametro di circa un millimetro, che talora possono risultare leggermente rilevate al tatto e che non provocano prurito. Esse tendono a interessare l’area del tronco mentre, più raramente, si estendono a volto, collo, braccia e cosce.

Quanto durano i puntini rossi della sesta malattia?

Assieme all’esantema possono verificarsi arrossamento della gola, ingrossamento delle ghiandole situate nella zona della mandibola e della nuca e gonfiore degli occhi. L’eruzione scompare in genere nell’arco di 2-3 giorni, anche se può succedere che si ripresenti in altre zone del corpo.

Come riconoscere le convulsioni febbrili nei bambini?

Trattandosi di un’infezione virale, non esistono farmaci in grado di curare la sesta malattia che comunque, di solito, si risolve in modo spontaneo nel giro di circa una settimana.

L’unica complicanza è rappresentata dalle convulsioni febbrili che possono manifestarsi in corrispondenza dei picchi di febbre (39°-40° C): il sistema nervoso ancora immaturo del piccolo, infatti, può reagire in modo anomalo all’improvviso e intenso aumento della temperatura. Per evitare questo rischio e abbassare la febbre, il pediatra potrebbe, quindi, prescrivere un antipiretico (paracetamolo).

Nell’eventualità in cui dovessero comparire, è fondamentale sapere che, anche se le manifestazioni che determinano possono essere molto intense (perdita di conoscenza, irrigidimento muscolare e contrazioni improvvise di gambe e braccia), in genere, durano solo pochi minuti e scompaiono senza alcuna conseguenza per la salute del bambino.

In questi casi, comunque, è sempre consigliabile contattare il pediatra o recarsi al più vicino Pronto soccorso per sottoporre il piccolo ai controlli e trattamenti necessari.

 

 

 

 
 
 

In sintesi

Quale è il momento più contagioso della sesta malattia?

La sesta malattia è contagiosa soprattutto quando è presente la febbre alta, quindi nei primi giorni della malattia, e prima che compaia l’esantema.

Cosa fare in caso di crisi convulsiva?

In attesa del pediatra o prima di portarlo al Pronto soccorso è consigliabile:

– scoprire il bambino e applicare spugnature fredde o la borsa del ghiaccio in corrispondenza delle tempie e dei polsi e su gambe e braccia allo scopo di abbassare più rapidamente la temperatura corporea;

– far sdraiare il piccolo in un posto sicuro, da dove non rischi di cadere o farsi male a causa degli spasmi improvvisi del corpo;

– assicurarsi che stia disteso su un fianco per impedire che muco o saliva rifluiscano nella gola;

– evitare di scuoterlo o di bloccarlo nel corso della crisi convulsiva;

– somministrargli un antifebbrile seguendo i consigli del medico.

 

 

Fonti / Bibliografia

  • Le 6 cose da sapere sulle convulsioni febbrili - Società Italiana di Pediatria1) Che cosa sono? Sono eventi critici parossistici convulsivi occasionali che si verificano usualmente tra il primo e il quinto anno di età in presenza di una temperatura corporea di 38°C o superiore in bambini senza storia di convulsioni in assenza di febbre.. I miti da sfatare: Convulsione non significa meningite Convulsione non significa epilessia […]
Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Controlla le curve di crescita per il tuo bambino

Ricette per lo svezzamento

Vaccini per bambini

Elenco frasi auguri nascita

Elenco frasi auguri battesimo

Gli Specialisti rispondono
Le domande della settimana

Fratello e sorella (solo da parte di madre) possono avere figli sani?

22/07/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Faustina Lalatta

I figli di consanguinei hanno un alto rischio di nascere con anomalie genetiche e disturbi del neurosviluppo. Questa è la principale ragione per la quale nelle società organizzate sono vietate le unioni tra parenti stretti.   »

Dopo un aborto spontaneo quanto tempo ci vuole per cominciare un’altra gravidanza?

15/07/2024 Gli Specialisti Rispondono di Augusto Enrico Semprini

Se un primo concepimento è avvenuto in pochi mesi, ci sono altissime probabilità (addirittura il 100%!) di avviare una nuova gravidanza entro sei mesi dall'aborto spontaneo.   »

Si può ridatare la gravidanza una seconda volta?

14/06/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

La ridatazione ecografica può essere eseguita una volta sola nel primo trimestre (quando c'è più di una settimana di differenza tra il calendario ostetrico e le dimensioni effettive del feto), dopodiché se il bambino risulta più piccolo dell'atteso non si può più attribuire il dato a un concepimento...  »

Fai la tua domanda agli specialisti