Primo anno di vita: bebè in camera con mamma e papà

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 15/12/2016 Aggiornato il 15/12/2016

Secondo le ultime raccomandazioni sulla prevenzione della Sids, dormire nella stessa stanza nel primo anno di vita aiuta, purché il piccolo stia nella culla

Primo anno di vita: bebè in camera con mamma e papà

Nel primo anno di vita i bimbi dovrebbero dormire in camera dei genitori, ma non nel lettone. È quanto emerge dalle ultime Linee guida sulla prevenzione della Sids, la Sindrome della morte improvvisa del lattante, redatte dall’American Academy of Pediatrics. Secondo gli esperti, infatti, condividere la camera con mamma e papà riduce del 50% il rischio di Sids. Non bisogna, però, far dormire il bimbo nel lettone: casi di Sids si sono verificati per soffocamento del bambino da parte della madre o del padre durante il sonno.

Le altre regole importanti

Il posto giusto per il riposo del neonato è la sua culla. Divani, poltrone e sedie imbottite sono superfici pericolose. Le altre regole da seguire sono: far dormire il bambino sulla schiena, evitare l’uso di biancheria da letto morbida, compresi cuscini, paraurti per le pareti della culla, coperte e peluche (potrebbero ostacolare la respirazione del neonato o causarne il surriscaldamento. È stato osservato, infatti, che se il rischio di Sids è alto tra il primo e il quarto mese di vita, la presenza di cuscini e biancheria da letto aumenta il pericolo anche dopo il quarto mese), evitare l’esposizione del bambino a fumo, alcol e droghe (secondo i Cdc americani, l’esposizione al fumo in gravidanza triplica il rischio di Sids e quella a fumo passivo nei primi mesi di vita lo raddoppia), offrire al bimbo un ciuccio nel momento della nanna. È importante anche far dormire il bambino in un ambiente a temperatura adeguata e con sufficiente ricambio di ossigeno. Inoltre, nel primo anno di vita i bimbi dovrebbero dormire in camera dei genitori.

Il periodo più a rischio

La Sids colpisce i bambini tra un mese e un anno di età ed è una morte “senza causa apparente”: si parla cioè  di Sids quando si possono escludere tutte le altre cause di decesso. Non è stata ancora definita una causa specifica, ma ci sono una serie di comportamenti e fattori che possono incidere negativamente. Aumentano il rischio: la giovanissima età della madre, la nascita prematura, il basso peso alla nascita, la presenza di infezioni respiratorie. Anche l’abitudine di condividere il letto con il neonato può essere fatale: quindi nel primo anno di vita i bimbi dovrebbero dormire in camera dei genitori, ma non nel lettone. Oltre alle regole del buon sonno, è fondamentale stabilire un contatto tra mamma e neonato subito dopo la nascita, per almeno un’ora. Un’altra strategia preventiva è costituita dall’allattamento al seno. 

 

 
 
 

lo sapevi che?

I monitor di casa e i dispositivi per il controllo audio e/o video dei bebè possono rassicurare i genitori, ma non hanno un’efficacia dimostrata nella riduzione del rischio di Sids.

 

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Controlla le curve di crescita per il tuo bambino

Ricette per lo svezzamento

Vaccini per bambini

Elenco frasi auguri nascita

Elenco frasi auguri battesimo

Le domande della settimana

Come faccio a togliere la poppata notturna a un bimbo di un anno?

18/12/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Leo Venturelli

Per indurre il bambino a rinunciare a bere il latte durante la notte può essere una buona strategia sostituirlo gradualmente con l'acqua.  »

Nausea fortissima che si protrae oltre il 1° trimestre: che fare?

18/12/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Floriana Carbone

Se la nausea si protrae oltre il primo trimestre, interferendo pesantemente sulla qualità della vita, diventa opportuno valutare opzioni terapeutiche che abbiano una maggiore efficacia rispetto ai tradizionali rimedi naturali.   »

Salmone scaduto: dopo quanto possono comparire i sintomi di un’intossicazione?

17/12/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Fabrizio Pregliasco

Il lasso di tempo che intercorre tra l'assunzione di un cibo contaminato e l'eventuale comparsa di sintomi da intossicazione dipende dal tipo di agente infettivo coinvolto.   »

Camera gestazionale più piccola dell’atteso: proseguirà la gravidanza?

15/12/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Augusto Enrico Semprini

Bisogna sempre attendere l'8^ settimana prima di pronunciarsi rispetto al destino di una gravidanza e anche qui con un margine di errore dell'1% sull'esito favorevole dello sviluppo embrio-fetale. L'aspetto importante è che questo processo di selezione sia rispettato e compreso dalla donna.   »

Gravidanza e poca tolleranza nei confronti dell’integrazione di magnesio

15/12/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

La scarsa tolleranza al magnesio potrebbe essere dovuta al fatto che non è ciò di cui si è carenti perché l'organismo, se ha bisogno di qualcosa, di solito ne fa tesoro.  »

Tampone vaginale: può essere pericoloso in gravidanza?

15/12/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Nel caso in cui ci sia il sospetto di una vaginite, anche inn gravidanza è opportuno effettuare il tampone vaginale che da un lato non espone a rischi dall'altro permette di individuare l'origine dei sintomi.   »

Fai la tua domanda agli specialisti