Terapia intensiva: all’Isola Tiberina mamme e bebè insieme “h 24”

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 19/04/2016 Aggiornato il 19/04/2016

Mamme e bebè potranno stare assieme tutto il giorno presso la terapia intensiva dell’ospedale Fatebenefratelli Isola Tiberina. Tanti i benefici

Terapia intensiva: all’Isola Tiberina mamme e bebè insieme “h 24”

Una terapia intensiva che permette ai genitori e ai bambini di stare costantemente vicini. È quella inaugurata all’ospedale San Giovanni Calibita – Fatebenefratelli sull’Isola Tiberina, a Roma. La struttura è accessibile 24 ore al giorno con conseguente incremento dei benefici sia per i piccoli pazienti sia per i neogenitori.

Sempre aperto, vantaggi per tutti

Riduzione dello stress familiare, maggiore conoscenza delle cure alle quali sono sottoposti i bambini, agevolazione del contatto “pelle a pelle” tra genitori e figlio, anche detto “marsupioterapia”, che ha evidenziato gli effetti positivi sul metabolismo dei piccoli, riappropriazione della funzione genitoriale, stabilità e sviluppo psico-motorio dei neonati: sono solo alcuni dei benefici che il nuovo servizio dell’Unità di pediatria, neonatologia e terapia intensiva neonatale (Tin) dell’Ospedale San Giovanni Calibita – Fatebenefratelli all’Isola Tiberina, aperto 24 ore al giorno, produrrà. L’iniziativa risponde anche alle raccomandazioni espresse di recente dal Tavolo tecnico ministeriale per l’allattamento al seno (Tas) che aveva sottolineato i vantaggi dell’accesso libero dei genitori nei reparti di cura neonatale.

Prima struttura nel Lazio

Si tratta della prima struttura ospedaliera del Lazio a offrire ai genitori e ai piccoli ricoverati la possibilità di stare vicini in qualsiasi momento della giornata. Il nuovo servizio ha aperto al pubblico in occasione della Solennità di San Giovanni di Dio, Fondatore dei Fatebenefratelli.

Assistenza no-stop ai neonati

Ogni anno nella struttura avvengono oltre 4.000 parti e la terapia intensiva neonatale assiste circa 600 neonati con patologia, di cui 400 prematuri. “La letteratura scientifica internazionale – spiega Luigi Orfeo, primario della Unità di pediatria, neonatologia e tin dell’ospedale – già dai primi anni ‘70 ha dimostrato l’utilità di consentire ai genitori l’accesso libero alla terapia intensiva neonatale, favorendo l’attaccamento madre-bimbo () e migliorando gli sviluppi futuri della personalità del bambino”.

Favorito l’allattamento al seno

In questo modo si favorisce anche l’allattamento al seno, ottimizzandone la produzione e l’avvio, grazie al contatto costante tra la mamma e il bambino. “Si tratta di un ulteriore traguardo raggiunto nell’importante percorso di accoglienza che il Nosocomio porta avanti da molti anni con i familiari dei bambini ricoverati – commenta ancora Orfeo – Ci siamo attrezzati soprattutto con corsi di comunicazione e di formazione rivolti al personale per interagire al meglio con i genitori nel tempo prolungato e favorire la loro presenza in reparto affinché possano stare vicino al bambino e accudirlo in ogni momento della giornata, insieme agli operatori presenti”.

 

 
 
 

lo sapevi che?

La terapia intensiva neonatale (tin) è il reparto dove i bimbi venuti al mondo prematuramente o affetti da gravi patologie vengono accuditi e curati nell’attesa di poter finalmente andare a casa dai loro genitori.

 

 

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Controlla le curve di crescita per il tuo bambino

Ricette per lo svezzamento

Vaccini per bambini

Elenco frasi auguri nascita

Elenco frasi auguri battesimo

Le domande della settimana

Gravidanza che non inizia in allattamento, dopo 4 mesi di tentativi: che fare?

16/06/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Claudio Ivan Brambilla

Le gravidanze non si avviano premendo un interruttore. Ci possono volere mesi di tentativi prima di iniziarne una, soprattutto se si sta ancora allattando perché se è vero che l'allattamento al seno non assicura la contraccezione, lo è altrettanto che può rendere più difficile concepire.   »

Gravidanza e antidepressivo sospeso dalla psichiatra: è l’indicazione corretta?

16/06/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

L'antidepressivo paroxetina è perfettamente compatibile con la gravidanza e anche con l'allattamento al seno, quindi non è necessario sospenderlo quando si è in attesa di un bambino e a conferma di questo esiste un'ampia documentazione scientifica.   »

Ridatazione della gravidanza: c’è da preoccuparsi?

11/06/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Claudio Ivan Brambilla

Non c'è nulla di cui preoccuparsi quando la gravidanza viene ridatata, specialmente se la differenza tra l'epoca calcolata in base alla data dell'ultima mestruazione e le misure rilevate dall'ecografia è di appena una settimana.   »

Fai la tua domanda agli specialisti