Infezioni urinarie nel neonato

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 13/01/2015 Aggiornato il 26/01/2015

Il maggior problema legato alle infezioni delle vie urinarie è che in molti casi non danno sintomi o comunque provocano disturbi molto sfumati

Infezioni urinarie nel neonato

Nel neonato, per esempio, possono comparire una leggera febbre, vomito, dolori addominali e perdita di peso (o ridotto accrescimento) senza apparenti ragioni. Un esame delle urine con urinocoltura, eseguito anche senza specifici sospetti, può condurre in molti casi alla diagnosi e quindi al successivo trattamento di un’infezione alle vie urinarie. Nel bambino più grande possono comparire, oltre a un modico rialzo febbrile, disturbi più o meno lievi a carico delle vie urinarie (dolore e bruciore alla minzione, cioè l’atto di fare pipì). Una volta individuati i microrganismi responsabili e la loro sensibilità agli antibiotici, questo genere di disturbi non comporta particolari difficoltà di cura. Infezioni ricorrenti, però, possono fare sospettare da piccoli difetti di carattere anatomico, che devono essere valutati dal chirurgo.

Come si accertano

Le analisi delle urine

L’esame delle urine è il test che consente di valutare parametri importanti come:

  • il colore e il peso specifico, cioè il livello di concentrazione, dell’urina;
  • la presenza di: cristalli, cioè microscopici agglomerati di sali che precipitano; emoglobina (il più delle volte legata alla presenza di globuli rossi), la sostanza presente nel sangue adibita al trasporto dell’ossigeno a tutti gli organi e tessuti; pigmenti biliari e corpi chetonici, sostanze normalmente assenti;
  • la quantità e il tipo di cellule: è normale il riscontro di cellule di sfaldamento delle vie urinarie, mentre la presenza di globuli bianchi e rossi (cellule del sangue) può suggerire un’infezione.

Se necessario, il pediatra richiede un’urinocoltura quale complemento all’esame delle urine per individuare eventuali batteri presenti. In questo caso occorre prestare particolare attenzione nella raccolta delle urine per evitare la contaminazione del sacchettino, che deve essere applicato previa accurata detersione dei genitali esterni e sostituito ogni 20 minuti. Le urine da portare in laboratorio per gli accertamenti devono essere raccolte prima dell’inizio di qualsiasi terapia a base di antibiotici, che potrebbe falsare il risultato degli esami. Nei casi recidivanti (cioè di infezioni ripetute) il pediatra potrà consigliare opportuni trattamenti di profilassi e periodici esami di controllo.

Gli altri accertamenti

  • L’ecografia: questo esame, innocuo e indolore, si avvale dell’impiego di ultrasuoni (onde sonore non percepibili dall’orecchio umano) per visualizzare la morfologia di reni e vie urinarie e individuare eventuali malformazioni.
  • La cistografia minzionale: prevede l’inserimento di un catetere (un sottile tubicino) in vescica, allo scopo di iniettarvi del liquido opaco ai raggi X e di verificare se durante la minzione (l’atto di fare pipì) si verifica un reflusso di urina dalla vescica agli ureteri. Una tecnica simile è l’urografia, che tuttavia viene utilizzata con minor frequenza in quanto comporta l’esposizione a un carico di radiazioni nettamente superiore.
  • La scintigrafia urinaria: questo esame comporta l’iniezione per via endovenosa di una sostanza (tracciante radioattivo) che viene filtrata dai reni e la cui presenza nell’urina può essere facilmente quantificata grazie a una sonda. Questa tecnica offre il duplice vantaggio di delineare la forma di reni e vie urinarie e di valutarne il funzionamento.

Le cure

In caso di un’infezione alle vie urinarie o in attesa dell’esito degli esami, è buona norma far bere al bambino più acqua del solito, per favorire, con il maggior flusso urinario, l’eliminazione di microrganismi. Se compare la febbre è utile somministrare antipiretici (come il paracetamolo) da sospendere una volta accertata l’infezione e iniziato il trattamento antibiotico. In particolare per le femminucce, poi, maggiormente a rischio di infezioni, è bene procedere alla pulizia dei genitali sempre dalla vagina all’ano e mai viceversa per evitare di trasportare in quella zona i germi di origine fecale. Per quanto riguarda le malformazioni, invece, sarà il pediatra in accordo con il chirurgo a valutare, in base alla serietà del problema, se intervenire chirurgicamente.

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Controlla le curve di crescita per il tuo bambino

Ricette per lo svezzamento

Vaccini per bambini

Elenco frasi auguri nascita

Elenco frasi auguri battesimo

Gli Specialisti rispondono
Le domande della settimana

Dopo 4 maschietti arriverà la bambina?

16/04/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Faustina Lalatta

Non è assolutamente detto che dopo quattro figli maschi il quinto sarà una femminuccia perchè a ogni gravidanza si ripresentano le stesse probabilità di aver concepito un maschio o una bambina.   »

Placenta bassa in 16^ settimana: si può prendere l’aereo?

08/04/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Una sospetta inserzione bassa della placenta va confermata con l’ecografia transvaginale a partire dalla 20^ settimana, quindi circa un mese prima di questa data è prematuro diagnosticarla: proprio per questo un viaggio in aereo si può affrontare senza rischi.   »

Dopo tre cesarei si può partorire naturalmente?

08/04/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Al travaglio di prova dopo un parto cesareo, noto con l'acronimo TOLAC dall'inglese trial of labour after cesarean, possono essere ammesse solo le mamme che abbiano già affrontato l'intervento solo una, massimo due volte.   »

Manovre effettuate durante l’ecografia: possono causare danno al feto?

04/04/2024 Gli Specialisti Rispondono di Professor Giovanni Battista Nardelli

Nessuna delle manovre manuali esterne effettuate dal medico per poter svolgere l'ecografia nel migliore dei modi può esporre il feto a rischi.   »

Bimbo di 4 anni con una tosse che non passa nonostante l’antibiotico

02/04/2024 Gli Specialisti Rispondono di Professor Giorgio Longo

È un'eventualità frequente che i bambini della scuola materna passino più tempo a tossire che il contrario. Posto questo, l’antibiotico andrebbe usato quanto la tosse con catarro persiste per più di un mese senza tendenza alla remissione.  »

Fai la tua domanda agli specialisti