Come eliminare il catarro in gola nei bambini e nei neonati

Roberta Raviolo A cura di Roberta Raviolo, con la consulenza di Elena Bozzola - Dottoressa specialista in Pediatria

Possono essere utili sistemi naturali come lavaggi nasali e umidificazione dell’ambiente. L’aerosol deve essere sempre indicato dal pediatra ed è bene non sottovalutare segnali come colore del muco espulso, febbre, malessere.

catarro in gola bambini

L’espressione catarro in gola è molto utilizzata per indicare l’eccessiva produzione di muco nelle vie aeree (quindi non soltanto gola, ma anche naso e bronchi) nei bambini. Il muco è una secrezione prodotta dalle mucose delle vie respiratorie che svolge funzioni protettive, per esempio idratazione, cattura di agenti irritanti o infettivi e altro ancora.

Quando si verifica un’infiammazione o compare uno stimolo irritativo, la produzione di muco può aumentare e questo si accumula nelle vie aeree.

Il catarro in gola nei bambini è un problema molto frequente nei mesi invernali, quando circolano i virus di raffreddore e sindromi influenzali. “Nei bambini, la gestione del muco è più di supporto che di trattamento nella maggior parte dei casi”, spiega la dottoressa Elena Bozzola, Il Bambino e il suo Pediatra Onlus. “Tuttavia si deve prestare attenzione alle situazioni in cui è richiesto un intervento medico. Diverse malattie infatti si possono associare al catarro, tra cui raffreddore, bronchiolite, bronchite, polmonite, asma, tracheite. Il catarro può causare tosse grassa e fastidio e può anche scendere nei polmoni. Inoltre può causare forme di otite. Per questa ragione è importante sapere come comportarsi se i nostri bambini hanno problemi di catarro in gola”.

Metodi per espellere il catarro in gola in modo naturale

Eliminare il catarro in gola è utile per alleviare il fastidio che questo causa ai bambini. Il catarro provoca sensazione di pizzicore, soffocamento e conati di vomito.

Inoltre, può impedire al piccolo di alimentarsi e di assumere liquidi in modo adeguato. Prima di prendere qualsiasi decisione, è opportuno chiedere al pediatra. In questo modo si può essere sicuri di evitare errori come, per esempio, somministrare al bambino uno sciroppo mucolitico, che non è indicato nei bimbi al di sotto dei 24 mesi.

Effettuare una accurata igiene del naso

Aiuta il bambino a respirare meglio in caso di secrezioni nasali. Si possono utilizzare le soluzioni fisiologiche o acqua termale in fialette monodose, o nelle confezioni con erogatore spray.

“Potrebbe essere anche utile ricorrere nei più grandicelli alla soluzione ipertonica al 2% o al 3%, una soluzione salina con una concentrazione di sale superiore che esercita un effetto osmotico che “attira” il liquido dalle mucose nasali, facilitando la rimozione del muco in eccesso e alleviando la congestione” suggerisce la pediatra. L’acqua ricca di minerali fluidifica il muco nel naso e anche in gola, visto che questi due distretti sono anatomicamente collegati nei più piccoli. In questo modo anche il catarro in gola diventa più fluido, grazie all’azione dei sali e dell’acqua. Se ben eseguita, non causa dolore e nemmeno fastidio al bambino.

Mantenere il bimbo in posizione semi-seduta

Sistemare il piccolo in posizione semi-seduta anziché sdraiata allevia la sensazione di gola chiusa e favorisce più facilmente l’espulsione del catarro dalla gola con i colpi di tosse. Attenzione a caramelle e compresse per la gola.

Oltre a non essere indicate per i più piccoli, nonostante riportino la dicitura “naturale”, possono essere pericolose e causare soffocamento nel bambino.

Sciogliere il catarro dai bronchi

Il catarro non è una malattia in sé, ma la conseguenza di un’affezione respiratoria come raffreddore, influenza, sindromi para influenzali, che causano infiammazione delle vie respiratorie.

Le pareti di naso, gola, bronchi sono rivestite da uno strato di muco che ha la funzione di catturare allergeni, polveri, inquinanti e anche i germi responsabili delle malattie da raffreddamento.

La mucosa reagisce al contatto con queste sostanze pericolose, aumenta di spessore e dà luogo a secrezioni liquide, che hanno l’obiettivo di assicurare l’eliminazione di questi agenti nocivi.

Il catarro è quindi funzionale al benessere dell’organismo, ma se resta nelle vie respiratorie può diventare terreno fertile per infezioni batteriche. È quindi importante sapere come favorire la sua eliminazione per evitare che raggiunga i bronchi e le basse vie aeree. Se questo succede, può comparire la bronchite, ossia l’infiammazione dei bronchi stessi.

Prima della valutazione del pediatra, che può prescrivere l’antibiotico in caso venga sospettata un’origine batterica, è possibile ricorrere a diversi metodi. Quelli suggeriti per eliminare il catarro dalla gola sono efficaci anche per i bronchi e, in aggiunta, è utile:

  • somministrare molti liquidi chiari al bambino, meglio se tiepidi. Aumentano un po’ la temperatura del corpo, idratano i tessuti e favoriscono la fluidificazione del catarro. Sì quindi a spremute, tisane senza zucchero, brodi tiepidi di vegetali o carne
  • assicurare che in casa ci sia una sufficiente umidità, almeno del 65%. È importante perché l’aria secca asciuga i tessuti e anche il catarro, disidratato, viene eliminato con più difficoltà. Si può utilizzare un umidificatore oppure porre sui termosifoni alcuni asciugamani umidi
  • utilizzare l’aerosol dietro indicazione del pediatra, preparando la soluzione da nebulizzare con attenzione alle dosi e al tempo di somministrazione.

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Il catarro va ingerito o sputato?

Una volta che il catarro è più fluido e si stacca spontaneamente, l’ideale sarebbe espellerlo all’esterno, utilizzando un fazzoletto di carta che va poi gettato via. Non è socialmente accettato, per ragioni di igiene e anche di educazione, eliminare il catarro con i colpi di tosse, nei luoghi pubblici in presenza di altre persone.

Questo va spiegato ai bambini più grandicelli, che hanno già maturato una certa capacità nel gestire le secrezioni del proprio corpo e che vanno istruiti sulle regole del comportamento con gli altri.

Più difficile, invece, far capire a un bambino piccolo che il catarro va sputato: il bimbo tende a inghiottirlo, ma non ci si deve preoccupare perché non è pericoloso. Eventuali germi e batteri presenti nel catarro vengono neutralizzati dagli acidi gastrici dello stomaco. Possono rendere le feci un po’ più fluide e mucose, ma non causano dissenteria.

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Come eliminare il catarro dai polmoni

Il catarro nei polmoni è più difficile da eliminare, perché questi costituiscono le vie respiratorie più profonde. Si può verificare la sovrainfezione di batteri, con il rischio di polmonite batterica.

Se è presente tosse, è sempre utile effettuare al bimbo lavaggi nasali con soluzione fisiologica o ipertonica, offrirgli spesso da bere, assicurare una adeguata umidità nell’ambiente.

Attenzione nel caso compaiano altri sintomi: se il catarro si accompagna a febbre elevata e difficoltà nella respirazione, persiste per più di 7-10 giorni e assume una variazione del colore da trasparente a giallastro o verdastro, si deve avvisare il pediatra per una visita e per eventuali accertamenti.

Potrebbe infatti essere necessario assumere antibiotici, che vanno sempre prescritti dal medico.

Cosa fare con i neonati

Il catarro nei neonati richiede una attenzione particolare. Nei più piccoli, infatti, potrebbe essere uno dei sintomi della bronchiolite, una infiammazione dei bronchioli, la parte terminale degli alveoli dove avvengono gli scambi gassosi che permettono la respirazione.

La bronchiolite causa difficoltà respiratoria nei neonati e talora può richiedere il ricovero in ospedale con la somministrazione di ossigeno. “Se il neonato ha catarro, ma si nutre regolarmente al seno o al biberon, dorme, ha un buon colorito e non ha difficoltà respiratorie, il pediatra, che va comunque sempre consultato, potrebbe suggerire una regolare pulizia nasale e altri accorgimenti. Inappetenza, sonnolenza, pallore o addirittura colorito cianotico richiedono invece un intervento medico immediato” conclude la dottoressa Bozzola.

 
 

In breve

Il catarro in gola è la conseguenza di un’infiammazione o di un’irritazione delle mucose respiratorie. Lavaggi nasali, assunzione di liquidi, umidificazione ambientale aiutano a eliminarlo, ma è opportuno confrontarsi sempre con il pediatra

Per saperne di più: la nostra guida alla bronchiolite

Fonti / Bibliografia

Pubblicato il 21.10.2025 Aggiornato il 28.10.2025
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