Antibiotico-resistenza, neonati a rischio

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 07/09/2016 Aggiornato il 07/09/2016

Allarme della Società italiana di neonatologia (SIN) sul tema dell’antibiotico-resistenza: i bambini piccolo sarebbero quelli che corrono i pericoli maggiori. Ecco perché

Antibiotico-resistenza, neonati a rischio

Quello dell’ antibiotico-resistenza è un problema molto grave e riguarda in particolare i soggetti più fragili dal punto di vista immunitario, per esempio i neonati, per i quali le infezioni batteriche rappresentano una delle principali cause di malattia e mortalità.

Un pericolo per i più piccoli

Gli antibiotici  vengono spesso utilizzati in modo eccessivo e non sempre corretto, provocando l’aumento di microrganismi multiresistenti. Secondo Mauro Stronati, presidente della Sin, Società italiana di neonatologia, la storia della scoperta di nuove classi di antibiotici insegna che l’emergere di resistenze avviene naturalmente non appena l’antibiotico viene utilizzato. La sempre più frequente presenza di microrganismi multiresistenti rappresenta un pericolo per i più piccoli e trovare soluzioni adeguate è una delle sfide prioritarie del prossimo decennio, che necessita di un’azione su due fronti: impegno delle case farmaceutiche e il rafforzamento della prevenzione, anche attraverso l’adozione di un protocollo rigoroso all’interno degli ospedali e nelle cure che prevedono l’impiego di antibiotici.

L’Italia è uno dei Paesi più a rischio

L’Italia è tra i Paesi più a rischio, perché è tra quelli dove i batteri, a causa dell’uso massiccio di antibiotici negli ultimi decenni, sono divenuti più resistenti. Secondo l’European centre for disease prevention and control, il nostro Paese è al quinto posto per utilizzo giornaliero di antibiotici dopo Grecia, Francia, Lussemburgo e Belgio. È necessario, quindi, modificare il modo di trattare le infezioni e di utilizzare i farmaci antimicrobici. Secondo i neonatologi italiani, il problema delle resistenze batteriche va affrontato a livello locale e globale, prevenendo le infezioni e promuovendo la scoperta di nuove molecole attraverso programmi di ricerca e stabilendo accordi con le case farmaceutiche. L’Italia si è già attivata con il ministro della Salute Beatrice Lorenzin che ha confermato “il riconoscimento di questa emergenza come una priorità di sanità pubblica”.

 

 

 
 
 

In breve

FARMACI SALVAVITA… SE USATI BENE

Ogni anno nel mondo oltre un milione di neonati muoiono per gravi infezioni e nel 2012 quasi sette milioni di neonati sono stati sottoposti a trattamento per patologie infettive batteriche. Non ci sono, però, dati sulla percentuale di decessi causati dalle infezioni da germi multi-resistenti.

 

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Controlla le curve di crescita per il tuo bambino

Ricette per lo svezzamento

Vaccini per bambini

Elenco frasi auguri nascita

Elenco frasi auguri battesimo

Gli Specialisti rispondono
Le domande della settimana

EllaOne: si deve sospendere l’allattamento dopo averla presa?

14/10/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Antonio Clavenna

In effetti nel foglietto di accompagnamento della "pillola dei cinque giorni dopo" (principio attivo ulipristal) sta scritto di sospendere l'allattamento per sette giorni dopo averla assunta. In realtà non è necessario farlo.  »

Arteria ombelicale unica del feto

14/10/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elsa Viora

L'arteria ombelicale unica, se non è associata ad altri parametri, oggi non è più considerata un elemento che suggerisce di indagare sul cariotipo del feto.   »

Bimbo di 14 mesi che non vuole masticare

13/10/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Roberta Levi

In genere è intorno ai 12 mesi che i bambini sono abbastanza in grado di masticare, ma è tra i 18 e i 24 mesi che si arriva a masticare bene di tutto. Solo se a due anni il bambino ha ancora gravi difficoltà col cibo a pezzettini è opportuno discuterne con il pediatra.   »

Incinta di tre settimane: è tardi per prendere l’acido folico?

30/09/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Antonio Clavenna

Per poter contare sulla piena efficacia nel ridurre il rischio di difetti del tubo neurale del feto, l'assunzione quotidiana di acido folico deve iniziare almeno un mese prima del concepimento.  »

Fai la tua domanda agli specialisti