Argomenti trattati
Si chiama Carpediem e forse non è un caso. La nuova macchina per la dialisi “a misura di neonato” è in grado di salvare la vita a molti piccoli nati con problemi renali.
Un’invenzione tutta italiana
L’apparecchio è stato messo a punto da ricercatori dell’ospedale San Bortolo di Vicenza e sperimentato per la prima volta nell’agosto 2013 su un bebè di quasi 3 chili di peso, che alla nascita presentava serie complicazioni renali. Carpediem, letteralmente “macchina di emergenza per dialisi cardio-renale pediatrica”, è studiata per sostenere un malato piccolo, di peso compreso tra 2 e 10 chili, consentendo il prelievo della giusta quantità di sangue.
Come funziona
La dialisi è una terapia che sostituisce la normale funzionalità renale quando questa risulta compromessa. Le apparecchiature impiegate hanno il compito di depurare il sangue dalle sostanze che non riescono a essere eliminate dal rene malato. Per i neonati però, il rischio dei macchinari attuali, utilizzati sugli adulti, è di togliere troppo fluido e quindi di disidratarli, o al contrario toglierne poco e quindi provocare gonfiore. In entrambi casi l’errore porta a pericolosi sbalzi di pressione.
Attenzione al peso alla nascita
È noto da tempo che il basso peso di un neonato aumenta il rischio di soffrire di insufficienza renale cronica e quindi di aver bisogno della dialisi. Lo dimostrano i risultati di uno studio effettuato in Norvegia, che ha evidenziato che il rischio di insufficienza renale cronica aumenta del 70% nei soggetti che sono nati con un peso inferiore ai 2 chili e mezzo. Questo dato è confermato da una serie di studi americani, a cui emerge che il rischio di malattia renale cronica è inversamente proporzionale al peso del neonato.
In breve
PIU’ A RISCHIO I PREMATURI
La formazione del rene (nefrogenesi) non si completa totalmente fino alla 36a settimana di gravidanza, praticamente verso la fine della gestazione. Un neonato prematuro ha una crescita della massa renale inferiore del 10% rispetto a quella che avrebbe avuto nell’utero materno. La dimensione ridotta dell’organo ne comporta una funzionalità limitata.