Come capire se il bambino sta bene dalle feci

Roberta Raviolo A cura di Roberta Raviolo Pubblicato il 16/10/2025 Aggiornato il 16/10/2025

Sono un indicatore importante della salute del bebè, perché a seconda del colore, della consistenza, della frequenza fanno capire se il piccolo ha qualche problema intestinale, infezioni o possibili intolleranze alimentari.

le feci del neonato sono importanti indicatori

Le feci del neonato sono un argomento all’ordine del giorno quando si diventa genitori. Colore, consistenza, frequenza delle evacuazioni forniscono indicazioni importanti sullo stato di salute generale del bimbo.

Aiutano a capire non solo se l’alimentazione è adeguata, ma anche se il bimbo può avere disturbi legati all’intestino o all’apparato digerente. Ogni dubbio o incertezza va riferita al pediatra del piccolo.

Come capire se la cacca è sana

Le feci del neonato e del bambino si modificano con il passare delle settimane, dai primi giorni di vita fino a quando il piccolo inizia lo svezzamento. Non esiste una pupù identica all’altra, ma ci sono caratteristiche che appartengono alla particolare fase di vita del piccolo che aiutano i genitori a capire se in generale il piccolo sta bene o se può avere qualche disturbo.

È importante precisare che si deve prestare attenzione anche ad altri possibili sintomi di benessere del neonato, per esempio l’umore, il colorito, il sonno, l’appetito.

Nei primi giorni di vita

Dalla nascita e fino a due giorni circa dopo, le feci del neonato hanno una colorazione verdastra e una consistenza vischiosa. In questa fase, più che di feci vere e proprie si tratta di meconio, una sostanza presente nell’intestino del feto negli ultimi periodi di vita intrauterina, costituita da prodotti delle secrezioni intestinali, cellule epiteliali dell’intestino desquamati e liquido amniotico ingerito. Non sono presenti residui alimentari perché, fino a questo momento, il bambino è stato nutrito attraverso il cordone ombelicale.

Scopri tutto sul meconio nel nostro articolo di approfondimento

Al terzo-quarto giorno dalla nascita

In questa fase, il neonato produce le cosiddette “feci di passaggio”, dovute agli ultimi residui di meconio e ai primi prodotti di scarto dell’apparato digerente del neonato stesso, che sta iniziando a funzionare con le poppate. Hanno un aspetto più molle e meno vischioso, una colorazione simile al verde militare.

In fase di allattamento

Quando il bambino si alimenta regolarmente con il latte e il meconio è stato completamente eliminato, le feci cambiano consistenza. Dalla colorazione verdastra, scura e dall’aspetto vischioso si passa a caratteristiche legate al tipo di latte che il neonato assume.

Se il bambino è allattato al seno, le feci sono di colore giallo senape, con consistenza morbida o molle e possono presentare grumi bianchi. L’odore è piuttosto acido ma non sgradevole, simile allo yogurt naturale. Le scariche possono essere frequenti, più volte al giorno e spesso durante la poppata o subito dopo di essa.

In caso di allattamento artificiale, la pupù è più solida, ha un odore più acre e una colorazione che va dal giallo all’arancio-marrone, in ogni caso più scura rispetto a quella dell’allattamento al seno. Anche il numero delle evacuazioni diminuisce e il bebè si scarica una-due volte al giorno.

Leggi la guida su allattamento al seno e artificiale

Quando inizia lo svezzamento

Attorno ai 4-6 mesi inizia il periodo dello svezzamento e, con l’introduzione di nuovi alimenti rispetto al solo latte, le feci del bimbo iniziano ad assumere un aspetto più simile a quelle dei bambino più grandi e degli adulti.

Sono di colore marrone, dal chiaro allo scuro e di consistenza media. La colorazione può variare a seconda dell’alimentazione, essendo rossastra o arancio se il bambino consuma per esempio zucca, carote, mirtilli, barbabietola. Diviene più morbida in coincidenza di alimenti ricchi di acqua e fibre.

La valutazione dell’aspetto delle feci del piccolo è importante anche per capire se un nuovo alimento introdotto è ben tollerato oppure causa qualche disturbo.

Tabella colore feci del neonato

Il colore “normale” delle feci del neonato è quindi marrone, ma a volte la colorazione può cambiare. Non sempre ci si deve preoccupare: può essere un disturbo transitorio oppure la conseguenza di un cibo ingerito dal bambino. Si dovrebbe comunque avvisare il pediatra, soprattutto se la colorazione anomala si presenta per più evacuazioni.

Tabella colore cacca neonato

Verdastre

La cacca verde nel neonato non deve necessariamente preoccupare. Nei primissimi giorni di vita si tratta infatti di meconio, che contiene molta bilirubina, la quale ha appunto una colorazione verdastra. In seguito, le feci tendenti al verde non devono essere fonte di ansia se non sono accompagnate da altri disturbi del bambino (inappetenza, pianto, nervosismo) e potrebbero essere dovute semplicemente alla lunga permanenza del pannolino, come può succedere se il piccolo evacua e non viene cambiato subito.

In questo caso le feci si ossidano a contatto con l’aria e cambiano colore. Ancora, la cacca verde può essere legata all’alimentazione della donna in caso di allattamento al seno, soprattutto se le poppate sono brevi e frequenti e il latte è quindi ricco di lattosio ma contiene meno grassi.

Con tracce di sangue visibile

Le cause possono essere diverse a seconda della consistenza stessa delle feci. Se sono normali, può essere un problema legato alle proteine del latte, solitamente un’intolleranza al latte di formula o a quello vaccino, che viene proposto dopo l’anno di età. Se la pupù è molto dura, è possibile che il suo passaggio nel retto del piccolo abbia causato qualche piccola lesione alla mucosa delicata.

Tracce rosse di sangue con feci molli o addirittura liquide possono indurre a pensare a una forma di dissenteria batterica, che ha causato infiammazione del colon e quindi sanguinamento. La colorazione rosso viva è sempre indice di un problema nella parte terminale dell’apparato digerente.

Nere

Le feci nere, dette anche melena, possono comparire se, per qualsiasi ragione, il bambino ha dovuto assumere un integratore a base di ferro. Oppure ci può essere colorazione nera per la presenza di sangue digerito, cosa che si verifica se il piccolo è soggetto a una perdita di sangue dal naso (che poi defluisce in esofago e quindi nello stomaco) o, ancora, se la mamma ha i capezzoli fessurati dalle ragadi al seno.

In questo caso il piccolo, allattando, ingerisce il sangue materno, che poi è digerito e finisce nelle feci. Se la melena compare senza che siano presenti queste situazioni, è importante avvisare subito il pediatra.

Bianche o grigiastre

A volte le feci si presentano di un colore bianco, simile al gesso, grigiastre o giallo chiarissimo. Si parla, in questo caso, di feci ipocoliche o acoliche e la loro colorazione è solitamente dovuta a una ostruzione delle vie biliari, detta anche atresia. Questa impedisce alla bile (prodotta nel fegato) di defluire nelle feci per essere poi eliminata. È importante rivolgersi al pediatra e spiegare la situazione, in modo che possano essere effettuati gli opportuni accertamenti.

Beige

Le feci di colore marrone chiaro non devono destare eccessiva preoccupazione, soprattutto se sono lucide e presentano filamenti di muco. In questo caso possono essere legate a un disturbo transitorio che causa diarrea. Va segnalato al pediatra.

Gialle

È abbastanza normale che le feci del neonato abbiano una colorazione giallastra, soprattutto se è allattato al seno, oppure giallo verso il marroncino se l’allattamento è artificiale.

Il giallo brillante però, con feci molto molli o acquose, può essere segno di un’infestazione intestinale da parassiti, soprattutto la Giardia. È bene parlarne con il pediatra, per effettuare l’analisi delle feci e seguire le cure opportune.

Arancione

Questa colorazione delle feci del neonato è solitamente dovuta all’ingestione di alimenti ricchi di carotenoidi, per esempio zucca o carote, da parte della mamma che allatta o dal piccolo stesso che è in svezzamento e sta assumendo questi ortaggi.

Quando preoccuparsi

Oltre al colore stesso delle feci del neonato, è importante anche valutare la consistenza e la frequenza delle evacuazioni. Il pediatra va messo al corrente se il piccolo defeca meno di quattro volte in una settimana, producendo feci dure e secche, simili a palline.

Si tratta solitamente soltanto di stitichezza o stipsi, che può essere risolta con cambiamenti alimentari, per esempio introducendo qualche cucchiaio di frutta omogeneizzata (pera, prugna) o zucchine lessate e passate se il piccolo è in svezzamento.

La regolarità intestinale è importante per la crescita corretta del piccolo e il pediatra, con una accurata visita clinica, può escludere malformazioni che impediscono il passaggio delle feci.

Va segnalato al medico, con più urgenza, il problema opposto, ossia la frequenza eccessiva delle evacuazioni, liquide o non formate. La diarrea infatti, nel bambino di età inferiore a un anno è pericolosa perché può causare disidratazione.

In questo caso il bambino è pallido, poco reattivo, piange in modo flebile, la fontanella sul capo è più evidente del solito e la pelle è secca. In questo caso, può essere necessario il ricovero con reidratazione del bambino.

La diarrea, soprattutto con tracce di sangue o di muco o entrambe, va indagata anche per capire se ci può essere un problema di malassorbimento intestinale, dovuto per esempio a celiachia.

Campanelli d’allarme

Ci sono alcuni segnali che destano campanelli d’allarme e che vanno riferiti al medico appena possibile. Il pediatra va avvisato se le feci:

  • sono grigiastre, bianco gesso o beige chiarissimo, segno di un problema alle vie biliari
  • presentano sangue in tracce oppure hanno una colorazione scura, dovute a un sanguinamento che va individuato e di cui va ben compresa la causa
  • sono liquide per alcuni giorni, segno di diarrea persistente
  • hanno un aspetto untuoso e lucido, possibile segnale di una cattiva digestione dei grassi.

Inoltre va considerato lo stato di salute generale del bambino, se cresce normalmente, ha appetito ed è reattivo agli stimoli.

Le visite mensili del pediatra, nel primo anni di vita, sono importanti per effettuare questo tipo di valutazione globale e per monitorare lo sviluppo psico-fisico.

Qui trovi il calendario con tutti i bilanci di salute da pianificare con il pediatra

 
 
 

In breve

Le feci del neonato sono di colore giallo marroncino all’epoca dell’allattamento, per poi assumere dallo svezzamento in poi una colorazione decisamente marrone. Alterazioni nella frequenza, nel colore, consistenza troppo molle o troppo dura vanno segnalate al pediatra.

 

Fonti / Bibliografia

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Controlla le curve di crescita per il tuo bambino

Ricette per lo svezzamento

Vaccini per bambini

Elenco frasi auguri nascita

Elenco frasi auguri battesimo

Le domande della settimana

L’influenza è pericolosa in gravidanza? Meglio fare il vaccino?

13/10/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Fabrizio Pregliasco

Il vaccino antinfluenzale è fortemente raccomandato alle donne che aspettano un bambino, perché contrarre l'influenza in gravidanza può esporre a gravi rischi.   »

Incinta subito dopo un aborto spontaneo, ma l’embrione ha il battito lento

13/10/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Il fatto di rimanere incinta subito dopo aver subito un'interruzione spontanea della gravidanza esprime un'ottima fertilità di coppia, tuttavia non garantisce che tutto vada a buon fine.   »

Bimba di tre anni con otiti ricorrenti: perché?

06/10/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Giorgio Longo

A volte è la particolare conformazione delle tube di Eustachio (i tubicini che collegano l'orecchio al naso) a favorire la ricorrenza delle otiti, tuttavia con la crescita tutto si risolve.   »

Benzodiazepine assunte per dormire nella 30ma settimana di gravidanza

06/10/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Le benzodiazepine sarebbero proprio da evitare in gravidanza in quanto tendono a dare dipendenza farmacologica e crisi di astinenza sia alla mamma che al nascituro. Esiste a un farmaco migliore che agisce sullo stesso recettore delle benzodiazepine (quindi in modo analogo a Lorazepam) senza però dare...  »

Fai la tua domanda agli specialisti