Cosa fare in caso di congiuntivite nei bambini?

Nadia Rossi A cura di Nadia Rossi Pubblicato il 03/01/2023 Aggiornato il 03/01/2023

Arrossati, appiccicati, secchi, gonfi o che lacrimano: per ogni problema c’è una causa specifica e una soluzione diversa alla congiuntivite nei bambini

la congiuntivite è un disturbo frequente nei bambini

Vento, pollini, inquinamento e batteri possono mettere a dura prova gli occhi dei più piccoli provocando una congiuntivite. Quasi sempre si tratta di disturbi passeggeri, che si risolvono nel giro di una settimana. Spesso non c’è bisogno di antibiotici (essendo le congiuntiviti batteriche piuttosto rare nei bambini), ma è sufficiente aspettare che la congiuntivite faccia il suo corso. In ogni caso, i farmaci vanno presi solo se prescritti dal pediatra o dall’oculista. Quindi, niente colliri o pomate suggerite dall’amica. Vietato anche utilizzare farmaci già aperti: i prodotti per uso oftalmico una volta aperti hanno una validità molto limitata (anche solo 10 giorni) dopodiché vanno buttati via.

Come capire se c’è un corpo estraneo nell’occhio?

All’improvviso il bambino fa fatica a tenere l’occhio aperto, lo strofina, ne uno più arrossato dell’altro, accompagnato da una lacrimazione densa e copiosa. Se questo fenomeno si verifica al risveglio, è possibile che un ciglio o un pezzetto di muco secco siano entrati nell’occhio, magari strofinando la faccia sul cuscino. Se, invece, capita quando il bambino sta giocando, può essere penetrato un granello di sabbia o un moscerino.
I rimedi più indicati
Il corpo estraneo di solito si deposita in uno spazio cieco sotto la palpebra. Se il bambino collabora si può provare a eliminarlo facendogli tenere l’occhio aperto mentre ha il viso immerso in una bacinella d’acqua fresca. Se è molto piccolo, o non collabora, bisogna comunque lavargli abbondantemente gli occhi con acqua tiepida, procedendo in questo modo:

  • mettere il bambino sdraiato di lato
  • con una siringa senza ago eseguire dei lavaggi, partendo dall’attaccatura esterna dell’occhio verso il naso.

Muovendo delicatamente le palpebre, il corpo estraneo, dovrebbe depositarsi verso l’estremità dell’occhio, in modo da poter essere estratto facilmente utilizzando una garza sterile o l’angolo di un fazzoletto pulito.

 

Come curare gli occhi appiccicosi?

Capita in genere al risveglio che il piccolo non riesca ad aprire gli occhi: le palpebre sono appiccicate dal catarro e anche durante il giorno gli occhi appaiono impastati di muco giallastro.
Orecchie e occhi sono collegati al naso da dotti di comunicazione: nei periodi di forte raffreddamento, viste le dimensioni ridotte, è possibile che questi canalini s’intasino di catarro, provocando mal d’orecchio e in alcuni casi disturbi agli occhi, che solo raramente evolve in congiuntivite batterica.
I rimedi più indicati
Pulire gli occhi con batuffoli di cotone inumiditi con acqua bollita e fatta raffreddare. Se il bambino ha il raffreddore, è opportuno fargli più volte al giorno i lavaggi nasali per eliminare il catarro, specie se non sa ancora soffiarsi il nasino. Se nonostante questo accorgimento il problema non si risolve, il pediatra può prescrivare un collirio antibiotico per prevenire eventuali sovrainfezioni batteriche.

Come togliere le crosticine sulle ciglia ?

Il bambino fa fatica ad aprire gli occhi e durante la giornata le secrezioni presenti tendono a seccarsi, lasciando pezzetti giallastri simili a crosticine sulle ciglia. Potrebbe trattarsi di blefarite, un’infiammazione del bordo della palpebra, le cui cause possono essere diverse.
I rimedi più indicati
Non esiste una cura efficace per tutti. In alcuni casi sono utili gli impacchi caldo-umidi; in altri, le applicazioni di garze sterili caldo-secche, in altre ancora può essere necessario applicare una pomata antibiotica prescritta dall’oculista. In ogni caso l’igiene delle palpebre resta un elemento irrinunciabile: per lavare gli occhi del bambino è bene utilizzare acqua e apposite soluzioni saponose neutre, da passare sugli occhi con dischetti di cotone o garze sterili. Quando si è fuori casa si può ricorrere alle garze monouso, già imbevute di soluzione fisiologica.

Cosa significa quando un bambino ha gli occhi rossi?

Il bambino ha gli occhi arrossati, ammicca stringendo ripetutamente le palpebre, sia in casa sia fuori. Se questo tipo di congiuntivite si manifesta dopo una passeggiata in città, la causa probabilmente è legata all’inquinamento: i particolati dei gas di scarico delle automobili nelle belle giornate di primavera si sollevano fino ad un metro di altezza, proprio all’altezza degli occhi dei bambini, seccandoli. Anche gli ambienti chiusi e climatizzati, però, possono creare questo fastidio.

Come curare gli occhi rossi nei bambini?

Evitare di far camminare il bambino in mezzo al traffico è senz’altro la prima raccomandazione per  risolvere una forna di congiuntivite. Per alleviare il fastidio, invece, si possono utilizzare delle lacrime artificiali a base di acido ialuronico. Se poi questi sintomi si manifestano dopo un viaggio in auto o dopo avere soggiornato in locali con l’aria condizionata, può essere colpa dei pollini passati attraverso i filtri dell’aria. Per migliorare la situazione, in questo caso, occorre controllare periodicamente l’impianto di climatizzazione e pulire i filtri dell’aria con acqua e sapone.

Attenzione a…

Piscina e mare
Dopo l’ora di nuoto gli occhi del bambino possono essere arrossati e spesso il piccolo lamenta una sensazione di bruciore, dovuto alla secchezza della congiuntiva. Responsabili di questi fastidi sono il cloro e le altre sostanze chimiche utilizzate per mantenere l’acqua disinfettata. Lo stesso disturbo può, però, presentarsi anche al mare: in questo caso la colpa è della sabbia, dell’acqua salata e del riverbero del sole.
I rimedi più indicati
Se il bambino ha gli occhi molto sensibili, è bene fargli indossare gli appositi occhialini sia in piscina, sia al mare.

Pollini
Gli occhi sono arrossati, gonfi, lacrimano di continuo, presentano secrezione di muco liquido e limpido e prudono. Un quadro simile, se si verifica solo in alcuni periodi dell’anno e soprattutto con la bella stagione, può ricondurre a un’allergia. Per accertarsene occorre sottoporre il bambino ai test cutanei specifici (prick-test).
I rimedi più indicati
I colliri decongestionanti sono sconsigliati: agendo da vasocostrittori, alleviano in maniera temporanea arrossamento e irritazione, ma non riducono la causa del disturbo. È quindi preferibile orientarsi su colliri a base di chetotifene (un antistaminico) che riducono i sintomi dell’allergia.

 

 
 
 

In sintesi

 

Come prevenire la congiuntivite nei bambini?

1) In città allontanarsi dalle aree più inquinate o con un alto tasso di allergeni.
2) Al mare non tenere il bambino sotto il sole nelle ore più calde: questa raccomandazione non è volta solo a proteggere gli occhi, ma anche la pelle, dai raggi ultravioletti.
3) In bici o in barca, per evitare colpi d’aria e l’intrusione di corpi estranei, fare indossare sempre gli occhiali da sole e un cappellino con la visiera. Nel caso di bimbi molto piccoli, tenere sempre alzata la capotte della carrozzina

Fonti / Bibliografia

  • Congiuntivite: cause, sintomi, diagnosi e cura - ISSaluteLa congiuntivite è un’infiammazione della congiuntiva, tessuto che copre la superficie interna delle palpebre e quella anteriore dell'occhio per difenderlo da microrganismi e da sostanze e oggetti estranei. Può essere causata da un'infezione, una reazione allergica o dal contatto con alcune sostanze
  • Prove allergiche - prick testI prick test sono test cutanei per il controllo della reazione allergica ad alimenti, veleno di insetti, lattice, polvere e acari, polline, peli di animali.
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