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Per i neogenitori imparare a gestire le esigenze quotidiane del bebè è già una piccola impresa. Quando poi si tratta di dover affrontare le emergenze diventa tutto più complicato. Una delle più comuni è la diarrea nei neonati. Anche nelle prime settimane. Sebbene spaventi molto mamma e papà, spesso, non nasconde nulla di serio.
Le feci diventano più frequenti e molli
Si parla di diarrea, anche nei neonati, quando le feci diventano acquose e molli, oltre che frequenti. Spesso, cambiano anche colore, diventando verdastre o brune, e più maleodoranti.
Quasi sempre la colpa è di un virus
La maggior parte degli episodi di diarrea nei neonati è causata da infezioni virali, quasi sempre a opera del Rotavirus. Si tratta di un virus enterico che può scatenare dissenteria anche negli adulti. In genere, oltre alle alterazioni dell’alvo, provoca comparsa di febbre abbastanza elevata e dolori addominali di una certa intensità. Il disturbo, comunque, può essere scatenato anche da altri virus, come l’Adenovirus, che tipicamente colpisce le vie aeree, infiammando tonsille e adenoidi.
Raramente dipende da batteri e vermi
In una minore percentuale di casi, la diarrea del bebè è innescata da un’infezione batterica, per esempio contratta bevendo acqua contaminata durante un viaggio all’estero. La dissenteria da protozoi, più conosciuti come “vermi”, invece, è più frequente verso i due-tre anni.
Attenzione alla disidratazione
Indipendentemente dai fattori che l’hanno scatenata, la diarrea non va sottovalutata. Infatti, può esporre il bebè al rischio di disidratazione. Per questo, è importante che i genitori facciano bere il più possibile il figlio. Se il bebè è allattato al seno, la mamma non deve smettere di offrirgli il suo latte, al contrario può attaccarlo più spesso. Se, invece, si usa il latte artificiale, si consiglia di saltare una-due poppate. Molto utili le soluzioni reidratanti saline pronte (basta scioglierle in acqua) in vendita nelle farmacie e anche i fermenti lattici.