Come si cura la gastroenterite nei neonati?

Chiara Di Paola A cura di Chiara Di Paola Pubblicato il 29/09/2022 Aggiornato il 29/09/2022

Si tratta di un disturbo comune tra i neonati, che causa vomito, diarrea e male al pancino. Sebbene non sia pericolosa, se sottovalutata, la gastroeneterite può essere debilitante e causare una seria disidratazione

Noenati con mal di pancia

La gastroenterite (detta anche impropriamente “influenza gastrointestinale”) è un’infiammazione del tratto digerente molto comune nei bambini, soprattutto nei neonati, che tendono a mettere ancora tutto in bocca e non sono in grado di lavarsi correttamente le mani da soli.

Ogni anno nel mondo manifestano episodi di gastroenterite circa 3-5 miliardi di bambini, soprattutto al di sotto dei 5 anni d’età o che vivono in ambienti poco salubri dal punto di vista igienico. L’infiammazione può essere acuta o cronica e annualmente è responsabile di circa 1,5 milioni di visite mediche, 200 mila ricoveri in ospedale e un numero variabile di decessi che va da 100 a 300, specialmente nei Paesi più poveri.

Come capire se i neonati hanno la gastroenterite?

La gastroenterite provoca vomito, diarrea, mal di pancia e inappetenza e può essere accompagnata da febbre e altri sintomi dovuti alla disidratazione e all’alterazione della composizione “chimica” del sangue (squilibrio elettrolitico).

Come si prende la gastroenterite nei neonati?

La gastroenterite può avere diverse cause: virus, batteri e parassiti, o più raramente tossine (spesso anch’esse di origine microbica), farmaci e allergeni alimentari. Nella maggior parte dei casi è provocata dall’infezione da parte del Rotavirus, un microrganismo altamente contagioso (soprattutto in inverno) che di solito colpisce neonati e bimbi molto piccoli e si trasmette facilmente da bambino a bambino, ma anche agli adulti. Meno frequenti sono le infezioni virali da Norovirus, Astrovirus e Adenovirus e le gastroenteriti causate da batteri (Escherichia coli, Salmonella, Campylobacter, Shigella, Yersinia, Clostridium difficile e Staffilococco) o parassiti (come Giardia intestinalis, Entamoeba hustolytica e Cryptosporidium parvum).

Come si trasmette la gastroenterite nei bambini?

I bambini possono contrarre batteri, virus e parassiti attraverso il contatto con animali portatori, l’ingestione di acqua e alimenti contaminati (intossicazione alimentare), bevendo latte o succhi non pastorizzati, oppure giocando in piscina (malattia da uso delle acque a scopo ricreativo). La diffusione della gastroenterite virale avviene però prevalentemente per via oro-fecale, cioè attraverso il contatto indiretto con le feci infette (presenti per esempio su pannolini, giocattoli, ecc) e il passaggio in bocca delle mani non lavate accuratamente o degli oggetti non sterilizzati. La gastroenterite virale può essere trasmessa anche dalla saliva, attraverso baci, starnuti o bava.  I bimbi di età compresa fra i 12 e i 36 mesi che frequentano l’asilo nido e la scuola dell’infanzia sono quelli più a rischio, perché i contatti ravvicinati favoriscono la trasmissione dei microrganismi patogeni responsabili della gastroenterite.

Quanto dura la gastroenterite nei neonati?

Il periodo di incubazione e la durata dei sintomi variano a seconda dell’origine della gastroenterite. In quelle batteriche e virali l’incubazione dura generalmente da 1 a 3 giorni, ed è seguita da vomito e soprattutto da diarrea di tipo acquoso (raramente contenente muco o tracce di sangue), che può protrarsi da 1-2 giorni fino a 2 settimane. In caso di parassitosi invece i disturbi intestinali possono continuare a lungo e diventare cronici o intermittenti. 
Di solito l’infiammazione regredisce spontaneamente in poco tempo. Tuttavia, se i sintomi sono gravi o durano più di 48 ore, il pediatra potrà richiedere l’esame del sangue e delle feci per verificare la presenza di globuli bianchi e batteri, virus o parassiti. 

Come evitare di prendere la gastroeneterite?

Il modo migliore per prevenire la gastroenterite è fare attenzione all’igiene ed evitare che il bambino entri in contatto con i patogeni responsabili dell’infezione mettendo in bocca mani e oggetti sporchi o ingerendo alimenti contaminati. 
L’allattamento al seno è un modo semplice per prevenire la gastroenterite nei neonati, così come conservare correttamente le pappe e il cibo, disinfettare spesso i giocattoli, i biberon, i fasciatoi e le superfici su cui i piccoli gattonano e giocano ed evitare che entrino in contatto con animali tipicamente responsabili delle zoonosi come rettili e volatili.
Quando i bambini sono abbastanza grandi per imparare le prime norme igieniche è importante insegnare loro a non mettere in bocca oggetti sporchi, a lavarsi sempre le mani prima di mangiare, a evitare i cibi non conservati in modo corretto e a non ingerire l’acqua mentre nuotano.

Come evitare il contagio da Rotavirus nei neonati?

Per prevenire l’infezione da Rotavirus, il programma di vaccinazione infantile raccomandato dai pediatri prevede la scelta tra due diversi vaccini, a due o tre dosi, che si somministrano per bocca a 4 settimane l’una dall’altra. La prima dose può essere prevista a partire dalla 6a settimana di vita per completare il ciclo entro la 32a. Entrambi i vaccini sono sicuri ed efficaci nella protezione contro i ceppi più frequenti di Rotavirus e in grado di ridurre il rischio d’infezione fino al 90%.

Cosa dar da mangiare ai bimbi con gastroenterite?

Le prime cure necessarie per i bambini che contraggono la gastroenterite sono riposo e assunzione di liquidi a dosi piccole ma frequenti. Vanno bene acqua, tè, tisane e succhi di frutta (purché non contengano troppi zuccheri che potrebbero aggravare la diarrea), eventualmente associati a specifici integratori salini prescritti dal pediatra. 
I genitori possono aiutare il bambino a ritrovare il benessere intestinale con una dieta “in bianco”, a base di alimenti leggeri e lievemente astringenti, ma anche ricchi di pre- e probiotici, eventualmente associandoli a integratori di fermenti lattici. Via libera dunque a riso, patate, carote bollite, mele crude, banane e yogurt. Meglio invece evitare il latte, perchè il lattosio può peggiorare i sintomi intestinali.
Solo in alcuni casi il pediatra può prescrivere antibiotici o farmaci che interrompono la diarrea, perché oltre a non essere sempre efficaci contro le cause della gastroenterite, questi prodotti sono generalmente controindicati per i bambini al di sotto dei 2 anni.

 

 

 
 
 

In sintesi

Quando andare in ospedale per gastroenterite?

Se i sintomi della gastroenterite sono molto intensi o si protraggono troppo a lungo possono causare complicanze gravi al punto da rendere necessarie cure mediche urgenti. La più frequente è la disidratazione dovuta alla perdita di liquidi che, se non correttamente reintegrati, provocano lo squilibrio di alcune sostanze chimiche del sangue (elettroliti) mettendo a rischio la salute del bambino, soprattutto se molto piccolo e quindi non ancora in grado di esprimere il bisogno di bere. 
I primi campanelli d’allarme a cui fare attenzione sono l’aumento della sete che spinge il bambino a bere molto più del solito, la riduzione della frequenza con cui bagna il pannolino, la tendenza a diventare apatico, irritabile o letargico. Nei lattanti a questi sintomi se ne aggiungono altri più preoccupanti: bocca asciutta, occhi scavati, pianto senza lacrime e aspetto affossato della fontanella ) sulla testa.

 

 

 

Fonti / Bibliografia

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