Cosa non mangiare in allattamento per evitare coliche al neonato?

Silvia Finazzi A cura di Silvia Finazzi Pubblicato il 07/10/2022 Aggiornato il 07/10/2022

L’allattamento è uno dei principali aspetti di mamma e neonato. Proprio per questo l’alimentazione è determinante. Andiamo a vedere cosa non mangiare in allattamento e come evitare le coliche

neonato con coliche da allattamento

Le mamme sono disposte a fare molti sacrifici pur di garantire il benessere e la salute dei loro figli. Se necessario, durante l’allattamento al seno, sono pronte anche a seguire una dieta mirata e/o a rivedere la propria alimentazione: in alcuni casi, è quanto richiesto loro di fare nell’eventualità in cui il bebè abbia le coliche, un problema fastidioso e purtroppo diffuso nei primi mesi di vita.

Cosa non mangiare in allattamento?

L’alimentazione è sempre fondamentale per tutelare la salute dell’organismo, ma lo è a maggior ragione durante l’allattamento, quando il corpo della donna è chiamato a un lavoro delicato e prezioso. Per questo, è importante che la mamma che allatta al seno il proprio piccolo segua una dieta sana ed equilibrata.
L’ideale è affidarsi alla dieta mediterranea, uno dei regimi più salutari al mondo. Queste indicazioni sono valide anche nel caso in cui il piccolo soffra di coliche gassose: la dieta sana, varia ed equilibrata rimane sempre la scelta migliore perché garantisce innumerevoli benefici. Come regolarsi con qualità e quantità? Tenendo presente che quando si allatta al seno è normale avere più appetito: il fabbisogno calorico, infatti, è superiore al normale. Non bisogna, però, esagerare: l’ideale è introdurre circa 500-700 calorie in più al giorno, aumentando la quota proteica. 

Le evidenze scientifiche sono troppo poco solide per raccomandare l’esclusione di determinati alimenti. Tuttavia, è consigliabile ridurre i cibi troppo grassi, i fritti, i prodotti industriali, processati e conservati, così da tenere anche sotto controllo il peso. Limitare anche dolci e spezie, che possono dare un sapore poco gradito al latte. Attenzione anche a tè, caffè, alcolici, birra e cioccolato.

Sembra comunque che alcuni cibi vadano limitati (specie se in gravidanza sono stati consumati poco) perché potrebbero alterare il sapore del latte e/o provocare coliche, come: crostacei, molluschi, ciliege, pesche, albicocche, cavoli, aglio, cipolla, asparagi, peperoni, cetrioli, fragole, uva, formaggi fermentati, selvaggina, dolci alla crema, prodotti al liquore, cacao.

 

Cosa mangiare in allattamento?

Quali sono invece i cibi ideali?  Seguire la dieta mediterranea significa mangiare frutta e verdura in abbondanza, cereali, legumi, pesce, carni magre, olio extravergine di oliva. È fondamentale anche scegliere cibi di qualità e di stagione. In linea generale, ricordarsi che l’alimentazione equilibrata deve includere tutti i nutrienti: lipidi, proteine e glucidi, frutta e soprattutto verdura. Aumentare il consumo di proteine, per esempio aggiungendo uno spuntino a base di latte, yogurt o formaggio e aumentando le porzioni dei secondi piatti. Nella scelta degli alimenti da portare in tavola è bene rispettare anche il criterio della varietà: alternare il più possibile i cibi, così da assicurare all’organismo tutte le sostanze di cui ha bisogno. La mamma che allatta, inoltre, deve bere almeno due-tre litri di acqua al giorno.

Coliche in allattamento: perché vengono e come affrontarle?

Le coliche gassose sono crisi di dolore addominale che colpiscono i neonati nei primi mesi di vita e che possono provocare aria nell’intestino. In genere, sono intermittenti, hanno una durata variabile e si presentano solo in alcuni momenti della giornata, in particolare dopo i pasti. Come riconoscerle? I sintomi delle coliche del neonato sono abbastanza inconfondibili: si assiste a crisi di pianto improvviso, incontrollato e continuo, accompagnate da tensione dell’addome, flessione delle gambe sulla pancia, contorcimenti vari, irrigidimento delle braccia, arrossamento del viso e talvolta gorgoglii a livello addominale ed espulsione di aria.

Nella maggior parte dei casi, le coliche sono fenomeni fisiologici e tendono a risolversi entro i tre o i sei mesi di vita. Solo in alcuni bambini sono correlate ad altre malattie o disturbi, come un’intolleranza o un’allergia alimentare alle proteine o allo zucchero (lattosio) contenuti nel latte. Per aiutare il bambino durante le crisi, può essere utile prenderlo in braccio, cullarlo dolcemente, parlargli con un tono delicato e calmo, limitare suoni e luci, massaggiargli la pancia. In alternativa, si può provare a portarlo a fare una passeggiata o un giro in auto. Può essere utile anche tenerlo a pancia in giù sull’avambraccio oppure stenderlo sulla schiena e piegare le gambine avanti e indietro in modo da favorire il rilassamento dell’addome. In genere, non è necessario ricorrere a farmaci. I genitori possono confrontarsi con il pediatra, specie se il disturbo è intenso e prolungato.

 

 

 
 
 

In sintesi

 

Quali alimenti fanno venire le coliche ai neonati?

Secondo la tradizione popolare e alcuni esperti, alimenti come latticini, cipolla, aglio, caffeina, broccoli, cavolfiori, verza, patate, agrumi, cioccolato potrebbero aumentare il rischio di coliche.

Quando ha le coliche vuole attaccarsi al seno?

Quando il piccolo soffre per le coliche potrebbe trarre sollievo dall’allattamento al seno.

 

Fonti / Bibliografia

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Controlla le curve di crescita per il tuo bambino

Ricette per lo svezzamento

Vaccini per bambini

Elenco frasi auguri nascita

Elenco frasi auguri battesimo

Le domande della settimana

Broncospasmo in un bimbo di 3 anni: conviene fare il vaccino antiinfluenzale?

27/10/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Giorgio Longo

La vaccinazione antiinfluenzale non è responsabile di broncospasmi. Le “bronchiti asmatiformi” ricorrenti sono tipiche dell’età prescolare, dell’età della socializzazione, quando i bambini inevitabilmente si passano uno con l’altro i virus di stagione (fondamentali per far maturare il bagaglio di difese...  »

Pancione e traumi: quando preoccuparsi?

27/10/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Durante la gravidanza, in seguito a un infortunio la verifica che tutto sta procedendo al meglio è una pancia sempre bella morbida e soffice. Qualora la pancia dovesse indurirsi ed essere molto tesa oppure dovessero comparire dolori simili a quelli del ciclo mestruale, potremmo essere di fronte a contrazioni...  »

A 5 settimane l’embrione non si vede

27/10/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Augusto Enrico Semprini

Nella 5^ settimana di gravidanza non è motivo di allarme non visualizzare l'embrione con il battito del cuoricino. In questa epoca quello che conta è individuare in utero la camera gestazionale.   »

Fai la tua domanda agli specialisti