Meno batteri buoni: quali problemi per l’intestino dei neonati?

Lorenzo Marsili A cura di Lorenzo Marsili Pubblicato il 11/08/2022 Aggiornato il 11/08/2022

La salute dei neonati dei Paesi industrializzati è a rischio per via di un calo dei cosiddetti batteri buoni nell’intestino, che comporta un aumento di patologie e infiammazioni

la salute dei neonati dipende anche dall'intestino

I ricercatori della Stanford University School of Medicine lanciano l’allarme circa la diminuzione del numero di batteri buoni nell’intestino dei neonati dei Paesi industrializzati. I batteri buoni dell’intestino  sono importanti, perché indispensabili alla digestione del latte materno e all’ottimale sviluppo del microbioma intestinale. Ecco i risultati del loro studio.

Perché i batteri buoni sono importanti?

Prendendo in esame la composizione batterica di una coorte di neonati nati in Paesi industrializzati di tutto il mondo, gli studiosi hanno confrontato i dati con i piccoli nati Hadza, etnia della Tanzania che conserva uno stile di vita tra i meno industrializzati a livello mondiale, ravvisando differenze significative a livello intestinale. Pubblicato su Science, lo studio evidenzia come questo calo accresca il rischio di patologie, come l’infiammazione cronica intestinale .

In particolare, i ricercatori hanno scoperto come nell’intestino dei neonati Hadza ci sia un’importante presenza del batterio Bifidobacterium Infantis, un microrganismo che migliora il sistema immunitario, favorisce lo sviluppo del microbioma ed è adibito all’abbattimento della classe speciale di zuccheri del latte materno. Al contrario, nei Paesi industrializzati a prevalere è il Bifidobacterium Breve che, rispetto all’Infantis, ha una minore capacità di scomporre gli zuccheri del latte.

Perché è importante il latte materno per i neonati?

Ma ulteriori differenze si scoprono tra i neonati allattati al seno. Infatti, anche se normalmente il latte materno permette di fornire all’intestino maggiori specie batteriche, nei Paesi industrializzati i batteri benefici sono comunque in minore quantità rispetto ai bimbi Hadza. Per i ricercatori, il motivo resta legato ai minori livelli di Bifidobacterium Infantis, che non permettono al latte di attivare i suoi benefici per la salute e l’intestino del neonato, limitando lo sviluppo del microbioma.

Perché calano i batteri buoni nei neonati?

Diverse le motivazioni dietro il calo dei batteri buoni nell’intestino dei neonati dei Paesi industrializzati. In particolare, i ricercatori americani sottolineano come alla base del problema potrebbe esserci il parto cesareo, che non permette ai piccoli di entrare in contatto con i batteri vaginali. Ma a influire possono anche essere l’utilizzo di antibiotici e la dieta delle mamme, sempre più povera di fibre, ricca di grassi saturi, dolcificanti artificiali ed emulsionanti.

 

 

 
 
 

In sintesi

Cosa mangiare quando si allatta?

La dieta di una neomamma è fondamentale quando si allatta. L’alimentazione deve essere ricca, varia e ben bilanciata per favorire la produzione di latte. La scelta deve ricadere su frutta e verdura, ma anche su carboidrati e proteine. Vietate le bevande alcoliche, da limitare l’assunzione di affettati, dolci, fritti, caffè, tè e cioccolata.

Come capire se un neonato ha un blocco intestinale?

Un bambino con blocco intestinale presenta normalmente dolore addominale importante, meteorismo intestinale, minore emissione di feci e vomito di colorazione verde. Oltre a ciò, un malessere generalizzato può essere un segnale abbastanza eloquente.

 

Fonti / Bibliografia

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