Urine del bebè: quando preoccuparsi?

Roberta Camisasca A cura di Roberta Camisasca Pubblicato il 08/01/2018 Aggiornato il 31/07/2018

Quantità, colore delle urine del bebè, ma anche frequenza, bruciore e fastidio possono indicare la necessità di accertamenti

Urine del bebè: quando preoccuparsi?

Quanta pipì fanno i bambini nelle prime settimane di vita? È la domanda che si fanno molti neogenitori. In genere un bebè fa pipì a intervalli compresi fra una e 3 ore, ma sono considerate nella norma anche le emissioni di urina ogni 4-6 ore. Questa frequenza è giustificata dal fatto che, fino a 6 mesi, l’unica fonte di idratazione (la modalità con cui si introducono i liquidi) è il latte materno, mentre si comincia a dare acqua intorno al sesto mese. Il latte materno è formato per l’80% da acqua. Gli scarti dei liquidi ingeriti vengono espulsi con le urine. In alcuni casi, per esempio quando fa molto caldo o il neonato ha la febbre, la frequenza si riduce anche della metà ma non c’è nulla di cui preoccuparsi. Le urine del bebè, però, possono essere la spia di problemi da non sottovalutare.

Le infezioni alle vie urinarie

Oltre a chiedersi quanta pipì fanno i bambini nelle prime settimane di vita, un importante segnale d’allarme per mamma e papà è il fastidio e/o il bruciore durante la minzione, che potrebbe essere un segno di infezione delle vie urinarie. Anche il colore delle urine del bebè è da tenere d’occhio, perché indica la concentrazione: se tende a un giallo chiaro significa che il bambino sta bevendo a sufficienza. Se vira verso il rosa significa che le urine sono molto concentrate: l’importante è che la frequenza giornaliera della minzione sia almeno pari a 4 volte. Se il problema dovesse persistere nei giorni è bene consultare il medico, perché può indicare una situazione di disidratazione, pericolosa nel bebè.

Altri segnali da osservare

Macchie rosse sul pannolino devono destare preoccupazione: il sangue potrebbe arrivare da ferite cutanee per via di un eritema da pannolino, una situazione molto frequente nei neonati, oppure denotare qualcosa di più serio, soprattutto se sono presenti altri sintomi, come febbre, pallore, inappetenza, vomito, malessere, dolori addominali, edemi, difficoltà alla minzione e alterazione nella quantità e nelle caratteristiche delle urine: possono essere campanelli d’allarme meritevoli di accertamenti da parte del pediatra.

Gli esami da fare

Se c’è qualcosa che non quadra nelle urine del bebè, è bene effettuare dei semplici accertamenti. Un esame delle urine e un controllo della pressione arteriosa, soprattutto per i bambini in sovrappeso, nati pretermine o con famigliarità per patologie renali, possono far emergere un problema ai reni.

 
 
 

Lo sapevi che?

Il pianto durante la minzione è l’unico modo in cui il piccolo può comunicare disagio e dolore quando fa pipì. Per questo non va trascurato.

 

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Controlla le curve di crescita per il tuo bambino

Ricette per lo svezzamento

Vaccini per bambini

Elenco frasi auguri nascita

Elenco frasi auguri battesimo

Le domande della settimana

Ridatazione della gravidanza: c’è da preoccuparsi?

11/06/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Claudio Ivan Brambilla

Non c'è nulla di cui preoccuparsi quando la gravidanza viene ridatata, specialmente se la differenza tra l'epoca calcolata in base alla data dell'ultima mestruazione e le misure rilevate dall'ecografia è di appena una settimana.   »

Mestruazioni in ritardo ma il test di gravidanza è negativo: cosa può essere?

10/06/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Gaetano Perrini

L'elenco delle possibili cause di amenorrea o, comunque, di irregolarità mestruale è molto nutrito e non è possibile, in assenza di informazioni precise, ipotizzare quale possa essere nel singolo caso. Quello che serve è effettuare determinati controlli affidandosi al proprio ginecologo.   »

Depressione post parto: che fare?

03/06/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Angela Raimo

A fronte di una diagnosi di depressione post parto è irrinunciabile intraprendere cure mirate, che consistono nella psicoterapia associata all'assunzione di farmaci ad hoc. Spetta comunque al medico pianificare la strategia più adatta al caso.   »

Pianto e tosse durante la poppata: cosa può essere?

03/06/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Roberta Levi

Le possibili cause che possono indurre il bambino a scoppiare a piangere e a tossire mentre viene allattato sono numerose: se l'episodio si ripete è necessario un controllo dal pediatra curante.   »

Fai la tua domanda agli specialisti