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L’uovo è tra i principali alimenti ad alto valore biologico, in quanto contiene tutti gli amminoacidi essenziali e in forma utilizzabile dall’organismo, quindi da proporre anche in età pediatrica. Tuttavia, l’uovo è anche uno degli alimenti maggiormente responsabili delle allergie alimentari, in particolar modo dai 5 mesi di vita ai 15 anni di età.
Altri alimenti a rischio
L’uovo ha, infatti, il primato tra gli altri alimenti scatenanti allergie alimentari come latte vaccino, pesce, frutta secca e grano. A sostenerlo è il dottord Roberto Bernardini, presidente della Società italiana di allergologia e immunologia pediatrica (Siaip), secondo cui l’allergia all’uovo viene in genere diagnosticata proprio durante l’infanzia e le manifestazioni cliniche, principalmente collegate a meccanismi di ipersensibilità allergica di tipo IgE mediata, possono essere anche gravi, fino allo shock anafilattico.
Compare durante lo svezzamento
L’allergia all’uovo compare generalmente nella seconda metà del primo anno di vita, con un’età media di presentazione di 10 mesi e in particolare nei bambini sensibilizzati con dermatite atopica.
Come si manifesta
Le prime manifestazioni compaiono entro 2 ore, solitamente entro 20-30 minuti dopo l’ingestione di uovo o di alimenti che lo contengono e si manifestano principalmente con reazioni cutanee caratterizzate da orticaria. Spesso compaiono anche reazioni gastrointestinali con vomito e diarrea e sintomi respiratori con starnuti e respiro sibilante.
Anche reazioni da contatto
Si possono anche manifestare reazioni da contatto dell’uovo con la cute, provocando l’orticaria. Alcuni bambini, comunque, pur presentando l’orticaria da contatto con l’uovo, possono tranquillamente consumare cibi a base di uova, senza manifestare alcuna reazione allergica. Questo riprova, quindi, quanto sia fondamentale rivolgersi immediatamente a un pediatra allergologo per avere una diagnosi certa, in grado di evitare rischi per il bambino e al tempo stesso diete di esclusione inutili e dannose.