Baby-food: arriva il marchio di qualità per lo svezzamento

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 19/04/2017 Aggiornato il 19/04/2017

Ideato dall'Associazione italiana industrie prodotti alimentari, il marchio di qualità per il baby-food garantisce al piccolo alimenti adatti al suo organismo in crescita

Baby-food: arriva il marchio di qualità per lo svezzamento

Assicurare ai lattanti e ai bambini piccoli cibo sicuro e adeguato all’età; valorizzare il baby-food, ovvero gli alimenti destinati ai lattanti e ai bambini fino a 3 anni di età; portare a conoscenza dei consumatori le caratteristiche e le qualità degli alimenti per la prima infanzia: sono questi gli obiettivi che l’Associazione italiana industrie prodotti alimentari (Aiipa) prevede di raggiungere grazie alla creazione del marchio “Nutrizione e Sicurezza specializzate”.

Standard rigorosi

Il marchio lanciato da Aiipa nasce con l’intento di comunicare la sicurezza nella produzione dei prodotti baby-food e il rispetto della normativa presente nel nostro Paese a questo riguardo: “Oltre a essere formulati per rispondere alle esigenze nutrizionali del bambino in crescita fino ai 3 anni – spiega Andrea Budelli, Presidente del Gruppo Aiipa Alimenti prima infanzia e prodotti per la nutrizione specializzata – i prodotti baby-food, per legge, devono assicurare il rispetto di rigorosi standard di sicurezza alimentare e di tracciabilità e, inoltre, devono essere senza ogm, coloranti e conservanti”.

Lotta all’obesità e non solo

Il bambino non è un piccolo adulto e ha un fabbisogno quotidiano di nutrienti specifici: a spiegarlo è Giovanni Corsello, presidente della Società italiana di pediatria: “È fondamentale che i genitori capiscano che il loro bambino non è un piccolo adulto, ma ha un fabbisogno quotidiano di nutrienti specifici e che l’Italia è un Paese che tutela l’alimentazione nella fascia d’età 0-3 anni anche attraverso una normativa che obbliga i produttori di alimenti per l’infanzia a sottostare a norme precise. L’incremento progressivo dell’obesità tra i bambini mostra come debba essere promossa una cultura dell’alimentazione: occorre porre un’attenzione maggiore all’alimentazione dei bambini, e i primi 1.000 giorni di vita sono cruciali”.

 

 
 
 

lo sapevi che?

Secondo le nuove Linee di indirizzo del ministero della Salute, i disordini alimentari infantili si prevengono con l’allattamento materno e con la lotta all’eccesso di proteine nei primi anni di vita: per questo il latte vaccino, che contiene molte proteine, è sconsigliato sotto i 12 mesi (e anche successivamente è bene evitarne un uso eccessivo).

 

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Controlla le curve di crescita per il tuo bambino

Ricette per lo svezzamento

Vaccini per bambini

Elenco frasi auguri nascita

Elenco frasi auguri battesimo

Le domande della settimana

Gravidanza che non inizia in allattamento, dopo 4 mesi di tentativi: che fare?

16/06/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Claudio Ivan Brambilla

Le gravidanze non si avviano premendo un interruttore. Ci possono volere mesi di tentativi prima di iniziarne una, soprattutto se si sta ancora allattando perché se è vero che l'allattamento al seno non assicura la contraccezione, lo è altrettanto che può rendere più difficile concepire.   »

Gravidanza e antidepressivo sospeso dalla psichiatra: è l’indicazione corretta?

16/06/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

L'antidepressivo paroxetina è perfettamente compatibile con la gravidanza e anche con l'allattamento al seno, quindi non è necessario sospenderlo quando si è in attesa di un bambino e a conferma di questo esiste un'ampia documentazione scientifica.   »

Ridatazione della gravidanza: c’è da preoccuparsi?

11/06/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Claudio Ivan Brambilla

Non c'è nulla di cui preoccuparsi quando la gravidanza viene ridatata, specialmente se la differenza tra l'epoca calcolata in base alla data dell'ultima mestruazione e le misure rilevate dall'ecografia è di appena una settimana.   »

Fai la tua domanda agli specialisti