Quando dare il formaggio ai bambini?

Silvia Camarda A cura di Silvia Camarda Pubblicato il 30/05/2022 Aggiornato il 30/05/2022

All’inizio dello svezzamento serve ad arricchire la pappa con sostanze nutrienti e sapore. In un secondo momento può sostituire la carne e il pesce come pietanza a sé. Ecco quando dare il formaggio ai bambini

formaggio ai bambini: quando darlo

Per i suoi preziosi nutrienti è un alimento indispensabile alla crescita del bambino. Contiene, infatti, proteine ad alto valore biologico (complete), calcio, fosforo e vitamine A, B2, B12, D. Ha però un elevato contenuto di grassi, che lo rendono un alimento altamente energetico e calorico. Tuttavia, in base al tipo formaggio, la percentuale di grassi varia: per il piccolo sono indicati i tipi più magri. Si può cominciare a darlo al bimbo nella prima pappa: un cucchiaino di formaggio grana grattugiato, il tipo più digeribile grazie al processo di stagionatura. Ecco quando dare il formaggio ai bambini.

Quali sono i benefici del formaggio?

Ciò che rende il formaggio un alimento unico è la presenza di calcio, il minerale più abbondante dell’organismo, fondamentale per il piccolo perché – oltre a essere indispensabile per la formazione e la crescita delle ossa e dei denti – interviene in altri importanti processi fisiologici come:
– la coagulazione del sangue
– la contrazione dei muscoli
– la trasmissione degli impulsi nervosi da una cellula ad un’altra.
Il fabbisogno di calcio per l’organismo umano non è sempre uguale, ma è massimo nei bambini per il raggiungimento del picco di massa ossea. Ma da solo il calcio non basta. E nel formaggio è presente l’abbinamento ottimale con il fosforo, importante perché favorisce:
– il benessere dei denti, ossa e cellule
– la contrazione dei muscoli
– la funzionalità dei reni
– la trasmissione degli impulsi nervosi.
Essendo un prodotto del latte, il formaggio – come tutti gli alimenti di origine animale – contiene proteine nobili, ossia complete di tutti gli aminoacidi (i mattoncini che le compongono) essenziali (9 nel bambino, 8 nell’adulto), proprio perché l’organismo non è in grado di produrli da solo, ma deve introdurli con l’alimentazione.

Che vitamine contiene il formaggio?

Il formaggio contiene:
– la vitamina A, importante per la vista, la pelle, le mucose e la crescita e lo sviluppo di tutte le cellule;
– la vitamina B2, che partecipa al metabolismo delle proteine e dei lipidi.
– la vitamina B12, essenziale per la formazione dei globuli rossi;
– la vitamina D, fondamentale per l’assorbimento del calcio e la crescita delle ossa.

Qual è il formaggio che ha meno calorie?

Il formaggio è un alimento molto energetico per la forte presenza di grassi (9 kcal per grammo, contro le 4 kcal di zuccheri e proteine). Tutti i formaggi contengono grassi, ma poiché la loro concentrazione dipende dalla quantità di acqua in essi presente, quelli più freschi ne contengono meno: quelli a pasta molle (con più del 45% di acqua) come la crescenza, lo stracchino, la mozzarella contengono meno grassi di quelli a pasta dura come il grana e il pecorino (che hanno meno del 45% di acqua). Proprio per il suo elevato contenuto di grassi è consigliato un consumo moderato anche nel bambino: circa 2-3 volte alla settimana.

Quali sono i formaggi che contengono fermenti lattici?

I formaggi freschi (stracchino, caprino e la ricotta, che in realtà deriva dal siero del latte) hanno una carica di microrganismi benefici paragonabili a quelli dello yogurt, utili per l’equilibrio della flora batterica intestinale. Per questo si consiglia di cominciare a proporre al bambino prima dell’anno di età, il formaggio fresco, quando la sua barriera intestinale non è ancora del tutto sviluppata.

Perché la ricotta non è un formaggio?

La ricotta non può essere definita un formaggio perché fatta con il siero e non con il latte.
Si chiama “ricotta” perché è cotta due volte: la prima durante il riscaldamento del latte per la produzione del formaggio, la seconda durante il riscaldamento del siero che ne è derivato. È molto magra poiché è costituita soprattutto da acqua (75%), ha pochi grassi (10%) ed è facilmente digeribile perché non contiene caseina (proteina del latte), ma albumina, proteina del siero del latte. Proprio per questa sua caratteristica è molto indicata nella fase di svezzamento. Tra l’altro fornisce proteine addirittura superiori per qualità a quelle del formaggio.

 

 

 
 
 

In sintesi

Quali formaggi per lo svezzamento?

A 5-6 mesi
Si può aggiungere un cucchiaino (5 g) di formaggio grana grattugiato nella pappa, anche tutti i giorni. Il formaggio stagionato è più ricco di calcio e proteine degli altri tipi.
A 7 mesi
È possibile aumentare la quantità di formaggio grattugiato a un cucchiaio (10 g). Si può anche aggiungere alla pappa i formaggini formulati apposta per l’infanzia a tenore lipidico calibrato, cioè a ridotto contenuto di grassi, senza polifosfati, citrati e conservanti aggiunti. Si sciolgono facilmente, conferendo alla pappa un gradevole sapore. Si comincia con un paio di cucchiaini, poi con mezzo vasetto, fino a proporre l’intero vasetto 2-3 volte alla settimana in alternativa alla carne o al pesce. Vanno, invece, evitati i formaggini comuni, perché troppo ricchi di grassi, sale e polifosfati, sostanze utilizzate come aggreganti ricche di fosforo che, se presente in eccesso, può ostacolare l’assorbimento del calcio.
A 8-9 mesi
Si possono introdurre nello svezzamento i formaggi freschi come la crescenza, la ricotta e il caprino. All’inizio un cucchiaio abbondante, poi, alla fine del 9° mese, 30 g, sempre 2-3 volte alla settimana.
Dopo i 12 mesi
Dopo l’anno di età il formaggio potrà essere proposto da solo, in alternativa carne, pesce o uova, per non sovraccaricare i reni coni troppe proteine: massimo 50 g 2-3 volte alla settimana. A questa età si può anche cominciare a offrire la mozzarella, un formaggio a pasta filata, più difficile da digerire e un po’ più ricco di grassi.

 

 

Fonti / Bibliografia

  • CalcioIl calcio è il minerale più abbondante nell'organismo. Il 99% della sua quantità totale è concentrata nelle ossa, dove è accumulato sotto forma di carbonato.
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