Quale frutta per iniziare lo svezzamento del neonato?

Silvia Camarda A cura di Silvia Camarda Pubblicato il 25/08/2022 Aggiornato il 23/11/2022

Apprezzata da tutti i bebè per il suo gusto dolce, è l’alimento ideale per abituarli alle consistenze diverse dal latte, grazie anche per la sua facile digeribilità. Ecco con quali tipi cominciare lo svezzamento e come proseguire per evitare allergie

la frutta per lo svezzamento del bebé

È ricca di vitamine, minerali, antiossidanti, fibre e acqua, tutti elementi indispensabili per la crescita del piccolo. Ecco perché la frutta è tra i primi alimenti che si propongono al bebè all’inizio dello svezzamento. Per garantire un ottimale apporto di vitamine e minerali, tuttavia, è consigliabile variarne le diverse tipologie, perché ogni frutto apporta nutrienti in proporzioni e quantità diverse. Inoltre, essendo fresca e dissetante, è un alimento molto indicato per la stagione più calda, quando magari l’appetito cala. Grazie al suo contenuto di acqua e sali minerali, infatti, favorisce l’idratazione dell’organismo del piccolo, aiutandolo a reintegrare i liquidi e i minerali persi con la sudorazione.

Quali sono i principi nutritivi presenti nella frutta?

Nella polpa si trovano concentrati vitamine, sali minerali, zuccheri e acqua. La buccia, invece, è più ricca di fibre alimentari. Vitamine e minerali sono dei bioregolatori delle funzioni metaboliche delle cellule, indispensabili per la vita stessa. Ecco le sostanze più presenti nella frutta.

  • La vitamina C o acido ascorbico si trova soprattutto in agrumi, fragole, kiwi e frutti di bosco. È dotata di una potente attività antiossidante, in grado, cioè, di contrastare il danno cellulare provocato dai radicali liberi, responsabili dei processi di ossidazione, come l’invecchiamento precoce delle cellule. Interviene poi nella sintesi del collagene (proteina fondamentale per organi e tessuti), nella cicatrizzazione delle ferite, nel potenziamento delle difese immunitarie e nel facilitare l’assorbimento del ferro.
  • Il betacarotene, presente nella frutta di colore giallo-arancione (come albicocche, cachi, pesche e meloni), è trasformato dall’organismo in vitamina A, fondamentale per la salute dei tessuti epiteliali (pelle compresa), della vista e delle mucose (tessuti di rivestimento interno).
  • Sali minerali: hanno un ruolo fondamentale nelle complesse regolazioni dell’organismo. Ma, essendo eliminati ogni giorno attraverso il sudore, le feci e l’urina, devono essere costantemente integrati con la dieta. Banane, kiwi e albicocche sono ricchi di potassio, minerale che regola l’equilibrio idrosalino (tra sali e liquidi) e aiuta il funzionamento di nervi e muscoli.
  • Fibre alimentari: sono soprattutto di tipo solubile, come le pectine e le mucillaggini e svolgono una funzione di regolazione metabolica, in quanto aumentano la consistenza delle feci, ammorbidendole e facilitandone l’espulsione, abbassano i livelli di colesterolo nel sangue e riducono l’assorbimento del glucosio (zucchero) e dei grassi nell’intestino.
  • Acqua: la frutta, grazie al suo alto contenuto di acqua (dall’80% al 90%), contribuisce all’equilibrio idrico del corpo, assicurando lo svolgimento di tutte le reazioni chimiche vitali, regolando la temperatura corporea, veicolando i nutrienti ai tessuti e le sostanze da espellere all’esterno.
  • Zuccheri semplici come il fruttosio: fornendo energia prontamente disponibile, la frutta rappresenta un’ottima merenda.
Che frutta si può dare a 4 mesi?

All’inizio dello svezzamento, verso i 4 mesi si possono proporre i frutti meno a rischio di allergia (mela, pera e banana) in purea o omogeneizzati, per poi passare alla frutta grattugiata a svezzamento avviato. Se si sceglie la frutta fresca è importante verificarne la provenienza e soprattutto accertarsi che sia stata coltivata senza l’uso di pesticidi o di altri prodotti chimici. È bene poi scegliere frutta di stagione e a km 0, in modo da offrire al piccolo un prodotto con caratteristiche organolettiche migliori rispetto alla frutta maturata e conservata nelle celle frigorifere.

Come dare la frutta nello svezzamento?

Si può scegliere tra omogeneizzati: casalinghi o industriali. Vediamo le principali caratteristiche.
fatto in casa
L’omogeneizzato può essere preparato in casa con la frutta fresca utilizzando un omogeneizzatore specifico per l’infanzia che non inglobi aria. La frutta va lavata con cura e privata di buccia e semi prima di frullarla.
in vasetto
È una valida alternativa a quelli fatti in casa e in più presenta i seguenti vantaggi:

  • è pratico, perché già pronto per il consumo, senza necessità di preparazione;
  • è sicuro poiché le aziende produttrici utilizzano solo materie prime garantite da controlli rigorosi cui sono sottoposte durante la coltivazione e la lavorazione;
  •  è sterile finché rimane chiuso (una volta aperto, deve essere utilizzato subito o conservato in frigorifero e consumato entro 24 ore dall’apertura perché privo di conservanti);
  • è altamente digeribile grazie allo specifico processo di lavorazione;
  • ha un basso rischio di allergenicità per l’assenza di conservanti, additivi e coloranti.

 

Come iniziare lo svezzamento?

Nel proporre al frutta al bimbo è consigliabile seguire il calendario dello svezzamento (anche se non tutti i pediatri ne condividono la necessità), perché alcuni frutti possono essere a rischio allergia, in particolar modo prima dell’anno di età, nei bimbi predisposti. È bene poi introdurre un nuovo frutto per volta e attendere almeno 7 giorni prima di aggiungerne un altro per poter individuare subito eventuali reazioni allergiche.

  • Mela: 4-6 mesi
  • Pera: 4-6 mesi
  • Prugna: 4-6 mesi
  • Banana: 6 mesi
  • Pesca: 8-10 mesi
  • Albicocca: 8-10 mesi
  • Agrumi: 12 mesi
  • Kiwi: 12 mesi
  • Fragole: 2 anni
  • Ciliegie: 2 anni
  • Uva: 2 anni
  • Frutta secca (noci, nocciole, mandorle, pistacchi): 2 anni

 

 
 
 

In sintesi

Che succo di frutta dare ai bambini?

La frutta può essere proposta durante lo svezzamento anche sotto.forma di bevanda in alternativa al frutto intero: si possono proporre al piccolo anche i frullati di frutta preparati in casa e le spremute, utilizzando la frutta matura e di stagione, in modo da assicurare il massimo delle vitamine e dei sali minerali. Per il frullato si può aggiungere alla frutta acqua oligominerale naturale oppure latte (formulato fino ai 12 mesi o vaccino o di proseguimento, dopo l’anno di età). Le spremute di agrumi, invece, andrebbero date al piccolo solo dopo il primo anno di vita, perché, prima di questa età, potrebbero provocare allergie nei piccoli predisposti. L’unico svantaggio di spremute e frullati è il fatto che devono essere consumati subito, altrimenti vanno incontro velocemente a ossidazione e perdita di buona parte dei nutrienti (soprattutto vitamine).

I succhi confezionati possono sostituire quelli casalinghi quando non si ha tempo per prepararli oppure quando si consumano fuori casa: per esempio a scuola o al parco giochi. Hanno infatti il vantaggio di essere sempre pronti, sicuri, sigillati (cosa che ne permette la conservazione anche lontano dal frigo) e facilmente trasportabili. Per la scelta è consigliabile orientarsi verso i prodotti studiati per lo svezzamento, che devono sottostare a rigorosi protocolli, e poi, per i bimbi più grandicelli, verso succhi di qualità, con filiera controllata, con poco o niente zucchero aggiunto.

 

 

Fonti / Bibliografia

  • Vitamina C: funzioni, fonti alimentari, carenza e eccessi - ISSaluteLa vitamina C, nota anche come acido ascorbico, è una vitamina idrosolubile, vale a dire che si scioglie in acqua, con proprietà antiossidanti: aiuta a mantenere sane le cellule proteggendole dagli effetti dei radicali liberi prodotti durante la normale attività cellulare (metabolismo)

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