Soprattutto dopo i 10 mesi aumenta il fabbisogno nutrizionale del piccolo ed è necessario integrare la sua dieta via via con altri alimenti. Ecco il programma da seguire.
La sua prima pastasciutta
Intorno ai 10 mesi di vita il bambino la dentizione del bambino comprende, in genere, 8 dentini: gli incisivi laterali superiori e inferiori. E il piccolo è quindi sempre più capace di masticare. Si possono perciò introdurre le prime pastasciuttine. Si versano circa 30 g di pastina per l’infanzia tipo capelli d’angelo dalla consistenza molto fine in 400 ml di acqua bollente e si cuoce per il tempo indicato sulla confezione. Una volta scolata, si condisce la pasta con il pomodoro fresco scottato e pelato, un cucchiaino (5 g) di olio extravergine di oliva crudo e uno di formaggio grattugiato tipo grana. Il condimento per la prima pastasciutta deve essere molto semplice e leggero e da questa età può comprendere anche il pomodoro, introdotto appunto a partire da dieci mesi, in quanto a rischio di allergia nei bambini predisposti). I sughi troppo elaborati, infatti, non sono indicati a questa età, sia perché più difficilmente digeribili dal bambino, sia perché si finirebbe per abituare il piccolo a sapori troppo forti, in una fase in cui il gusto si sta ancora sviluppando. Un’alternativa, altrettanto leggera e facilmente digeribile, al semplice sugo di pomodoro è un “ragù” di verdure miste (per esempio, zucchine, carote e sedano), tritate molto finemente e fatte cuocere con il pomodoro; poi si può condire il tutto con un cucchiaio di olio extravergine di oliva a crudo e uno di formaggio stagionato grattugiato.
Due portate o piatto unico
Per bambini particolarmente precoci si può frazionare un pasto in primo piatto di pastina o riso asciutti con olio e parmigiano e pomodoro e secondo piatto di carne o pesce o prosciutto cotto. Il formato della pastina sarà sempre più grande. Va tenuto presente che il pranzo e la cena costituiscono rispettivamente il 40 e il 30% dell’apporto calorico giornaliero. Quindi, nel menù il primo piatto sarà previsto tutti i giorni a pranzo e a cena, alternando piatti asciutti con piatti in brodo o passati di verdure. Tale schema può comportare la difficoltà a completare tutto il pasto proposto e quindi non è adatto a tutti i bambini. Se, per esempio, il piccolo si stanca facilmente, rischia di mangiare solo il primo e di saltare il secondo. In questo caso è bene, perciò, continuare ad adottare il piatto unico, in modo da fornire in un solo pasto tutte le sostanze nutrienti di cui il piccolo ha bisogno, aspettando che il piccolo sia pronto per affrontare il pasto completo “come i grandi”.