Svezzamento precoce? I pediatri dicono no

Roberta Camisasca A cura di Roberta Camisasca Pubblicato il 13/09/2019 Aggiornato il 16/09/2019

Lo svezzamento è un passaggio importante nella crescita di un bambino e dovrebbe avvenire intorno ai 6 mesi di età. Ecco perché

Svezzamento precoce? I pediatri dicono no

Lo svezzamento precoce, sempre più diffuso, ha effetti negativi sulla crescita. Ecco perché non bisogna avere fretta di “lasciare” il latte. Purtroppo sempre più spesso si tende ad anticipare troppo questo momento, compromettendo il corretto sviluppo del bambino. Lo svezzamento, ricordano i pediatri, è un momento critico, che prevede l’introduzione delle corrette abitudini alimentari che indirizzeranno il bambino verso uno stile di vita sano anche da adulto.  Ecco perché sono contrari allo svezzamento precoce.

Parola d’ordine, gradualità

Uno svezzamento precoce, con l’introduzione di alimenti diversi dal latte, può far perdere al bambino la possibilità di assumere sostanze nutritive fondamentali per la crescita. Anche se l’introduzione di alimenti solidi non può avvenire prima del sesto mese, a 4 mesi e mezzo si possono avvicinare i bambini alla tavola, rendendoli il più possibile partecipi di ogni fase della preparazione del cibo: dall’assemblaggio degli ingredienti all’allestimento della tavola, fino alla degustazione del piatto finale.

Né troppo presto né troppo tardi

Secondo uno studio americano pubblicato sulla rivista medica Journal of the Academy of Nutrition and Dietetics e condotto su un campione di circa 1.500 bambini statunitensi dai 6 ai 36 mesi, per la maggior parte dei lattanti americani lo svezzamento è troppo precoce: il 16,3% comincia prima del compimento del quarto mese, il 38,3% tra 4 e 6 mesi, il 32,5% tra 6 e 7 mesi, mentre il 12,9% inizia lo svezzamento più tardi, dopo i 7 o più mesi di vita. Solo il 32,5% dei bambini incomincia ad assumere alimenti nel momento raccomandato.

I primi assaggi

A 6 mesi il piccolo è pronto per i primi assaggi: sta in posizione seduta e mantiene la testa dritta, acquisisce forza e stabilità del tronco, delle spalle e del collo, coordina gli occhi e le mani. È in grado di afferrare il cibo, metterlo in bocca e deglutirlo senza rischi di soffocamento, accetta il cucchiaino, interagisce con la persona che gli dà da mangiare, si mostra interessato e attratto dalla tavola e dai piatti (sgrana gli occhi, allunga le braccia, dondola in avanti). 

 

 
 
 

Da sapere!

Sollecitare tutti i sensi del bambino: la vista, con i colori delle pietanze e della tavola apparecchiata, l’olfatto, l’udito e il tatto, grazie alla diversa consistenza dei cibi.

 

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Controlla le curve di crescita per il tuo bambino

Ricette per lo svezzamento

Vaccini per bambini

Elenco frasi auguri nascita

Elenco frasi auguri battesimo

Le domande della settimana

Bimbo di sei mesi che reclama ancora il seno di notte: che fare?

15/09/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Angela Raimo

A volte, per risolvere il problema dei risvegli notturni per la poppata è sufficiente introdurre la seconda pappa a cena. A sei mesi, infatti, il bambino potrebbe reclamare il seno di notte solo perché ha fame.   »

Movimenti fetali in 29^ settimana: è normale che siano cambiati rispetto a prima?

10/09/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

In effetti, è possibile che i movimenti fetali non siano sempre uguali, ma quello che conta è riuscire ad avvertirli. Per riuscirci ogni volta che si vuole ci sono piccoli trucchi.   »

Valore delle beta: le settimane come vengono conteggiate?

05/09/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Claudio Ivan Brambilla

La tabella di riferimento in cui sono riportati i valori desiderabili delle beta hCG considera le settimane di gravidanza in modo diverso dal calendario ostetrico. Più di preciso, rispetto a questo indica due settimane in meno.   »

Fai la tua domanda agli specialisti