La voce della mamma “accende” il cervello dei bambini

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 18/10/2018 Aggiornato il 22/10/2018

I risultati si vedono soprattutto nel tempo, quando i bambini vanno a scuola, con performance superiori alla media e un quoziente intellettivo più alto

La voce della mamma “accende” il cervello dei bambini

A parità di condizioni socioeconomiche, i bambini che interagiscono verbalmente di più con i propri genitori, soprattutto tra i 18 e i 24 mesi, presentano performance migliori (dal 14 al 27%) nei test su quoziente intellettivo, comprensione verbale e vocabolario. E in definitiva andranno meglio a scuola. È quanto emerso da uno studio del Women and Infants Hospital of Rhode Island e della LENA Research Foundation a Boulder, in Colorado, pubblicato sulla rivista Pediatrics. 

La voce della mamma

Già un altro studio, questa volta della Stanford University School of Medicine (Stati Uniti), era giunto alla conclusione che la voce della mamma riveste un ruolo fondamentale per aiutare i piccoli a parlare meglio e a evitare i problemi di comuncazione: basta anche sentirla solo per un secondo, per riconoscerla e accendere diverse aree del cervello. Si sapeva già che avvertire la voce materna può essere di conforto emotivo per i bambini, ma questa ricerca mostra i circuiti biologici sottostanti.

Riconosciuta in un secondo

Gli studiosi hanno esaminato con una risonanza magnetica nucleare 24 bambini, tra i 7 e i 12 anni, mentre ascoltavano delle registrazioni di voci: i ragazzi sono risultati in grado, anche solo dopo un secondo, di riconoscere la voce della mamma con un’accuratezza del 97%. 

Tante aree del cervello coinvolte

Hanno così concluso che sentire la voce della mamma favorisce le funzioni cognitive dei bambini. Tante le aree del cervello “accese” sentendo parlare chi li ha messi al mondo: da quella uditiva (la corteccia uditiva primaria) a quelle che gestiscono le emozioni (l’amigdala), fino a quelle coinvolte nella percezione ed elaborazione dei volti.

Migliora la comunicazione

Secondo i ricercatori lo studio potrebbe offrire uno spunto per studiare i deficit di comunicazione nei bambini, per esempio quelli autistici, che hanno serie difficoltà a interagire con l’ambiente sociale. La capacità di comunicare socialmente dipende molto, secondo gli esperti, da come si reagisce percependo la voce della mamma. L’altro obiettivo sarà capire se, e quanto, l’effetto “incantesimo” della voce materna rimanga nel tempo.

Serve da stimolo

A sostegno di questa tesi, altri studi affermano che anche lo sviluppo dei disturbi del linguaggio e dell’apprendimento può essere in parte prevenuto e ridotto sulla base di accurati stimoli acustici. Fin dal primo anno di vita, la mamma può utilizzare canzoncine e filastrocche, parlare al bebè durante il bagnetto o la pappa o ripetere i versi degli animali. Quando il bimbo è più grande, si può giocare all’”oggetto misterioso” (il bambino deve indovinarlo in base alla descrizione dell’adulto), mentre per allungare i tempi di attenzione sono utili le attività a tavolino, come i giochi di memoria e quelli in scatola.

 

 
 

da sapere

PER INCENTIVARE LO SVILUPPO

Oltre alla voce, la Federazione logopedisti italiani sottolinea altri fattori fondamentali nell’incentivare lo sviluppo di buone capacità comunicative, come il contatto visivo, la gestualità e la semplicità di linguaggio.

 

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Controlla le curve di crescita per il tuo bambino

Ricette per lo svezzamento

Vaccini per bambini

Elenco frasi auguri nascita

Elenco frasi auguri battesimo

Le domande della settimana

Broncospasmo in un bimbo di 3 anni: conviene fare il vaccino antiinfluenzale?

27/10/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Giorgio Longo

La vaccinazione antiinfluenzale non è responsabile di broncospasmi. Le “bronchiti asmatiformi” ricorrenti sono tipiche dell’età prescolare, dell’età della socializzazione, quando i bambini inevitabilmente si passano uno con l’altro i virus di stagione (fondamentali per far maturare il bagaglio di difese...  »

Pancione e traumi: quando preoccuparsi?

27/10/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Durante la gravidanza, in seguito a un infortunio la verifica che tutto sta procedendo al meglio è una pancia sempre bella morbida e soffice. Qualora la pancia dovesse indurirsi ed essere molto tesa oppure dovessero comparire dolori simili a quelli del ciclo mestruale, potremmo essere di fronte a contrazioni...  »

A 5 settimane l’embrione non si vede

27/10/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Augusto Enrico Semprini

Nella 5^ settimana di gravidanza non è motivo di allarme non visualizzare l'embrione con il battito del cuoricino. In questa epoca quello che conta è individuare in utero la camera gestazionale.   »

Fai la tua domanda agli specialisti