Linguaggio: i piccoli trucchi che ne favoriscono lo sviluppo

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 14/11/2014 Aggiornato il 14/11/2014

Le doppie scelte, i pupazzi animati, i racconti sono solo alcuni dei trucchi che possono migliorare il linguaggio dei bambini. Scopriamo insieme i più efficaci

Linguaggio: i piccoli trucchi che ne favoriscono lo sviluppo

Tutti i genitori aspettano con trepidazione il momento in cui il loro bebè dirà per la prima volta “mamma” e “papà”. Ma le prime parole non sono che un timido inizio: lo sviluppo del linguaggio è un percorso complesso, che richiede tempo, pazienza e anche qualche piccolo aiuto. Non è affatto raro, infatti, che il bimbo abbia delle difficoltà. Niente panico, dunque: è normale. Per superare queste fasi di impasse si può ricorrere a semplici trucchi, come quelli suggeriti dalla logopedista  Claudia Azzaro, nel libro “Parlare… giocando Consigli ai genitori per aiutare i bambini a parlare bene”.

È un processo graduale

Il linguaggio, per formarsi compiutamente, ha bisogno di tappe precise, che ricorrono nell’infanzia di tutti i bebè. Tuttavia, è bene tenere presente che questo processo varia molto da bambino a bambino, per cui può succedere che alcuni parlino molto fin da piccoli, anche utilizzando un vocabolario più ampio, mentre altri esprimano solo l’essenziale anche dopo i due anni e mezzo-tre.

Le domande stimolano l’interazione

La capacità di linguaggio è innata, è cioè presente nel patrimonio genetico di tutti noi sin dalla nascita. Nel corso dei primi anni, viene perfezionata attraverso l’interazione con gli altri. Per questo è fondamentale che i genitori stimolino il piccolo. Per esempio, proponendogli delle alternative. Mamma e papà al mattino possono chiedergli se vuole mettere la maglia rossa o verde e a merenda se preferisce lo yogurt o la frutta. In questo modo, invogliano il figlio a parlare, oltre a farlo sentire importante e ad abituarlo a scegliere.

I pupazzi parlanti

Fra i trucchi per aiutare il bimbo a parlare c’è anche quello di regalargli un pupazzo parlante. Si tratta di un modo divertente e facile per spronarlo a interagire. Ma anche per fargli sperimentare ruoli ed emozioni poco esplorati. “Di solito i bambini amano invertire i ruoli, così che, almeno nel gioco, possano comandare, rimproverare, decidere, coccolare” spiega l’esperta nel suo libro.

I “perché” aiutano a capire

Quando il bambino è più grandicello e inizia la fase dei perché, mamma e papà possono dialogare con lui in maniera più strutturata, sfruttando la sua naturale curiosità per aiutarlo a capire il nesso causa-effetto. Possono rivolgergli frasi come: “Perché il bimbo piange? Perché è caduto” oppure “Perché vai alla scuola materna? Perché noi andiamo a lavorare” e così via.

I racconti sono utilissimi

Nei bambini grandi, è utilissimo favorire i racconti. In che modo? Evitando le domande dirette, ma facendo in modo che si aprano da soli. Può essere utile fare qualcosa di speciale insieme, come una passeggiata o una torta. Per loro sarà più facile confidarsi spontaneamente. I genitori possono anche invogliare il figlio semplicemente raccontando per primi cos’hanno fatto, senza poi rivolgere loro interrogativi. 

In breve

NON AVERE FRETTA

Per favorire lo sviluppo del linguaggio è importante anche che i genitori non anticipino i piccoli discorsi del bebè e non pronunciano le parole al posto suo, ma abbiano la pazienza di ascoltare finché finisce di parlare.

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Controlla le curve di crescita per il tuo bambino

Ricette per lo svezzamento

Vaccini per bambini

Elenco frasi auguri nascita

Elenco frasi auguri battesimo

Gli Specialisti rispondono
Le domande della settimana

Feto che cresce poco: può avere anomalie?

19/07/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Faustina Lalatta

Non è possibile stabilire se il feto abbia malformazioni o sia interessato da un'alterazione cromosomica semplicemente basandosi sul fatto che la sua crescita è al 3° percentile. Oggi si dispone di indagini di screening che possono dare informazioni sulla sua salute, ma se si decide di non effettuarle...  »

Bimba che dopo l’addio al pannolino si rifiuta di fare la cacca: che fare?

15/07/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Leo Venturelli

Un piccolo rituale da osservare all'occorrenza, qualche accorgimento per rendere il momento confortevole, uniti a tanta pazienza e a un atteggiamento sereno a poco a poco riescono a indurre il bambino a utilizzare il vasino e, più avanti, la tazza del wc.  »

Dopo un aborto spontaneo quanto tempo ci vuole per cominciare un’altra gravidanza?

15/07/2024 Gli Specialisti Rispondono di Augusto Enrico Semprini

Se un primo concepimento è avvenuto in pochi mesi, ci sono altissime probabilità (addirittura il 100%!) di avviare una nuova gravidanza entro sei mesi dall'aborto spontaneo.   »

Non mangiare frutta e verdura durante la gravidanza può essere pericoloso?

15/07/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Se si teme una carenza di vitamina C perché con l'inizio della gravidanza è nata un'avversione verso la frutta e la verdura, si può correre ai ripari assumendo quotidianamente, per esempio, spremute di agrumi o kiwi, che ne sono ricchissimi.   »

Gambe sollevate in gravidanza: possono aver danneggiato il bambino?

08/07/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Angela Raimo

Durante la gravidanza, quando preoccupazioni che oggettivamente non hanno ragione di sussistere non danno tregua, mantenendo la futura mamma in uno stato ansioso costante, può senz'altro essere opportuno ricorrere all'aiuto di uno psicoterapeuta. Le continue paure ingiustificate possono, infatti, essere...  »

Si può ridatare la gravidanza una seconda volta?

14/06/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

La ridatazione ecografica può essere eseguita una volta sola nel primo trimestre (quando c'è più di una settimana di differenza tra il calendario ostetrico e le dimensioni effettive del feto), dopodiché se il bambino risulta più piccolo dell'atteso non si può più attribuire il dato a un concepimento...  »

Fai la tua domanda agli specialisti