Quando il bambino muove i primi passi

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 12/12/2012 Aggiornato il 12/12/2012

C’è chi a un anno ancora gattona e chi invece fa già i primi passi. In ogni caso ci vorranno dei mesi prima che il piccolo conquisti una certa sicurezza e stabilità. Ecco come aiutarlo

Quando il bambino muove i primi passi

È intorno all’anno di età che il bambino compie i suoi primi passi. In genere, però, ogni bimbo ha il suo percorso e i suoi tempi di sviluppo psicomotorio, che i genitori non devono forzare ma osservare e rispettare con serenità. Ci sono, infatti, bambini più “lenti”, che a un anno ancora gattonano e che imparano a muovere i primi passi solo nei mesi seguenti.

All’inizio l’andatura è incerta

Anche la camminata varia a seconda dell’esperienza, perciò all’inizio il bimbo compie i suoi primi passi a gambe larghe e con i piedi verso l’esterno. Questa postura lo fa avanzare dondolando, perciò perde l’equilibrio con facilità. Dopo un po’ di tempo, e dopo molte cadute, il bimbo impara a stabilizzare la propria andatura unendo maggiormente le gambe, collocando i piedi paralleli, compiendo passi più corti e usando le braccia per mantenere l’equilibrio. Nonostante ciò, fino alla fine del secondo anno di età, il piccolo continua a inciampare in ogni irregolarità del terreno, per esempio una piega nel tappeto. Le cadute sono frequenti durante l’apprendimento, anche perché, a volte, il bimbo lo fa apposta, per impratichirsi e per acquisire maggiore controllo dei propri muscoli.

Poi diventa più agile

Dopo una buona pratica, con tempi e modalità diversi da bimbo a bimbo, il piccolo controlla completamente il complesso processo che lo porta a camminare da solo: impara a cambiare senso di marcia con facilità, a camminare di lato e all’indietro e, dal momento che non usa più le braccia per tenersi in equilibrio, a trasportare oggetti con entrambe le mani. A poco a poco, inoltre, riuscirà a salire sulle punte dei piedi, spingere e tirare giochi dotati di ruote, dare calci a un pallone, accovacciarsi per raccogliere un oggetto da terra… correre, saltare e arrampicarsi…

Come si può aiutarlo

Lo sviluppo motorio del bambino è un processo che avviene in modo graduale e naturale e che non richiede particolari esercizi. Saranno gli stimoli dell’ambiente, e la migliorata capacità del bimbo di processarli grazie al parallelo sviluppo psichico, a favorirli. I seguenti esercizi, dunque, non servono a “insegnargli” a camminare, quanto a coinvolgere i genitori nell’impresa del proprio figlio in modo divertente e giocoso.
– Per camminare il piccolo deve sviluppare il senso dell’equilibrio. Si può aiutarlo inclinandolo leggermente in avanti o di lato mentre è seduto per terra perché lui si rimetta diritto da solo.
– Quando riesce ad alzarsi aggrappandosi alle sbarre del lettino, gli si può insegnare a sostenersi su una sola gamba piegandogli delicatamente un ginocchio e alzandogli un piede.
– Quando i tentativi di alzarsi in piedi nel lettino sono frequenti e durano abbastanza tempo, si può sostenerlo da dietro con entrambe le mani al di fuori di esso. Se è sicuro e si muove con decisione, si può provare a lasciargli la mano, perché la appoggi contro la parete o contro un mobile.
– Per stimolare i suoi tentativi di camminata “libera”, è bene lasciarlo appoggiato a un mobile o al letto, e quindi, da lontano, mostrargli il suo giocattolo preferito, applaudendo i suoi passi.

In breve

Inizia a camminare: non tutti i bimbi hanno gli stessi tempi

Non tutti i bambini muovono i primi passi alla stessa età e questo non deve preoccupare i genitori. I bimbi non vanno forzati, occorre seguire il loro naturale percorso di crescita. All’inizio il piccolo avrà un’andatura incerta, poi man mano si impratichirà. Lo si può aiutare facendolo appoggiare alla spalliera di un letto e mostrargli un gioco da raggiungere.

 

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Controlla le curve di crescita per il tuo bambino

Ricette per lo svezzamento

Vaccini per bambini

Elenco frasi auguri nascita

Elenco frasi auguri battesimo

Gli Specialisti rispondono
Le domande della settimana

Feto con ventricolomegalia cerebrale borderline: quali indagini fare?

16/09/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

In relazione allo spessore dei ventricoli cerebrali, il limite tra normalità e patologia non è così preciso: il valore è normale se inferiore ai 10 millimetri e poi c'è una zona grigia compresa tra 11 e 15 millimetri. Un'ecografia approfondita può bastare a chiarire il quadro.   »

Bimbo che inizia a stare in piedi da solo: vanno stimolati i primi passi?

12/09/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Leo Venturelli

I primi passi non vanno stimolati, non si deve dunque tenere il bambino per le braccia spingendolo a muoverli. Utile invece dargli la possibilità di appoggio o di scalata, affinché affronti questa tappa secondo i propri tempi e le proprie capacità.   »

Contraccettivo ormonale a poche settimane dal parto e sanguinamento che non si arresta

09/09/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Gaetano Perrini

In genere, dopo il parto si consiglia di attendere almeno una o due mestruazioni prima di ricorrere a un metodo contraccettivo ormonale.   »

Ansia e attacchi di panico verso il termine della gravidanza (gemellare)

02/09/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Claudio Ivan Brambilla

Gli eventuali disturbi della sfera psichica come depressione, disturbo d'ansia, attacchi di panico richiedono cure mirate anche in gravidanza. Spetta al ginecologo in accordo con lo psichiatra prescrivere la terapia più idonea, tenendo conto che le benzodiazepine non sono consigliabili dal secondo trimestre...  »

Collo dell’utero in gravidanza e variazioni della sua lunghezza

02/09/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Durante la gravidanza il collo dell'utero di norma ha una lunghezza compresa tra 33 e 40 millimetri: è motivo di allarme un raccorciamento dai 25 millimetri in giù.   »

Fai la tua domanda agli specialisti