Swaddling neonato: cos’è e a cosa serve

Francesca Scarabelli A cura di Francesca Scarabelli Pubblicato il 29/02/2024 Aggiornato il 23/04/2024

Lo swaddling del neonato, cioè la tecnica per fasciare i bambini molto piccoli, può offrire tanti benefici ai nostri bimbi: ecco tutto quello che c'è da sapere!

Swaddling

Ci sono usanze antiche che, dopo lunghi periodi in cui vengono dimenticate, ritornano in auge. È il caso ad esempio dello swaddling neonato, che non è altro che l’abitudine di fasciare i bambini molto piccoli. Questa usanza, conosciuta da secoli e ancora molto attuale in alcuni Paesi del mondo, si sta riscoprendo anche nel nostro Paese. Non si tratta semplicemente di una moda, ma di una pratica che può dare tanti benefici ai nostri bambini. Vediamo quindi cos’è lo swaddling neonato, a cosa serve, come si mette in pratica e a cosa fare attenzione.

Swaddling neonato: cos’è?

In inglese il verbo “to swaddle” significa letteralmente “avvolgere”. Si tratta infatti dell’antica pratica di fasciare i neonati in teli di mussola, attuale ancora adesso in molti Paesi, che sta piano piano riprendendo piede anche in Italia. Questo metodo serve a far sentire il bambino contenuto, soddisfacendo il suo bisogno naturale di contatto e di protezione, come se fosse ancora nel grembo materno.

A cosa serve lo swaddling?

Lo swaddling soddisfa il bisogno di contatto dei bimbi molto piccoli, che si sentono sicuri e protetti come se fossero ancora nella pancia della mamma. Si ritiene che questo favorisca un passaggio meno traumatico dalla vita intrauterina a quella nel mondo esterno e che inoltre induca il rilassamento, aiutando il piccolo a dormire più serenamente e più a lungo, con un minore numero di risvegli che sono a volte dovuti a movimento improvvisi di braccia e gambe. 

Quando effettuare lo swaddling neonato?

La scienza conferma ciò che le mamme sapevano da generazioni: i neonati si possono fasciare già dai primi giorni di vita per tranquillizzare il bimbo e aiutarlo ad adattarsi alla vita nel mondo esterno. C’è un momento preciso anche per smettere: quando il bambino comincia a mostrare di volersi girare sul fianco, cosa che avviene intorno ai 4 mesi di vita. Questo è necessario per evitare che il bimbo rischi il soffocamento girandosi in posizione prona, cioè con la faccia contro il materasso, senza la possibilità di potersi aiutare con braccia e gambe a girare la testa. Da questo momento si può cominciare ad usare il sacco nanna, che dona al bimbo più o meno la stessa sensazione, ma lasciando libere le braccia.

Come si fascia correttamente un neonato

Lo swaddling neonato può apportare tanti benefici ai nostri bimbi, a patto che sia effettuato correttamente in modo da evitare qualsiasi possibile rischio. Per prima cosa è importante scegliere il tessuto giusto: l’ideale sarebbe una coperta in mussola di cotone oppure in tessuto organico e traspirante. Stendete quindi la vostra coperta su un letto e piegatela in due, facendole assumere la forma di un triangolo con la punta rivolta verso il basso. Adagiatevi sopra il bimbo, con le spalle all’altezza del bordo superiore del tessuto. A questo punto distendete il braccio sinistro del bimbo lungo il fianco e portate l’angolo superiore della coperta dal lato sinistro sopra il torace del bambino, infilandolo sotto al braccio destro. Ripetete l’operazione per l’altro braccio, infine rimboccate la parte inferiore della coperta sul petto del bambino in maniera ferma ma non troppo costrittiva: la gambine dovrebbero essere libere di assumere una posizione “a ranocchia”. Assicuratevi che la fasciatura non sia troppo stretta: tra il petto del bimbo e la coperta devono poter passare comodamente due dita.

Pro e contro dello swaddling

Quali sono i benefici dello swaddling neonato? Non sono pochi! Tra questi possiamo ricordare:

  • aiuta il bambino ad affrontare meglio il passaggio dal grembo materno, sicuro e tranquillo, al mondo esterno caratterizzato da luci, rumori, movimenti, temperature diverse e così via, tutte cose che possono spaventare o innervosire il bimbo;
  • tranquillizza e calma il bambino, permettendogli di dormire meglio e più a lungo, allungando anche le fasi di sonno non-Rem, cioè di sonno più tranquillo e ristoratore;
  • evita movimenti bruschi di gambe e braccia durante il sonno, che potrebbero causare risvegli improvvisi.

A cosa fare attenzione?

Non ci sono veri e proprie controindicazioni dello swaddling, ma ci sono alcune cose a cui fare attenzione per evitare qualsiasi possibile rischio:

  • il materasso su cui si posiziona il bimbo fasciato dovrebbe essere abbastanza rigido;
  • la fasciatura non deve essere troppo stretta, ma deve essere comunque abbastanza contenitiva da evitare che il tessuto si sposti, coprendo il viso e mettendo il piccolo a rischio di soffocamento;
  • la fasciatura non deve essere stretta al punto da impedire al bimbo di muovere anche e gambe; le gambine, inoltre, non devono essere dritte ma leggermente divaricate per evitare il rischio di displasia dell’anca;
  • la swaddling deve essere effettuato con stoffe traspiranti e leggere per evitare il surriscaldamento;
  • bisogna evitare di fasciare il neonato quando sta male o ha la febbre perché potrebbe aumentare ulteriormente la temperatura corporea;
  • non bisogna tenere il bimbo fasciato per molte ore di seguito.

Swaddling e Sids, cosa sapere?

Garantire ai neonati una nanna sicura è importante anche per prevenire la Sids, ovvero la sindrome della morte in culla. L’associazione Semi per la Sids, che riunisce i genitori che hanno perso i loro bimbi per la sindrome della morte in culla e che si occupa di controllare e diffondere le corrette informazioni per prevenire il rischio di Sids, sottolinea come lo swaddling non sia tra le misure preventive. Le nuove linee guida dell’American Academy of Pediatrics affermano infatti che “there is no evidence to recommend swaddling as a strategy to reduce the risk of Sids”, cioè “non ci sono evidenze scientifiche che raccomandino la fasciatura come strategia per ridurre il rischio di Sids”.
Fern R. Hauck, direttrice della International Family Medicine Clinic e professoressa all’università della Virginia, spiega inoltre che questa pratica può addirittura rivelarsi rischiosa se si mette il bimbo fasciato su un fianco (mai ovviamente prono) o se si usa un tessuto pesante. Per questo motivo consiglia di utilizzare un sacco nanna già a partire dai primi mesi di vita.

In copertina foto Video Vidio da Pexels

 
 
 

In breve

Lo swaddling neonato non è altro che l’antica tecnica di fasciare i neonati per tranquillizzarli e favorire il rilassamento. Ma come eseguire correttamente questa pratica e quali sono i suoi benefici?

 

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Controlla le curve di crescita per il tuo bambino

Ricette per lo svezzamento

Vaccini per bambini

Elenco frasi auguri nascita

Elenco frasi auguri battesimo

Gli Specialisti rispondono
Le domande della settimana

Fratello e sorella (solo da parte di madre) possono avere figli sani?

22/07/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Faustina Lalatta

I figli di consanguinei hanno un alto rischio di nascere con anomalie genetiche e disturbi del neurosviluppo. Questa è la principale ragione per la quale nelle società organizzate sono vietate le unioni tra parenti stretti.   »

Dopo un aborto spontaneo quanto tempo ci vuole per cominciare un’altra gravidanza?

15/07/2024 Gli Specialisti Rispondono di Augusto Enrico Semprini

Se un primo concepimento è avvenuto in pochi mesi, ci sono altissime probabilità (addirittura il 100%!) di avviare una nuova gravidanza entro sei mesi dall'aborto spontaneo.   »

Si può ridatare la gravidanza una seconda volta?

14/06/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

La ridatazione ecografica può essere eseguita una volta sola nel primo trimestre (quando c'è più di una settimana di differenza tra il calendario ostetrico e le dimensioni effettive del feto), dopodiché se il bambino risulta più piccolo dell'atteso non si può più attribuire il dato a un concepimento...  »

Fai la tua domanda agli specialisti