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La testa piatta nel neonato, il cui nome tecnico è plagiocefalia, consiste nello schiacciamento di una zona del capo del bambino, lateralmente oppure nella parte posteriore. Si tratta, in poche parole, di una anomalia della conformazione della testa del neonato, che può avere diverse cause. La più comune è quella posizionale, cioè dovuta al mantenimento a lungo di una posizione che comprime il capo, che può avvenire sia nell’utero che dopo il parto. Questo difetto si può correggere efficacemente, a patto di intervenire tempestivamente nei primi mesi di vita del piccolo, quando la sua testolina è ancora malleabile. Sarà lo specialista a indicare il trattamento più adatto, ma in genere consiste nel cambiamento frequente della posizione della testa del bimbo quando è appoggiata e in alcuni casi nella fisioterapia. La plagiocefalia si può inoltre prevenire con qualche accorgimento, come ad esempio quello di non lasciare a lungo la testa del bimbo appoggiata sullo stesso lato quando dorme o riposa e di aiutarlo a rinforzare i muscoli di collo e schiena in modo che possa ruotare il capo con facilità.
Abbiamo chiesto qualche consiglio al Dottor Leo Venturelli, pediatra di famiglia e responsabile dell’educazione alla salute della SIPPS (Società italiana di pediatria preventiva e sociale).
Le cause
“La causa più frequente dipende dalla posizione o da uno schiacciamento persistente sulle ossa craniche del neonato, cosa che può succedere anche in fase intrauterina – spiega il Dottor Leo Venturelli – Poi, nei primi mesi di vita, il bambino riposa disteso sempre nella stessa posizione e questo fatto può aumentare la pressione sulle ossa, deformandole e appiattendole in senso antero-posteriore. Anche una postura sul seggiolino con la testa sempre girata da un lato accentua il fenomeno”.

Foto di Vika Glitter da Pexels
La forma più comune di plagiocefalia è infatti quella posizionale, cioè dovuta al mantenimento della stessa posizione della testa per lungo tempo, esercitando una pressione continua sulle ossa del cranio. Si può verificare, ad esempio, quando il bimbo trascorre molte ore dormendo in posizione supina (a pancia in su), spesso con la testa girata leggermente di lato. Non è però l’unica causa di testa piatta, che può verificarsi per diversi motivi:
- durante la gravidanza il feto può assumere una posizione che contribuisce a plasmare la forma del cranio già prima della nascita. Il rischio è maggiore in caso di gravidanza gemellare perché uno spazio più ridotto all’interno dell’utero può facilitare l’assunzione di una posizione che porti ad uno schiacciamento della testa;
- se il travaglio risulta lungo e faticoso può contribuire alla plagiocefalia; anche il parto con l’utilizzo di strumenti, usati in un momento della vita in cui la testa del bimbo è ancora molto malleabile, può portare allo schiacciamento della testa;
- dopo il parto, mantenere a lungo la testa nella stessa posizione può portare alla plagiocefalia. Il rischio è più elevato per i neonati prematuri perché tendono a stare fermi più a lungo a causa di un minore tono muscolare. In particolare la posizione supina, sebbene sia considerata la più sicura per ridurre il rischio di SIDS, può portare ad un aumento del rischio di plagiocefalia posizionale.
A seconda della posizione assunta dal neonato, si possono avere diverse varianti:
- plagiocefalia, caratterizzata dallo schiacciamento di un lato del cranio;
- brachicefalia, cioè lo schiacciamento della parte posteriore della testa;
- dolicocefalia, che dà come risultato una testa stretta e allungata.
Fino a quando
I primi sintomi della plagiocefalia spesso possono essere individuato già a partire da 6-8 settimane di vita, ma tendono a farsi più evidenti con il passare dei mesi. La testa del neonato tende ad essere molto malleabile nei primi due mesi di vita, per poi indurirsi e ossificarsi progressivamente. Per questo motivo gli esperti ritengono che la plagiocefalia possa essere trattata e corretta in modo efficace tra i 4 e i 22 mesi di vita del bimbo, con una durata del trattamento che può variare dai 5 ai 6 mesi a seconda del problema e della risposta del singolo bambino. Dopo i 18 mesi la crescita del cranio si riduce notevolmente e questo rende più difficile la correzione della deformità. Proprio per questo motivo è importante la prevenzione, per quanto possibile, del problema.
Come rimediare
Dopo una visita del pediatra e una valutazione clinica della testa del bimbo, sarà uno specialista a consigliare come gestire il problema: è l’unico modo per rimediare alla plagiocefalia in maniera sicura ed efficace.
“Può essere utile una manipolazione adeguata sui muscoli del collo e sul cranio eseguita da mani esperte come quelle di osteopati con esperienza sui neonati – afferma il Dottor Leo Venturelli – La plagiocefalia non è mai pericolosa; occorre spesso aspettare che il bambino cresca, perché la testa si arrotonda nel momento in cui il piccolo rimane seduto autonomamente o gattona, in pratica quando rimane meno tempo disteso su sdraiette o nel lettino”.
In alcuni casi, tra i vari consigli che, dopo aver valutato la situazione, si potranno ricevere ci sono:
- cambiare frequentemente posizione. Un neonato con la testa asimmetrica tende spesso a orientare il capo sempre nella stessa posizione, peggiorando la situazione. Saranno i genitori a dover cambiare posizione al piccolo in maniera delicata, ricorrendo anche alla pratica del tummy time;
- in alcuni casi è consigliabile ricorrere alla fisioterapia, soprattutto se la testa piatta è associata a dolori al collo (torcicollo miogeno). Di solito vengono proposti interventi che rinforzano il collo, in modo che il piccolo possa girare facilmente il capo da entrambi i lati;
- è molto discussa la pratica di far indossare al bimbo un elmetto ortopedico creato su misura, che aiuta il rimodellamento della testa con una leggera pressione su alcune zone specifiche allo scopo di correggere la deformità. Alcuni specialisti consigliano questo intervento, altri invece gli riconoscono un’efficacia limitata.
Come prevenire la plagiocefalia
La prevenzione è importante contro l’insorgenza della plagiocefalia posizionale. Ci sono alcuni piccoli accorgimenti che, se messi in pratica correttamente e con costanza, possono limitare o evitare lo schiacciamento della testa del neonato.
“È utile evitare posture sempre identiche – spiega il Dottor Venturelli – per esempio, se il piccolo tende a tenere la testa sempre girata a sinistra mentre dorme disteso, conviene stimolarlo a girare il capo, da sveglio, verso il lato opposto. Un piccolo trucco: il lato opposto deve diventare attraente per il piccolo, per cui deve essere quello dove la mamma passa, oppure dove c’è una sorgente luminosa o una Tv accesa, il modo da attirare la sua attenzione e fargli ruotare la testa verso il lato che non usa”.
Tra i consigli che si possono mettere in pratica, meglio se dopo essersi consultati con il proprio pediatra, ci sono anche:
- alternare la posizione della testa del bimbo durante la giornata, facendola appoggiare un po’ sul lato destro e un po’ sul lato sinistro;
- alternare il braccio con cui si sostiene il bimbo durante l’allattamento, sia al seno che con il biberon, in modo che non sia sempre lo stesso lato della testa ad essere a contatto con il corpo del genitore;
- ruotare con delicatezza il capo del bimbo dal lato opposto a quello preferito quando il bimbo è in braccio, nella fascia o nel marsupio;
- durante il gioco (quando il bambino sarà più grande), cercare il contatto faccia a faccia, facendo in modo che il bimbo segua il vostro viso non solo con gli occhi, ma ruotando la testa. In generale, sarebbe bene favorire giochi e attività che stimolino il piccolo a muovere il capo in diverse direzioni;
- a partire dal terzo mese di vita, posizionare il bimbo per qualche minuto sul lettone o sul tappetino con le braccia in avanti a un supporto morbido (ad esempio un asciugamano arrotolato) all’altezza del petto; da questa posizione potrà osservare giochini e oggetti interessanti posti di fronte o di lato. Questo aiuta a rinforzare i muscoli del collo e della schiena e a ridurre la pressione sulla parte posteriore della testa. Quando si trova in questa posizione, il bimbo deve essere costantemente e attentamente sorvegliato.
In copertina foto di Pixabay da Pexels
In breve
Molti bimbi, a poche settimane di vita, possono mostrare una testolina leggermente schiacciata. La plagiocefalia è un disturbo comune, che però si può correggere o prevenire con alcuni semplice accorgimenti.