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Il dramma di Villongo dove una bambina di sei anni è morta dopo essere caduta da un’altalena per disabili pone l’attenzione sulla sicurezza nei parchi pubblici. Esistono precisi criteri normativi per la progettazione e la manutenzione delle aree riservate ai giochi all’aperto. E’ il rispetto di queste norme da parte dei responsabili a offrire le massime garanzie di sicurezza ai bambini mentre giocano. Resta comunque importante in ogni caso che, pur non potendo prevenire tragiche fatalità come quella della bambina morta dopo la caduta dall’altalena, gli adulti sorveglino le attività di gioco dei piccoli facendo particolare attenzione al fatto che utilizzino nel modo corretto le attrezzature a loro disposizione nei campi gioco.
Cosa è successo al parco giochi
Il dramma si è consumato qualche sera fa a Villongo, comune bergamasco del Basso Sebino. Verso le 21.15 di lunedì 2 settembre Ritaj Lahmar, una bambina di soli 6 anni, muore nel parco giochi di piazza Vittorio Veneto in località San Filastro, mentre sta giocando sull’altalena. La dinamica dell’incidente è ancora al vaglio degli inquirenti, ma la più probabile resta quella che la piccola stesse giocando con altri bambini su un’altalena destinata ai disabili. La bimba, che si trovava sull’altalena mentre altri piccoli amichetti la spingevano, sarebbe caduta e, rialzandosi d’improvviso, sarebbe stata colpita alla nuca dall’altalena ancora in movimento: il trauma cranico provocato dall’urto violento le sarebbe stato fatale.
Perché la dinamica dell’incidente sia più chiara va precisato che l’altalena su cui si trovava la bambina non è una comune altalena con seggiolini in gomma o in legno bensì una struttura in ferro, di grandi dimensioni e notevole peso, realizzata perché attraverso una pedana sia possibile la salita delle carrozzine dei disabili. Un’attrezzatura di cui molti parchi si stanno dotando proprio per venire incontro alle esigenze di bambini che non sono in grado di muoversi autonomamente ma che, al pari degli altri, hanno il diritto di godere di momenti di svago all’aria aperta. Gli inquirenti definiscono il dramma della bambina morta dopo essere caduta dall’altalena un “incidente di gioco”: per precauzione in ogni caso il parco è stato comunque chiuso e l’altalena per disabili è stata sequestrata per cercare di capire se il gioco fosse a norma e se potesse essere utilizzato da tutti i bambini.
La sicurezza nei parchi gioco
Nella dinamica della morte di Ritaj la fatalità è sicuramente un fattore preponderante. Ma la tragedia della bambina morta dopo la caduta dall’altalena riporta comunque l’attenzione sul tema della sicurezza dei tanti parchi cittadini, spazi più o meno attrezzati dove i bambini si ritrovano a giocare. Occorre partire dicendo che la progettazione, l’installazione e la manutenzione delle aree gioco e delle loro attrezzature sono disciplinate dalle normative europee UNI EN 1176, UNI 11123:2004, UNI EN 1177:
- la prima stabilisce i criteri di omologazione per gli elementi da gioco,
- la seconda regola la progettazione dei parchi e delle aree da gioco all’aperto,
- la terza regolamenta le pavimentazioni antitrauma destinate ad assorbire gli urti derivanti dalle cadute accidentali dei bambini per minimizzare così il rischio di infortuni.
Per attrezzature da gioco si intendono tutte le strutture fisse come le altalene, gli scivoli, le giostre e i dondoli che i bambini possono usare liberamente da soli o insieme.
Non rientrano in questa categoria invece i gonfiabili che, per l’utilizzo, richiedono obbligatoriamente la presenza di un operatore specializzato. L’obiettivo delle norme è ovviamente quello di tutelare l’incolumità dei più piccoli: Tra gli elementi regolamentati ci sono ad esempio:
- lo spazio minimo previsto tra una giostra e l’altra per evitare l’eccessiva vicinanza tra giochi di movimento elevato e attrezzi utilizzati dai bambini più piccoli,
- le fasce d’età alle quali possono essere destinate le attrezzature ludiche (che vengono determinate in base alla probabile altezza massima e minima della relativa fascia d’età),
- l’orientamento delle attrezzature in relazione al sole e al vento, fattore importante per strutture alte e in acciaio come gli scivoli,
- i requisiti delle superfici in base all’altezza di caduta dal momento che le altezze di caduta più elevate richiedono l’utilizzo di tipi di suolo particolarmente morbidi ed “ammortizzanti”.
Per ottenere la Certificazione UNI EN 1176, l’attrezzatura di gioco viene sottoposta a un’ispezione con strumenti speciali che servono a verificare se ci siano possibilità che alcune parti del corpo come le mani, i piedi, la testa, restino pericolosamente intrappolati, viene collaudata e ne viene assicurata la corretta installazione sulla base delle istruzioni fornite dal produttore.
Vademecum per la sicurezza nei parchi e consigli per i genitori
Nonostante l’esistenza di norme di sicurezza che regolano la creazione e la manutenzione dei parchi, restano comunque parecchi ogni anno gli incidenti che avvengono mentre i bambini giocano all’aperto. Molti sono sicuramente meno tragici di quello che ha coinvolto la bambina morta dopo la caduta dall’altalena. Per questo il Ministero delle Attività Produttive Direzione Generale per l’Armonizzazione del Mercato e la Tutela dei Consumatori con la collaborazione tecnica di Istituto Italiano Sicurezza dei Giocattoli e Consorzio Produttori Giochi per Parchi di Federlegno-Arredo ha messo a punto un vademecum per la sicurezza nei parchi che prevede anche una parte destinata a genitori, nonni, maestre e baby-sitter.
Queste le indicazioni rivolte a chi si occupa dei bambini mentre si trovano nelle aree gioco.
- Tutte le attrezzature sono appositamente progettate per un utilizzo sicuro a una particolare età: assicuratevi di far giocare i vostri bambini solo con attrezzature a loro destinate.
- Evitate l’uso improprio delle attrezzature.
- Anche se l’attrezzatura è nuova o ben tenuta, e a maggior ragione se non dovesse esserlo, verificate comunque che:
- il terreno circostante sia di materiale morbido come corteccia di legno, sabbia, ghiaietta, gomma o suoi derivati sempre accuratamente mantenuti
- tra un’attrezzatura e un’altra siano rispettate distanze minime per permettere al bambino di muoversi senza pericolo
- tutte le attrezzature dotate di superfici elevate, come le piattaforme o le rampe, siano dotate di adeguate sponde di protezione
- non ci siano punti, angoli taglienti e parti di legno scheggiate sulla superficie dell’attrezzatura
- nell’area adibita al gioco non ci siano corpi estranei, come rocce, radici di piante, o cemento delle stesse fondazioni delle attrezzature.
- Evitate di utilizzare attrezzature che presentino parti mancanti o rotte e segnalate ai responsabili della struttura la necessità di un pronto intervento.
- Sorvegliate con attenzione e pazienza il bambino mentre utilizza le attrezzature messe a sua disposizione. Un gioco di per sé privo di pericoli può esporre il bambino a rischi se utilizzato in modo diverso da quello prevedibile.
Il parere dell’educatrice
«Le attività di gioco, comprese quelle che vengono svolte all’aperto in spazi liberi e in luoghi pubblici destinati come i parchi, rappresentano per il bambino un momento fondamentale di crescita», spiega l’educatrice professionale Elena Brusoni di Milano. «E’ attraverso i momenti di gioco libero che il bambino si relaziona con gli altri pari, si rapporta con l’ambiente esterno, sviluppa non solo abilità motorie, ma anche capacità sociali, relazionali e comunicative. Il gioco è in sostanza uno straordinario strumento di conoscenza e di crescita, uno stimolo alla creatività e all’indipendenza che gli adulti dovrebbero sempre favorire. In un parco giochi il bambino dovrebbe essere lasciato libero di muoversi e relazionarsi con l’ambiente che lo circonda e con gli altri bambini che condividono con lui spazi, tempi, modalità di gioco e di interazione. Questo non vuol dire che l’adulto non debba essere parte attiva della situazione: il suo ruolo è quello di verificare in maniera preventiva la sicurezza dell’area di gioco, valutare eventuali pericoli da cui è opportuno allontanare i piccoli e monitorare, sia pur a distanza e senza interferenze dirette se non quando necessarie, i giochi dei bambini. La vitalità dei piccoli, l’istinto di scoperta, a volte anche il desiderio di sfida possono esporre i bambini a una serie di rischi mentre giocano. E’ chiaro che nulla si può fare contro il caso che spesso ha una parte preponderante negli incidenti di gioco; ogni genitore conosce però il proprio bambino, le sue capacità motorie e anche la sua indole più o meno vivace e sulla base di questi elementi può attuare un controllo che risulti più o meno stringente, anche se mai invasivo e opprimente. L’azione di prevenzione di eventuali rischi può anche passare dal dialogo. Come è fondamentale cercare di far capire al bambino l’importanza di adottare un comportamento rispettoso verso gli altri, le attrezzature, il verde mentre si gioca, è altrettanto importante che gli adulti, con un tono sereno per non incutere ansie e paure, facciano presente al bambino quali sono i pericoli che può correre e che può far correre agli altri durante i momenti di gioco al parco».