Una notizia, come quella del bambino morto a Parma, ai primi di dicembre 2025, durante il riposino pomeridiano al nido, è di quelle che inducono dolore e paura. Si è trattato, a quanto sembra dai primi accertamenti, di una morte improvvisa.
I decessi improvvisi nei più piccoli sono dovuti, oltre che alla sindrome della morte in culla, a patologie cardiache congenite o ad altre cause più rare, delle quali non è sempre facile accorgersi.
Il caso di cronaca
Il piccolo che ha perso la vita al nido a Parma aveva appena 13 mesi. Le educatrici si sono accorte che il bimbo, durante il momento del riposo pomeridiano, mostrava segnali di malessere e faticava a respirare.
Sono stati chiamati immediatamente i soccorsi e gli operatori sanitari hanno provato a rianimare il bambino per oltre 40 minuti. Il piccolo, poi intubato, è stato trasferito all’ospedale pediatrico di Parma dove sono state tentate ulteriori procedure di rianimazione, che però non hanno avuto un buon esito. Dalle prime analisi, si sa solo che il bimbo è deceduto per un arresto cardiocircolatorio.
Cause della morte improvvisa di bambini e lattanti
La morte improvvisa nei bambini piccoli, di età inferiore a un anno, soprattutto, può essere dovuta alla sindrome della “morte in culla” o Sids – Sudden Infant Death Syndrome.
Nel caso del bambino morto a Parma, non vi sono ancora risultati ufficiali che spieghino il perché di un arresto cardiocircolatorio. Questo evento, stando ai dati disponibili, nei bambini è meno frequente rispetto agli adulti e può essere dovuto a diversi fattori, per esempio a ostruzione delle vie aeree, inalazione di fumo, aritmie dovute a malattie cardiache non diagnosticate oppure a infezioni che danneggiano rapidamente l’attività del cuore.
Problemi al cuore
La morte improvvisa dei bambini può essere dovuta ad un arresto cardiaco per ragioni legate al cuore stesso. Le malattie cardiache possono essere congenite oppure acquisite, ossia comparsa dopo la nascita.
Si tratta, in entrambi i casi, di eventi rari. Le cardiopatie possono essere, per esempio, dovute a canalopatie, ossia ad alterazioni genetiche, infiammatorie o autoimmuni che provocano aritmie molto serie e potenzialmente mortali.
Sono esempi di canalopatie la Sindrome da Qt-lungo o la Sindrome di Brugada. Nei più piccoli queste condizioni possono non essere facili da identificare perché i sintomi sono minimi o assenti e perché l’episodio fatale può rappresentare la prima manifestazione.
“Un’altra causa cardiologica rilevante è la cardiomiopatia primitiva, in particolare la cardiomiopatia ipertrofica infantile” spiega la dottoressa Elena Bozzola, pediatra di Il Bambino e il suo Pediatra onlus. “In questa condizione, è presente un ispessimento del muscolo cardiaco può portare ad alterazione della circolazione”.
Le cardiopatie congenite dei bambini possono causare morte improvvisa, quando non sono diagnosticate e curate nel modo adeguato con la chirurgia e i trattamenti farmacologici. Colpiscono 5-10 neonati su mille e possono essere dovute ad alterazioni genetiche, oppure a infezioni congenite (come la rosolia in gravidanza), abitudini scorrette come assunzione di alcolici o sostanze d’abuso in gravidanza.
Come scoprire le cardiopatie
Non tutte le cardiopatie dei bambini riescono a essere individuate durante le indagini di diagnostica prenatale, per esempio attraverso le ecografie della gravidanza. E molte non presentano sintomi nei primi mesi di vita del bambino, quindi non possono essere scoperte. Per questo, eseguire un elettrocardiogramma al primo mese di vita di un bambino può aiutare a individuare eventuali cardiopatie e ad affrontarle.
Ostruzioni respiratorie o altre cause
L’arresto cardiaco, che provoca morte improvvisa nel bambino, può essere dovuto anche a cause non legate al cuore. Vi può essere la morte per soffocamento, per esempio in caso di condivisione del letto neonati-genitori, asfissia con coperte o peluche.
Possono essere responsabili reazioni respiratorie dovute a inalazione di fumi tossici, a eventi estremi come annegamento e, soprattutto, a soffocamento a causa di ingestione di corpi estranei che bloccano le vie respiratorie, come monete, bottoni, frammenti che si staccano da giocattoli non sicuri, bocconi di cibo grandi.
La prevenzione, che consiste nel prestare attenzione a quello che il bambino porta alla bocca, è essenziale ma lo è altrettanto il saper eseguire le manovre di disostruzione pediatrica.
La Sindrome della morte improvvisa del lattante
La causa più frequente del decesso di un bambino piccolo è la Sids o Sudden Infant Death Syndrome, cioè sindrome da morte improvvisa del lattante. Viene definita come i decesso improvviso di un bambino di età compresa tra 1 mese ed 1 anno, che resta inspiegata dopo un’accurata indagine che include revisione clinica, esame delle circostanze e autopsia. Si verifica durante il sonno, per questo viene anche chiamata “morte in culla”.
“Studi neuropatologici inducono a pensare che alla base ci possano essere anomalie dello sviluppo di aree cerebrali che regolano il respiro e il controllo cardiocircolatorio” precisa la dottoressa Bozzola. “La causa precisa, però, non è chiara”.
La Sids viene diagnosticata, appunto, per esclusione, ossia quando un piccolo perde la vita ma non si ritrovano altre cause che possano motivare il decesso, come appunto una cardiopatia responsabile di arresto cardiaco. Una forma di prevenzione della Sids è possibile, preferendo la posizione supina nel sonno ed evitando il fumo, da parte di chi sta accanto al bebè.
Fattori di rischio della morte improvvisa
Le evidenze scientifiche hanno dimostrato la presenza di diversi fattori di rischio ambientali e materni che si accompagnano ad un aumentato rischio di morte improvvisa. Conoscerli è importante per difendere la salute e la sicurezza dei bambini piccoli. Tra questi ritroviamo:
- posizione prona durante il sonno e utilizzo di materassini troppo morbidi
- condivisione del letto con i genitori
- fumo materno in gravidanza e dopo la nascita
- ipersurriscaldamento del bebè nell’ambiente o per essere troppo vestito.
Di conseguenza è importante:
- sistemare il bambino in posizione, supina (a pancia in su) durante il sonno;
- per i primi 6-12 mesi di vita, far dormire il neonato in un letto separato ma vicino ai genitori;
- scegliere un materassino abbastanza rigido e privo di oggetti morbidi, tipo peluche e cuscini;
- evitare fumo in gravidanza e nell’ambiente del bambino
Anche l’allattamento al seno costituisce un fattore di protezione contro la morte improvvisa.
Errori congeniti del metabolismo
“Alcune malattie metaboliche rare possono causare morte improvvisa del bambino” aggiunge la pediatra. “Si tratta di problemi per fortuna molto rari, tra i quali possiamo per esempio citare i difetti della beta-ossidazione, in cui il neonato non riesce a utilizzare adeguatamente i lipidi durante i periodi di digiuno o malattia”.
Un’altra condizione è costituita dalle malattie mitocondriali, che danneggiano il funzionamento del cuore. Anche in questo caso si tratta di un disturbo molto raro.
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In breve
Il caso del bambino morto a Parma ha richiamato l’attenzione sulle possibili cause di morte improvvisa nei più piccoli, dalle cardiopatie congenite e acquisite, al soffocamento alla Sindrome della morte improvvisa del lattante
Fonti / Bibliografia
- L’arresto cardiaco in età pediatrica: diagnosi, presentazione clinica e peculiarità | Giornale Italiano di Cardiologia - Organo ufficiale di Italian Federation of Cardiology e Società Italiana di Chirurgia CardiacaL’arresto cardiaco in età pediatrica è un evento raro ma potenzialmente evitabile. Le cause principali sono rappresentate dalle canalopatie e cardiomiopatie, condizioni che ...
- Cardiopatie congenite, 5 cose da sapere - Società Italiana di PediatriaNon solo San Valentino. Il 14 febbraio si celebra anche la Giornata Mondiale delle cardiopatie congenite.
- Morte in culla o SIDS - Ospedale Pediatrico Bambino GesùPer prevenirla è fondamentale non fumare, non assumere alcol e droghe e che la mamma in gravidanza abbia ricevuto assistenza sanitaria

