Bimba morta per encefalite, le cause della malattia

Roberta Raviolo A cura di Roberta Raviolo Pubblicato il 10/02/2023 Aggiornato il 10/02/2023

I sintomi da non trascurare per evitare altri casi come quello della bimba morta per encefalite. Dopo la notizia della bimba morta per encefalite in Puglia, l’esperta del Bambino Gesù spiega quali segnali non sottovalutare

L'encefalite è una serie malattia del cervello che richiede il ricovero in ospedale

La notizia della bimba morta per encefalite in Puglia è una di quelle che terrorizzano i genitori e che non si vorrebbero leggere mai. A quanto racconta il padre della piccola, la bambina era giunta in ospedale con febbre a 41 gradi, ma soprattutto in uno stato di sopore pesante, praticamente incosciente. Con l’aiuto della dottoressa Laura Lancella, responsabile di Malattie infettive Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, cerchiamo di capire se l’encefalite è una malattia così pericolosa.

Che cos’è l’encefalite?

Parlando di encefalite si intende una infiammazione del sistema nervoso centrale e, in particolare, dell’encefalo, ossia il tessuto che costituisce il cervello stesso. A causarla sono batteri, funghi, parassiti ma nella maggior parte dei casi l’encefalite è dovuta a virus, per esempio Enterovirus, Herpesvirus, Arborvirus e altri. “L’origine virale dell’encefalite rappresenta una prima causa che la rende una malattia seria” spiega la dottoressa Lancella. “Infatti le uniche armi a disposizione sono i farmaci antivirali, per esempio l’aciclovir, oltre eventualmente ad antinfiammatori e antidolorifici e a trattamenti di supporto come la ventilazione meccanica. Anche la meningite batterica è una malattia seria, ma disponiamo di armi più efficaci per combatterla, come i vaccini e gli antibiotici”.

Come ci si ammala di encefalite?

I diversi virus che causano encefalite sono presenti nell’ambiente. Vi si entra in contatto in vari modi, dalle punture delle zecche, all’inalazione delle goccioline di Pflugge, le minuscole particelle di aerosol che si diffondono nell’aria con gli starnuti e i colpi di tosse. Anche le mani possono essere veicolo dell’infezione, quindi è sempre valida la regola di lavarle con cura. “Una volta entrati nell’organismo, alcuni virus scelgono come bersaglio proprio il sistema nervoso” aggiunge la specialista. “Quello che dobbiamo ancora comprendere e che stiamo studiando, è perché questi virus in alcuni casi non causano alcun disturbo, in altri bambini provocano una tonsillite e in altri ancora raggiungono il sistema nervoso”. Nel caso della bimba morta di encefalite si è verificata questa ultima eventualità, la più seria di tutte.

È possibile evitare che la situazione precipiti, intervenendo per tempo?

Ci sono alcuni sintomi che è bene non sottovalutare e non sempre si tratta della febbre, che nel caso della bimba morta di encefalite era molto elevata. “La febbre, soprattutto se è elevata, preoccupa i genitori, ma non è il segnale più indicativo della malattia” avverte la dottoressa Lancella. “Nei bimbi molto piccoli con encefalite a volte la febbre non compare nemmeno. È invece essenziale capire se, come mi dicono a volte i genitori, il bambino è diverso dal solito. Questa affermazione spesso è il segnale di un coinvolgimento del sistema nervoso, che richiede cure immediate e specifiche”. In particolare è bene fare attenzione se il bambino:

  • ha febbre, vomito e mal di testa
  • è irritabile, nervoso
  • piange in modo inconsolabile e nemmeno la presenza della mamma gli è di conforto
  • è apatico, soggetto a un profondo sopore
  • ha convulsioni o allucinazioni
  • non riesce a muovere un braccio, o qualsiasi altra parte del corpo di viso e corpo.
     
Come avviene la diagnosi di encefalite?

Sono utili gli esami del sangue ma soprattutto il prelievo del liquido cerebrospinale, che si trova tra le meningi, le membrane che avvolgono il cervello e il midollo spinale. Il prelievo avviene con la puntura lombare, ossia inserendo un ago sottile nella parte bassa della schiena, fino a raggiungere lo spazio tra le meningi. Il liquido si esamina in laboratorio per individuare il microrganismo responsabile dell’encefalite. Inoltre può essere utile eseguire la risonanza magnetica per individuare le alterazioni al sistema nervoso dovute all’infiammazione, oltre all’elettroencefalogramma per studiare l’attività del sistema nervoso centrale e di grande aiuto nella diagnosi anche la TAC dell’encefalo o meglio ancora la Risonanza magnetica nucleare (RMN).

 

 

 
 
 

In sintesi

È possibile prevenire l’encefalite?

Una vera prevenzione non è possibile. Può però essere utile effettuare alcune vaccinazioni che prevengono infezioni batteriche e virali le quali, a loro volta, possono causare encefalite. È il caso per esempio dei vaccini MPRV contro morbillo, parotite e rosolia e varicella di quello contro la meningoencefalite causata dalle zecche.

Che conseguenze ci possono essere dopo un’encefalite?

Se diagnosticata per tempo e affrontata nel modo adeguata non ci sono conseguenze. Se però il bambino che si ammala è molto piccolo, oppure ha avuto sintomi seri come segnali neurologici e coma, possono comparire danni acustici, ritardo neuromotorio, disturbi del linguaggio e del movimento che si affrontano con un periodo di riabilitazione.

 

Fonti / Bibliografia

  • Encefalite - Ospedale Pediatrico Bambino GesùGrave infiammazione del sistema nervoso centrale che è oggi ben curabile ma che continua ad associarsi a numerose complicanze, talvolta irreversibili
  • Encefaliti: cosa sono e come curarle - ISSaluteL’encefalite è un’infiammazione, rara ma grave, del tessuto cerebrale. Può colpire chiunque ma sono più a rischio giovani e anziani. I disturbi (sintomi), all'inizio, possono essere simili a quelli influenzali (febbre alta, mal di testa) per poi aggravarsi nei giorni successivi. Può richiedere cure urgenti in ospedale
Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Gli Specialisti rispondono
Le domande della settimana

Dopo 4 maschietti arriverà la bambina?

16/04/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Faustina Lalatta

Non è assolutamente detto che dopo quattro figli maschi il quinto sarà una femminuccia perchè a ogni gravidanza si ripresentano le stesse probabilità di aver concepito un maschio o una bambina.   »

Placenta bassa in 16^ settimana: si può prendere l’aereo?

08/04/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Una sospetta inserzione bassa della placenta va confermata con l’ecografia transvaginale a partire dalla 20^ settimana, quindi circa un mese prima di questa data è prematuro diagnosticarla: proprio per questo un viaggio in aereo si può affrontare senza rischi.   »

Dopo tre cesarei si può partorire naturalmente?

08/04/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Al travaglio di prova dopo un parto cesareo, noto con l'acronimo TOLAC dall'inglese trial of labour after cesarean, possono essere ammesse solo le mamme che abbiano già affrontato l'intervento solo una, massimo due volte.   »

Manovre effettuate durante l’ecografia: possono causare danno al feto?

04/04/2024 Gli Specialisti Rispondono di Professor Giovanni Battista Nardelli

Nessuna delle manovre manuali esterne effettuate dal medico per poter svolgere l'ecografia nel migliore dei modi può esporre il feto a rischi.   »

Bimbo di 4 anni con una tosse che non passa nonostante l’antibiotico

02/04/2024 Gli Specialisti Rispondono di Professor Giorgio Longo

È un'eventualità frequente che i bambini della scuola materna passino più tempo a tossire che il contrario. Posto questo, l’antibiotico andrebbe usato quanto la tosse con catarro persiste per più di un mese senza tendenza alla remissione.  »

Fai la tua domanda agli specialisti