C’è una nuova epidemia: si chiama obesità

Silvia Huen A cura di Silvia Huen Pubblicato il 15/05/2018 Aggiornato il 01/06/2018

È una "malattia" subdola, che si sta diffondendo a macchia d'olio tra i nostri bambini. All'inizio non dà sintomi particolari, solo qualche rotolino di grasso in più, e proprio per questo non desta preoccupazione nei genitori

Se c’è una cosa che mette in allarme i genitori è l’ipotetica magrezza del proprio bambino. Dottore, mio figlio è troppo magro, non mangia abbastanza, cosa posso fare per stimolare il suo appetito? Invece non ci dovrebbe essere alcun motivo per preoccuparsi: un bimbo magretto, ma vivace e attivo, non rappresenta l’eccezione, ma la regola, la normalità.

Viceversa, a nessun genitore sembra stare a cuore il problema opposto, ossia l’eccesso di peso. Anzi, un bimbo troppo paffuto, con quei bei cuscinetti di ciccetta, fa solo tenerezza e viene vissuto come sano e in forma. È raro oltretutto che un genitore ammetta di avere un figlio in sovrappeso o comunque a rischio di obesità: sì, è un po’ rotondetto, ma sta benissimo e poi tutto si aggiusterà con la crescita…

Le cose invece non stanno affatto così. Un bimbo cicciottello su due rischia di ritrovarsi obeso da grande e di andare incontro agli altri rischi correlati, come il diabete di tipo 2 e le malattie cardiocircolatorie. Per non parlare dell’aspetto psicologico che il problema comporta. Non solo. Secondo un altro dato allarmante, addirittura il 30 per cento dei bimbi “in carne” convive già da piccolo con malattie che un tempo erano tipiche solo degli adulti, come l’ipertensione e il colesterolo alto.

Tutti gli studi medici condotti su questo argomento hanno rilevato che il problema del sovrappeso inizia a manifestarsi molto presto, fin dalla primissima infanzia. Di qui l’importanza di un allattamento a richiesta, che segua l’appetito spontaneo del bebè, senza forzarlo a poppare a ore fisse e, successivamente, di una dieta sana e calibrata durante lo svezzamento.

Si è visto infatti come un’alimentazione troppo ricca di zuccheri e, soprattutto, di proteine possa indurre un aumento del numero di adipociti, le cellule addette allo stoccaggio dei grassi di riserva. Risultato: più adipociti si hanno in corpo, più adipe si rischia di accumulare.

Secondo le ricerche più recenti, inoltre, l’origine del sovrappeso risalirebbe addirittura

alla gravidanza: se la futura mamma mangia troppo e male, non solo ingrassa lei, ma mette a rischio di sovrappeso anche il suo piccolo nel pancione.

Un’ultima, amara considerazione: i nostri bambini sono tra i più grassi d’Europa, più grassi di quelli dei Paesi del Nord, da sempre biasimati per la loro alimentazione scorretta e  ipercalorica. E dire che siamo il Paese della dieta mediterranea, un modello di nutrizione equilibrata proposto come ideale al mondo intero.

La morale del discorso parla da sé ed è talmente chiara che non ha bisogno di commenti.

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Gli Specialisti rispondono
Le domande della settimana

Broncospasmo: c’è un modo per prevenirlo?

29/05/2023 Gli Specialisti Rispondono di Professor Giorgio Longo

ll respiro con sibilo espiratorio spesso è legato a un'infezione virale respiratoria ed è molto comune nei bambini piccoli. Tende a sparire in età scolare ma se persiste rende oppurtuno effettuare un test cutaneo per le allergie.   »

Mancato concepimento: può essere colpa di un’incompatibilità di coppia?

29/05/2023 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Faustina Lalatta

L'ipotesi che la gravidanza non si avvi a causa di un'incompatibilità di coppia è attraente per chi si occupa di infertilità, ma non ha alcun fondamento scientifico. Almeno per quanto si è scoperto fino a ora.   »

Dubbio sul valore dell’alfafetoproteina in gravidanza

22/05/2023 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Faustina Lalatta

Il dosaggio dell'alfafetoproteina con il miglioramento delle tecnica ecografica ha perso significato come indagine per individuare alcune malformazioni del feto, come la spina bifida.   »

Verso la sesta settimana l’embrione non si vede: proseguirà la gravidanza?

18/05/2023 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Claudio Ivan Brambilla

Non è raro che prima della sesta settimana l' ecografia non visualizzi l'embrione, senza che questo sia automaticamente brutto segno. Sarà comunque l'ecografia successiva a chiarire se la gravidanza è evolutiva o no.   »

Fai la tua domanda agli specialisti