Dalai Lama e bambino, il video commentato dagli esperti

Laura de Laurentiis A cura di Laura de Laurentiis Pubblicato il 13/04/2023 Aggiornato il 14/04/2023

Ci siamo rivolti agli esperti per avere un parere sul tanto discusso video in cui il Dalai Lama attira a sé un bambino chiedendogli di baciarlo e poi di succhiargli la lingua. Ecco che cosa hanno detto.

Dalai Lama e bambino, il video commentato dagli esperti

Girato il 28 febbraio in un sobborgo dell’India, il video in cui si vede il Dalai Lama chiamare a sé un bambino per poi tirare fuori la lingua e chiedergli di succhiarla è stato reso pubblico in questi giorni, diventando virale nel giro forse di una manciata di ore. Il gesto ha scandalizzato, destabilizzato e suggerito che l’anziano leader spirituale tibetano abbia agito su spinta dei più ignobili scopi e ora su di lui grava il sospetto più infamante: che sia un pedofilo. Eppure chi ben lo conosce, primo tra tutti Richard Gere, è pronto a giurare che l’intento di Sua Santità fosse solo quello di giocare, nel significato più puro del verbo, per strappare una risata agli astanti (che infatti hanno riso) e allo stesso bambino. Omnia munda mundis, dicevano gli antichi. Tutto è puro per i puri. Si può pensare che la massima valga anche in questo caso così delicato e controverso? Lo abbiamo chiesto ad alcuni esperti di bambini e di animo umano, i quali invitano a giudicare con cautela l’accaduto, anziché pronunciare d’impeto condanne senza appello.

Gesto inopportuno anche per ragioni igieniche

<<Che dire? Il gesto è stato senza dubbio inopportuno. Spiazzante, direi. Penso per un attimo se fosse stato il Papa a compierlo cosa sarebbe accaduto: l’intero mondo cattolico avrebbe dato vita a una rivolta>> commenta il professor Gianni Bona, professore ordinario di pediatria e primario emerito dell’AOU di Novara, <<ma credo che il criterio con cui stiamo giudicando l’accaduto non debba essere lo stesso che avremmo applicato con il capo della nostra Chiesa. La mentalità del Dalai Lama è lontanissima dalla nostra, sono quasi certo che quello che ha fatto non sia frutto di malizia, non abbia risvolti morbosi>>. Condivisibile, è sicuro, ma resta una domanda che tutti si stanno facendo: se fosse stato suo figlio quel bambino oppure un suo nipotino sarebbe altrettanto tenero nel suo giudizio? <<Sì, sotto il profilo strettamente morale. Ho guardato e riguardato il video e credo che il Dalai Lama volesse solo fare una cosa buffa. Ma sono un pediatra e penso che mi avrebbe fatto arrabbiare l’assoluta indifferenza nei confronti delle più elementari norme igieniche: non va bene per un bambino venire a un così stretto contatto con la lingua di un adulto, numerosi germi potrebbero contagiarlo>>.     

Già anche la questione igienica ha il suo peso in questa vicenda e non ci si può attendere che un pediatra non ne tenga conto, tuttavia pare che a nessuno importi, visto che nelle decine e decine di discussioni che si sono accese in rete non ve ne è traccia. Ai genitori, ai nonni, agli educatori interessa molto di più il risvolto psicologico: avrà avuto la sensazione di essere violato questo bambino? Nel video si vede chiaramente che non acconsente di slancio alla richiesta di Sua Santità: esita prima di accondiscendere e prendere tra le labbra la lingua dell’anziano.

Il ragazzino resterà segnato dall’accaduto? Tutto dipende dal “percepito”

<<Non possiamo sapere con precisione se il ragazzino resterà segnato dall’accaduto. Per dire di sì o di no dovrei davvero lanciare in aria la classica monetina. Tutto dipende dal “percepito” ovvero da come lui ha vissuto il gesto>> afferma la dottoressa Angela raimo, neuropsichiatra infantile e psicoterapeuta. <<Tendo però a ritenere, ma sottolineo che si tratta semplicemente della mia opinione, che i bambini possiedono una specialissima antenna che fa loro intuire se il comportamento di un adulto sia o non sia dettato da cattive intenzioni e questo vale anche quando appare agli occhi altrui ambiguo o, per dirla con il popolo dei social, “malsano” e “disgustoso”. Mi sento di dare per certo che il Dalai Lama sia profondamente puro, si trovi a distanze astrali dalle bassezze, dalle meschinità e, soprattutto, dal più efferato tra i delitti, la pedofilia, e questo mi fa escludere che il bambino riporti un trauma dall’accaduto>>. Fermo resta, aggiunge la neuropsichiatra, però sorridendo, che in questa circostanza il Dalai Lama non è stato all’altezza del suo nome, che significa “Oceano di saggezza”. In effetti su questo punto la maggior parte degli esperti concorda e qui bisogna scomodare ancora una volta gli aforismi latini: est modus in rebus, esiste una misura nelle cose, ci sono confini al di là dei quali non ci può essere il giusto. Il Dalai Lama ha oltrepassato il limite, ma solo perché non ha saputo prevedere che quello che lui pensava fosse uno scherzetto “innocente e giocoso”, come lo ha definito successivamente il suo ufficio stampa, avrebbe avuto un’eco cupa, avrebbe gettato un’ombra inquietante sulla sua figura.

Due anime bambine di fronte: il vecchio e il giovanissimo

Troppo accanimento forse? Ha esagerato lui e ora esagera chi lo sta lapidando sulle piattaforme social? <<Due generazioni anagraficamente lontane, ma emozionalmente vicine: spontanee, giocose, allegre perché libere da condizionamenti, confini inibitori>> dice la dottoressa Daniela Spinelli, psicologa, psicoterapeuta, direttore dell’Istituto di Formazione in psicoterapia, Società Gruppo Antropo Analitica Italiana (SGAI), sede di Roma. <<L’infanzia e la vecchiaia: due momenti esistenziali per alcuni versi simili, due anime bambine. Usando questa chiave di lettura potrei affermare e confermare che sia stato solo un gesto ludico, durante il quale però la parte bambina dell’anziano ha preso il sopravvento e questo sarebbe stato molto meglio che non avvenisse. Anch’io mi sento di escludere morbosità e, proprio per questo, non credo che il bambino riporterà conseguenze traumatiche. Ovvio, la mia è una lettura del tutto personale, ma credo trovi molti colleghi d’accordo>>.

Si può pensare che sia così, tuttavia analizzando la vicenda non si può dimenticare che molti genitori sanno che, secondo alcuni esperti, è inappropriato baciare i figli sulle labbra. <<Sono d’accordo con questa tesi>> dice la dottoressa raimo. <<Il bambino deve imparare a distinguere con chiarezza quello che è un bacio affettuoso e amorevole, che per nostra tradizione viene dato sulla fronte o sulle guance, dal bacio intimo che conoscerà più avanti, durante l’adolescenza, quando arriverà il momento della prima storia d’amore.  Se, a mio avviso, può essere più opportuno che mamma e papà evitino con i bambini i baci sulla bocca – ma attenzione se accade qualche volta non succede nulla, cerchiamo di non essere troppo rigidi! –  a maggior ragione il gesto del Dalai Lama diventa indifendibile, pur riconoscendogli la perfetta buonafede>>.

Le scuse del leader spirituale

Su Twitter, immediatamente dopo la bufera mediatica scatenata dal video, nella pagina del Dalai Lama è apparso questo post: <<Sua Santità desidera scusarsi con il ragazzo e la sua famiglia, nonché con i suoi numerosi amici in tutto il mondo, per il dolore che le sue parole possono aver causato. Sua santità prende spesso in giro le persone che incontra in modo innocente e giocoso, anche in pubblico e davanti alle telecamere. Si rammarica dell’incidente>>.

Ha chiesto di perdonarlo. Ha capito di aver esagerato, quindi si può essere sicuri che ora si trova alle prese con il forte rammarico di aver deluso, scandalizzato, stranito migliaia di persone. Non deve essere bello per un uomo di 87 anni.

 

 
 
 

In breve

Chi è il Dalai Lama?

Il Dalai Lama Tenzin Gyatso è la figura più sacra del buddismo tibetano: viene infatti chiamato Sua Santità. Vive esiliato in India dal 1959, anno in cui il Tibet fu annesso alla Cina. Altre volte è stato aspramente criticato. L’ultima volta che è accaduto è stato nel 2019 quando ha dichiarato che, se un giorno un Dalai Lama dovesse tornare sulla Terra come donna, “dovrebbe essere più attraente”. Scherzava anche in questo caso, ma anche allora il suo ufficio stampa dovette pubblicare delle scuse.

 

   

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